12/05/21

Il sito archeologico di Monticolo (di Carlo Azimonti)

Un anno fa, quando si cominciava a riassaporare il piacere delle gite fuori porta, convinti che la pandemia sarebbe presto diventata un lontano ricordo, l'amico Carlo suggeriva di trascorrere una giornata all'aria aperta alla scoperta di un pittoresco sito archeologico nei pressi di Bolzano. Perché, dunque, non riproporre lo stesso consiglio, visto che oggi ci troviamo più o meno nella stessa situazione?

 

Il sito archeologico di Monticolo (Bolzano)

(di Carlo Azimonti 18/5/2020)

(articolo inserito nella sezione d'archivio dedicata all'Archeoastronomia)

L'isolamento casalingo è finito, possiamo finalmente uscire seguendo le previste norme sanitarie di protezione. Desidero approfittare di questa nuova situazione proponendovi una novità. Questa volta non il cielo stellato, ma un sito terrestre archeoastronomico vicinissimo a noi, Colle Joben o Jobenbuhen sopra Monticolo.

Vediamo innanzitutto le indicazioni per arrivare al Colle Joben (foto 1). Partite dalla chiesa di Monticolo, scendete verso il lago e superata una sbarra, salite verso la cava di pietra. Arrivate così al laghetto di Langmoos, girate a destra sulla strada forestale e salite. Dopo circa 700-800 metri, prendete un sentiero a destra. Appena imboccato il sentiero noterete a sinistra e a destra delle arnie per api; dopo circa 500 metri troverete il tabellone esplicativo del sito archeologico (foto 2). Bene, siete arrivati.

Foto 1 - Indicazioni con linea blu per arrivare al Colle Joben.

 

Foto 2 - Tabellone esplicativo all'ingresso del sito (foto di Monika Walch)

 

E' il primo sito archeoastronomico studiato in Italia dall'ingegnere Georg Innerebner di Bolzano negli anni trenta e che ha così introdotto in Italia l'archeoastronomia.

La caratteristica più evidente del sito è un corridoio lungo circa 30 metri che a metà cambia direzione (foto 4 e 5), Le direzioni dei corridoi, come si vede sia nel tabellone esplicativo messo all'ingresso del sito (foto 2) e anche nel disegno dell'ing. Innerebner (foto 3), indicano secondo diversi studiosi, la direzione della levata e del tramonto del Sole negli equinozi e nei solstizi. Rappresentano cioè il sistema utilizzato dagli antichi per conoscere i vari periodi dell'anno; dunque un primitivo osservatorio astronomico destinato alla determinazione del tempo.

Già gli antichi conoscevano gli equinozi ed i solstizi e i loro punti esatti di levata e di tramonto sull’orizzonte. Durante l’equinozio di primavera (19-21 marzo, a seconda degli anni) e quello d'autunno (21-24 settembre) il Sole sorge esattamente a Est e tramonta a Ovest. Invece nel solstizio invernale (20-22 dicembre) il sole nasce a SE e tramonta a SO, mentre nel solstizio estivo (20-22 giugno) il sole sorge a NE e tramonta a NO.

Secondo vari archeologi i corridoi di Colle Joben sono disposti proprio secondo queste direzioni.

La datazione del sito archeoastronomico di Colle Jobel è alquanto dibattuta dagli archeologi; le ipotesi vanno dalla preistoria all'età del ferro... in ogni caso una struttura molto antica.

Per una più precisa datazione e maggiore conoscenza della struttura, purtroppo non sono stati eseguiti nel tempo ulteriori scavi e ricerche scientifiche.

 

Foto 3 - Disegno dell' ing. Innerenbner (1937)

 

Foto 4 - Foto di Monika Walch

 

Foto 5 - Foto di Monika Walch

 

A coloro che desiderano avere informazioni più approfondite sul sito archeoastronomico del Colle Joben consiglio di consultare il seguente sito internet: http://www.archaeoastronomy.it/nuove_indagini_colle_Joben.htm

Sul blog “www.easyastronomy.it” sarò ben lieto di comunicare con coloro che lo vorranno.

 

Auguro a tutti “cieli sereni”!

Appiano sulla strada del vino (BZ), 18 maggio 2020

13 commenti

  1. Alberto Salvagno

    "Le direzioni dei corridoi [...] indicano secondo diversi studiosi, la direzione della levata e del tramonto del Sole negli equinozi e nei solstizi". Servono diversi studiosi? Non basta verificare nei giorni di equinozio e solstizio se l'allineamento corrisponde? A parte che l'azimut si può facilmente calcolare partendo dalla latitudine del luogo. O sbaglio?

