Categorie: Spazio-Tempo
Tags: barba espansione Flatlandia infinito informazione
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:2
La barba ci tradisce **
Questo articolo è una delle tante "ciliegine cosmiche" che potete gustare QUI
Sarà una mia fissazione, ma uno dei punti più critici nella comprensione dello spaziotempo e della sua espansione rimane sempre l'estrema difficoltà di convincersi DI NON POTER VEDERE le cose dal di fuori. Se pensiamo a una sfera, ad esempio, ecco che subito la vediamo galleggiare in uno spazio che la contiene. E, invece NO, non dobbiamo farlo... dobbiamo restare sopra di lei e convincerci che la superfice sferica è proprio il TUTTO. Ne abbiamo appena parlato, ma è meglio ribadire uno dei concetti più critici della cosmologia.
Pensiamo pure al mondo di Flatlandia e a cosa significhi realmente infinito. Bene, vedendo realmente le cose dal di dentro, dalla superficie della sfera (non esiste il sopra e il sotto!), il concetto di infinito calza perfettamente, dato che non esiste un fuori. Bisogna, in poche parole, riuscire a non cercare di essere aiutati da una visione esterna che ci porterebbe a una visione dell'infinito e del finito del tutto fuorviante. Non esistendo un fuori, l'Universo sarebbe sempre infinito, in quanto riempirebbe tutto ciò che esiste, indipendentemente dalle dimensioni e/o dalle distanze, che avrebbero un senso ben diverso se viste da fuori.
Consideriamo, allora, un Universo molto particolare, ancora più semplice (o più complicato?) di quello reale. Esso è in espansione, ma in modo molto più banale (forse). Non solo si espande lo spaziotempo, ma anche tutto ciò che è inserito in esso, ossia gli oggetti "materiali". Non è difficile da immaginare (un po' come se nell'esempio del palloncino che si gonfia, crescessero anche le dimensioni delle macchie disegnate su di esso o si ingrandissero i canditi mentre lievita un panettone): la stanza in cui viviamo, ad esempio, potrebbe mutare le dimensioni istante dopo istante insieme alle dimensioni di tutte le cose che sono al suo interno.
A questo punto, ci chiediamo: potremmo mai accorgerci dell'eventuale espansione?
Pensiamo a due personaggi , A e B. Essi sono due gemelli, ossia sono nati nello stesso identico istante e tutta la loro vita è caratterizzata dall'accadimento simultaneo di ogni evento. Dato che tutto si espande, ossia sia la distanza tra i due sia le loro dimensioni, anche le dimensioni angolari di B viste da A rimangono costanti.
Però, però... facciamo entrare in ballo l'informazione. Non parliamo di luce, di lunghezza d'onda o di redshift... parliamo solo di un qualcosa che parta dall'oggetto B e arrivi all'oggetto A, permettendogli di realizzare che l'oggetto B esiste realmente. In questo strano Universo nessuno si muove. Capiremmo di essere in espansione? Beh sì... per esempio, attraverso la visione della... barba. A un certo istante della vita di A, ecco che compare il primo millimetro di barba.
Ovviamente, nello stesso identico momento deve comparire anche sul volto di B. Ma A (e B in modo analogo) cosa riceverebbe attraverso l'informazione che gli arriva? Lui con un filo di barba e B del tutto privo. Concluderebbe che B è più giovane di lui.
Perché questa differenza? facile a dirsi... perché l'informazione non è istantanea e deve impiegare un certo tempo per giungere ad A. L'informazione si muove realmente! Ne segue che ad A, nel preciso istante in cui cresce il primo filo di barba, giunge l'informazione di B, partita qualche "tempo" prima, quando ancora non era comparsa la barba a nessuno dei due.
A capirebbe (e lo stesso farebbe B) che l'informazione impiega del tempo, ossia non è istantanea. Tuttavia, avendo abbastanza tempo per sperimentare altre comparse improvvise, sia A che B si renderebbero conto che i tempi di arrivo delle informazioni si allungano, ossia -ad esempio- la barba di A diventa bianca, mentre quella di B impiega un tempo ben più lungo per diventare bianca.
Potremmo anche scomodare le forme e le dimensioni degli oggetti, ma direi che basta e avanza. In poche parole, questa variazione del tempo tra cui qualcosa succede ad A e la stessa cosa succede a B (se vista da A) farebbe anche capire che vi è un'espansione.
Tutto è possibile quando l'informazione viaggia SEMPRE alla stessa velocità... e dimostra, senza inganni, che la distanza tra A e B, come sarebbe percepita se vista da fuori, è realmente aumentata.
Anzi, potremmo ottenere una cosa del tutto simile, mettendo uno specchio al posto di B. La differenza di tempo aumenterebbe, ma A sentirebbe e vedrebbe se stesso sia con che senza barba.
Cosa ho voluto concludere? Niente di veramente diverso da quello che capita nel nostro altrettanto strano Universo, ma anche che, sicuramente, un abitante che sia un po' "sveglio" capirebbe il tutto, qualsiasi sia l'espansione che si voglia scegliere con un tempo che scorra uguale per tutti.
Grazie LUCE per essere così lenta e perdono se invece di semplificare ho confuso qualche idea. Bacchettatemi subito!
Se le nostre dimensioni si espandessero come quelle dell'Universo in cui viviamo, ci sono altri modi in cui potremmo accorgercene. Uno lo illustriamo QUI
2 commenti
Bellissimo l'esempio dello specchio ! ancora migliore di quello dei gemelli.
Mi sa che è un "argomento" da riprendere...
a vostra disposizione...