15/04/21

Il personaggio dell'anno: M87 *

Ne abbiamo parlato da poco, ma ci ritorniamo con piacere, dato che è stato presentato ufficialmente il "film" più fantastico degli ultimi anni (se non secoli). Dura solo poco più di un minuto, ma vale la pena guardarlo e riguardarlo, sapendo che ci sarà sicuramente un seguito, legato alle osservazioni del 2021.

Premio oscar sicuramente al film e all'attore, giudicato subito da tutti il personaggio "celeste" dell'anno. Stiamo, ovviamente parlando di M87, il buco nero che si è mostrato in tutti i suoi "colori", dal radio ai raggi gamma. Il film li mette tutti in fila facendoci percorrere in pochi secondi uno spazio immenso.

Ogni colore dà un'informazione in più, ispezionando le proprietà salienti del buco nero, come la rotazione e l'emissione di energia, e mostrando anche le variazioni rispetto al tempo.

Fonte: EHT

Ciò che vediamo risale alle osservazioni del 2017, finalmente elaborate e unificate in una sequenza spettacolare. Non possiamo che avere l'acquolina in bocca pensando alle nuove osservazioni del 2021, che hanno visto aumentare il numero di telescopi coinvolti.

Le osservazioni sono state eseguite da telescopi sia terrestri che spaziali, a partire dal fantastico Event Horizon Telescope, quello che ha permesso la visione su scala stupefacente sia dell'ombra del buco nero sia del suo campo magnetico. Poi si prosegue con altri radio telescopi sparsi per il globo (SMA) e si arriva al visibile, per proseguire con l'ultravioletto e i raggi X (Chandra). La carrellata termina con i raggi gamma, ricevuti sia da terra (VERITAS) che dallo spazio (Fermi). Si va dal nucleo centrale fino alla visione globale dei getti di incredibile lunghezza: un quadro praticamente completo.

Le osservazioni, che vanno dalla fine di Marzo a metà Aprile 2017,  hanno visto coinvolti 760 scienziati di circa 200 Istituti di 32 Nazioni. Ma, soprattutto lui, il grande attore dell'Infinito Teatro del Cosmo, M87 che dista 55 milioni di anni luce e che ha l'energia di ben 6.5 miliardi di stelle come il Sole.

Alcuni risultati relativi all'origine dei raggi cosmici più energetici, della struttura del disco, della nascita dei getti e, non ultima, l'immagine stessa dell'ombra del buco nero che blocca la luce proveniente  "da dietro", sono stati ottenuti grazie alla bassa intensità (sembra un controsenso) del materiale che circonda il buco nero, tale da permettere di separare  la luce proveniente dai bordi dell'orizzonte degli eventi da quella che si spinge fino a decine di migliaia di anni luce dal centro.

Proprio questa settimana i telescopi si stanno scatenando di nuovo, felici dell'ulteriore aiuto del Greenland Telescope, del telescopio da 12 metri di Kitt Peak e del francese NOEMA (nella fascia millimetrica). In attesa del "sequel", mai così tanto atteso, ecco il "film" del 2017!

Da non perdere nemmeno la lettura dell'articolo che descrive tutte le osservazioni, senza dimenticare che le nuove osservazioni si spingeranno anche verso il "nostro" Sagittarius A e molti altri buchi neri più lontani.

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