Questo articolo è stato inserito nella pagina d'archivio dedicata alla MATERIA OSCURA, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo

Trovate due galassie prive di materia oscura. Ma come si permettono di osare tanto? Grazie a Fabrizio è stato recuperato il lavoro originario (è linkato in fondo all'articolo) che si guarda bene dal dare l'interpretazione di Media INAF, anche se  -come sempre- si fa di tutto per salvare la materia oscura.

Ne abbiamo parlato a lungo, ma è un dato di fatto che si stia capovolgendo lo scopo della ricerca scientifica (povero Galileo!). Le teorie dovrebbero basarsi su dati di fatto, su prove sperimentali e riproducibili. Se qualcuno vuole modificare certe leggi confermate continuamente dovrebbe portare chiare prove scientifiche a riguardo. E, invece, la biodinamica (ma non solo) ci insegna che ancora oggi, nel mondo della tecnologia d'avanguardia, chiunque può inventarsi una teoria basata su credenze o su immaginarie relazioni tra costellazioni e uomo, tra forze fantasiose e preparati da stregoni da strapazzo, per poi pretendere che sia la Scienza ufficiale a dimostrare che queste fantasie non sono reali.

Eh no, cari miei... chi vuole imporre delle idee deve portare i fatti a loro conforto! Potrei dire tranquillamente che la gravità non esiste e che le pietre cadono solo perché hanno una carica elettrica opposta a quella della Terra e poi chiedere di dimostrare che non è vero. Non sarebbe, comunque, difficile, ma il concetto base è l'opposto: sono io che devo dimostrare che la carica è opposta e non chi sostiene la Scienza ufficiale.

Fatte le dovute proporzioni, sembra che qualcosa del genere stia capitando anche per la materia oscura. Facendola molto breve (non merita un discorso più approfondito), sono state scoperte da tempo due galassie il moto delle cui stelle sembrava dimostrare chiaramente che non vi era nessun bisogno di materia oscura per essere spiegato. Esse si comportavano come diceva Newton e come era stato confermato anche dalla relatività. Beh... direi una bella prova che dovrebbe fare molto riflettere su quali misure e su quali lacune si potrebbe basare l'assoluta certezza della materia oscura. O, quantomeno, spingere verso la ricerca di spiegazioni alternative...

E, invece, un gruppo di ricercatori ha dovuto sfruttare ben 40 orbite di Hubble per dimostrare che la materia oscura mancava veramente in quelle galassie (sarebbero dovuti essere i fautori della materia oscura, mai veramente osservata e frutto solo di ipotesi più o meno fantasiose, a dimostrare che essa esisteva anche in quelle galassie). L'idea più facile e ovvia per confutare questa apparente mancanza di qualcosa di profondamente aleatorio era che fosse sbagliata la distanza delle due galassie e che quindi solo un errore di misura poteva riportarle dentro i canoni della fisica classica sia galileiana che einsteniana. E, invece no... i metodi più accurati hanno confermato la distanza delle due galassie, anzi l'hanno "allungata" un po', dando la certezza della NON necessità di materia oscura.

Anche a detta degli autori questo risultato apre  "energetic debate among proponents of alternative theories to dark matter, such as Modified Newtonian dynamics (MOND) [dibattiti energici tra i proponenti teorie alternative alla materia oscura, come la dinamica newtoniana modificata (MOND)]". Tuttavia, leggete cosa si scrive su Media INAF riguardo a questo lavoro...

"La scoperta di queste galassie prive di materia oscura, paradossalmente, conferma che la materia oscura esiste davvero. Infatti se la materia oscura fosse solo un effetto di una legge gravitazionale diversa da quella newtoniana, tutte le galassie dovrebbero mostrarne la presenza. Il fatto che ci siano galassie prive di materia oscura significa che manca davvero qualcosa nella loro struttura. Capire come mai Df2 sia priva di materia oscura richiederà ulteriori osservazioni, il mistero continua."

Una conclusione che sembra veramente un'arrampicata sui vetri e che non è stata realmente proposta dagli autori. Tuttavia, risulta chiaro che "sia che faccia freddo sia che faccia caldo, la colpa è sempre del riscaldamento globale"!

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