11/05/21

La cometa più grande e più vicina *

Questo articolo è inserito nella pagina d'archivio "Record cosmici"

 

Questa è un ciliegina cosmica molto vicina a noi e, come spesso capita, le cose troppo vicine vengono sempre trascurate... Mi sono immaginato un'ipotetica domanda con la relativa risposta un po' "maliziosa".

Immaginiamo che un astronomo dilettante mi  rivolga una domanda a prima vista abbastanza "tecnica": "Qual è la cometa più vicina al Sole?".

Beh, la mia risposta sarebbe abbastanza ovvia: "Cosa intendi per "vicina"? Quella che si spinge più vicina al Sole o quella che gira intorno a lui nel periodo più corto? Nel primo caso è difficile rispondere, dato che esistono molte comete che hanno terminato e continuano a terminare la loro vita cadendo proprio sul Sole (perché lo facciano l'abbiamo spiegato QUI), ossia con una distanza che potremmo considerare zero. Nel secondo caso la faccenda si fa più interessante..." L'astrofilo mi direbbe sicuramente: "Sì, sì intendevo proprio il secondo caso...".

Bene, allora la risposta sarebbe molto più precisa: "Al momento o, per quanto ne sappiamo oggi, questa cometa da record dovrebbe essere la cometa Encke, oggetto ben conosciuto, di circa 5 km di diametro, che gira intorno al Sole a una distanza media tale da compiere una rivoluzione completa in 3.3 anni. Un periodo che la colloca tra Marte e Giove, ossia un vero vicino di casa".

Il simpatico, ma un po' inesperto astrofilo sembra contento e, allora, con un po' di "cattiveria" gli chiedo: "Tu sai che oggi si sono scoperti parecchi asteroidi che, improvvisamente, hanno mostrato segni di attività di tipo cometario, rendendo sempre più labile il confine tra questi oggetti minori del Sistema Solare. Vuoi che consideri anche loro?" L'amico cade nel trabocchetto e mi risponde:" Sì, sì, l'importante è che abbiano una coda ben visibile e, soprattutto, fotografabile!".

Allora, mi faccio serio e vado nei dettagli: "Cosa intendi per coda? Soprattutto, quanto lunga la vuoi?". "Sufficientemente grande e lunga, tale da potere ottenere un'immagine da mostrare agli amici-rivali", mi risponde. A questo punto affondo il coltello..."Ti bastano una ventina di milioni di chilometri? E che ne diresti di un oggetto con un "nucleo" decisamente grande, ben di più di quello della misera cometa di Encke?". Poi, tirerei fuori dalla tasca l'immagine che segue e aggiungerei: "Qualcosa come questa ti va bene?"

"Sì, sì, molto bella... chi l'ha fatta e, soprattutto, con quale strumento?"

"Un italiano", risponderei io, "un certo Andrea Alessandrini, ingegnere aerospaziale, dal balcone di casa sua a Veroli con un rifrattore di 66 mm. Niente male, vero?". "No, no, niente male davvero con una strumentazione così modesta... Ma quando è stata scoperta questa nuova cometa?". "Beh...", rispondo io, "dipende... Diciamo che la coda è stata fotografata solo dal 2001, ma l'oggetto è molto più vecchio... qualcosa come 4.5 miliardi di anni, più o meno".

Orami l'astrofilo è in crisi: "Ma, ma... come è potuto passare inosservato per così lungo tempo? L'immagine che mi hai mostrato sembra riferirsi a qualcosa di facilmente osservabile." Sicuramente", rispondo io, "molto ben osservabile... pensa che era ben conosciuto già nell'antichità e che si può tranquillamente vedere a occhio nudo, anche se non sempre facilmente". L'amico dilettante è sempre più sconcertato..."Ma qual è il suo periodo orbitale attorno al Sole? e che dimensioni ha?".

Finalmente posso dare le informazioni più scioccanti: " Il periodo orbitale è piuttosto corto, solo 88 giorni terrestri. In compenso le sue dimensioni non sono niente male, circa 4900 km di diametro!".

A questo punto, l'astrofilo mi prende per pazzo... poi ci riflette un po' sopra e mi guarda in cagnesco: "Ma tu stai parlando del pianeta Mercurio! Cosa c'entra con quell'immagine che mi hai mostrato e cosa c'entra con le comete? Scoppio a ridere: "Mi avevi parlato di oggetto con la coda e io ti ho risposto, mostrandotela in tutta la sua bellezza!".

Lo scherzo molto ingenuo è finito ed è bene riassumere la faccenda.

Ebbene sì, Mercurio presenta una coda notevole che lo fa proprio assomigliare a un'enorme cometa senza ghiaccio. Per vederla, però, è necessario mettere bene il evidenza il sodio, ad esempio, attraverso un filtro. Alessandrini, ad esempio, ne ha usato uno da 589 nm. Senza filtro, la coda è, ovviamente invisibile.

Perché questa coda? Perché Mercurio ha un tenue atmosfera che lo circonda, la quale contiene non solo sodio (ma il sodio può essere messo in luce piuttosto bene con filtri appositi); Mercurio è, però, molto vicino al Sole e la pressione di radiazione di quest'ultimo è in grado di strappare continuamente atomi di gas dall'atmosfera mercuriana e trascinarli nello spazio.

Per avere una visione più dettagliata e per andare più a fondo della situazione, merita vedere il video che segue (eseguito dalla sonda Messenger della NASA) e leggere questo articolo del 2008.

Insomma, la cometa più grande e più vicina al Sole è un oggetto ben conosciuto: il pianeta Mercurio!

6 commenti

  1. Giorgio

    Degno di PapalScherzone

  2. Mario Fiori

    Grandioso caro Enzo, un bello scherzo veramrente . Comunque anche Mercurio è veramente sorprendente.

  3. maurizio rovati

    Chissà se si trovano (facilmente) filtri a 589 nm... Immagino che la foto sia stata scattata col sole sotto l'orizzonte, al mattino o alla sera... :?:

  4. non lo so (almeno non c'è scritto...), ma penso sia obbligatorio eliminare la luce del Sole...

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