Categorie: Struttura Universo
Tags: filamenti galattici galassie nane luce diffusa MUSE rete neuronica VLT
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:2
I "fili" hanno anche le "perle" *
E' da poco che abbiamo parlato della visione diretta dei filamenti che come una rete neuronica uniscono tra loro le galassie e gli ammassi di galassie. Sfruttando la luce di quasar più distanti sono stati osservate strisce di materia primitiva che assorbono la luce: proprio i filamenti di cui si aveva solo una vaga idea della loro esistenza, dato che venivano localizzati solo con lunghezze d'onda molto particolari.
Molto più interessante sarebbe stato poterli chiaramente vedere. Sì, ma come, vista la loro ipotetica temperatura molto bassa e il fatto di essere composti essenzialmente di solo idrogeno? Hubble non era stato in grado di "vederli" anche nel suo campo più profondo. Ma la perseveranza e la pazienza (insieme al massimo della tecnologia astronomica) è riuscita nell'intento: Si è usato il VLT dell'ESO insieme allo spettrografo MUSE, quanto di meglio si possa avere a disposizione, e si è tenuto esposto lo strumento per ben 140 ore, utilizzando al meglio l'ottica adattiva.
Risultato eccezionale: i filamenti si sono visti, ma non solo. Hubble è stato superato, essendosi messe in luce molte più galassie di quante era riuscito a fare il "grande vecchio" nella sua ripresa più profonda (ben il 40% in più), ma era anche ben visibile un alone di luce debolissima che creava proprio una specie di filamento.
Eccoli, sono proprio loro! Tuttavia, se sono stati visti vuol dire che qualcosa emette luce, anche se al limite della strumentazione. Non ci sono voluti molti calcoli, aiutati da una serie di di simulazioni approfondite per capire la ragione: la luce che si riesce a scorgere è dovuta a miliardi di galassie in formazione, di piccola dimensione, ma intrinsecamente luminosissime, distribuite lungo i filamenti.
Vengono in mente le prime ferrovie o le prime strade che hanno attraversato il West. Una nuova rete di comunicazione, proprio come i filamenti. Ma, un po' alla volta, lungo il bordo di queste vie di comunicazione sono sorti numerosissimi villaggi che sono diventati paesi, poi città e, infine, anche metropoli. E così sembra che capiti anche lungo le grandi strade di comunicazione dell'Universo. Non solo reti di scambio di informazioni e di materiale da costruzione, ma veri e propri filamenti impreziositi da miliardi e miliardi di perle che stanno nascendo. Non siamo ancora in grado di vederle direttamente, ma il loro chiarore le ha fatte scoprire. Ora resta solo da aspettare qualcosa di ancora più potente di VLT e di MUSE.
Una considerazione: 140 ore di osservazione continuativa, dove ogni singolo fotone diventava un mattoncino fondamentale per l'immagine finale. Proviamo a immaginare le "parolacce" che gli astronomi avrebbero giustamente urlato se, nel frattempo, qualche figliolo del Sig. Musk avesse pensato bene di attraversare quella piccola regione di Cielo...
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2 commenti
L'aspetto dell'Universo si scopre sempre più simile alle connessioni neuroniche caro Enzo , o forse sbaglio?
E' una meraviglia scoprire certe cose e percorrere con la mente queste fibrre fantasticando viaggi nell'imensità.
Poi ti arriva il "grande" Elon e ti rovina la mente e la fantasia , però ti rende "felicemente rimbecillito " con il 5, 6, 7 ...G e con tanti bei giochetti, carine pubblicità , con il tuo "amico" (che non sai chi è e mai vedrai) a Nauru ( con il profondo e sincero rispetto per quell'isola e quel popolo), insomma l'Universo lo vedrasi sul tuo smartphone e mai più dal vivo e vedrai quello che vorranno farti vedere quelli come Elon , Jeff, Bill...non farmi andare avanti carissimo Enzo che poi mi prendono per complottista e mi offendo perchè non sono ma sono molto realista e asmante di una cosa che non ci diranno mai : La verità.
La verità? E chi la conosce più ... Forse è diventata solo un'enorme bugia!