  2. Alberto Salvagno

    O ammesso, come diceva mia madre, che non ci sono più le stagioni di una volta, ammesso cioè che qualche millennio fa l'asse della terra avesse una diversa direzione, il calcolo rimane fattibile?

  3. Daniela

    La precessione degli equinozi, Albertone, oltre a determinare un cambiamento della stella verso cui punta l’asse terrestre, ha come effetto la variazione dei punti equinoziali anno dopo anno. E' indubbio, quindi, che l'eventuale allineamento dei corridoi rispetto al Sole non possa essere verificato ai giorni nostri.

    E' altrettanto indubbio che si possa risalire alla posizione dei punti equinoziali di 3.000 o 10.000 o 30.000 anni fa, ma il problema, in questo caso, mi sembra di capire che sia la datazione oltremodo incerta del sito ("dalla preistoria all'età del ferro").

  4. Carlo

    Così scrive  Giuseppe Veneziano dell'Osservatorio astronomico di Genova a pg 12 di "Precessione degli Equinozi:
    implicazioni astronomiche e climatiche" (https://www.academia.edu/12315235/Precessione_degli_equinozi_implicazioni_astronomiche_e_climatiche)

    ......Così, se un monumento megalitico era anticamente orientato verso il punto in cui sorgeva il Sole, continuerà a farlo anche in futuro.......La formula di Laskar – che è il più preciso modello matematico di cui oggi si dispone – dà un valore di 24°00’43,11” per l’anno 2900 a.C. 

    Ciò vuol dire che se adesso il Sole ha una declinazione di circa +23,5° al solstizio estivo (21 giugno) e di circa –23,5° al solstizio invernale, nell’anno 2900 a.C. i corrispondenti valori erano di +24° e –24°. C’è quindi mezzo grado di differenza, che calcolato in Azimut, risulta praticamente trascurabile nel calcolo dell’orientamento dei complessi megalitici

  5. Daniela

    Ottima notizia, Carlo!

    Allora non ci resta che organizzare la festa di compleanno del prof. (21 giugno) a Monticolo e verificare di persona l'allineamento del Sole al tramonto :wink:

  6. alberto salvagno

    Quasi quasi ci vengo anch'io, ma forse per me è un'arrampicata faticosa.

    Meglio che controlli dal balcone di casa mia, a Chioggia, se all'alba gli allineamenti dell'equinozio e dei solstizi restano immutati. Almeno per qualche centinaio d'anni, finché morrò.

  7. alberto salvagno

    Mi hanno insegnato che si calcolano così, ma chiedo conferma.

    Coordinate di casa mia (secondo Google Earth) 45°12'58.19"N - 12°16'48.44"E

    Il centro del Sole all'equinozio (declinazione 0°) sorge a Azimut 90° da nord. Per il calcolo ai solstizi si trova l'amplitudine ortiva (arco misurato da Est al punto dove il Sole sorge): senAmpl=sen(decl)/cos(lat). La mia lat è 45.12°, l'obliquità (decl.S al solstizio) +/_ 23.44°, da cui Ampl=34.38°. Quindi, sottraendo o aggiungendo a 90°, ho 55.61° in estate e 124.38° in inverno.

  8. Daniela

    Per la conferma dei calcoli, Albertone, dovrai aspettare il prof., che non si sa di preciso quando tornerà. Ma puoi stare tranquillo: entro qualche centinaio di anni rientra di sicuro! :-P

  9. Carlo

    L'amplitudine va bene in mare ma per quanto ne sappia, gli archeoastronomi  usano una formula che tenga conto anche dell'altezza del sole:

    • Corso elementare di archeoastronomia: Lezione 1: Problemi generali del rilevamento archeoastronomico di Mario Codebò
    • Strumenti e calcoli per l'archeoastronomia di Henry De Santis

    Nei loro scritti si legge:

    si calcola l’azimut As del Sole:
    cos As = (sen decl - sen lat x sen hs) / (cos lat cos hs).

  10. Alberto Salvagno

    "Corso elementare di archeoastronomia: Lezione 1", meno male Carlo che non hai anche aggiunto "capitolo 1, primo capoverso" perché allora il mio suicidio sarebbe stato assicurato :-)

  11. Carlo

    Ihihi...forse gli archeoastronomi devono sopperire al fatto di non essere molto amati dagli archeologi...vedi le continue dispute al tal proposito in Sardegna.....l'articolo di Codebo' tanto elementare  non è e De Santis che dice le stesse cose per lo meno evita la parola. Resto comunque dell'opinione che sono calcoli di estrema precisione che a mio modesto avviso vanno al di là della situazione.

  12. Carlo
    1. PS la formula dell'amplitudine da lei utilizzata l'ho usata (x diletto) in navigazioni marine andando però poi a verificarla con il GPS. :-)

Lascia un commento

*

:wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8)

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.