Categorie: Comunicazioni Riflessioni
Tags: armonia arte biologia eleganza intelligenza ragno tela
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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La tela del ragno: una meraviglia architettonica e pratica degna delle più grandi menti umane*
Questo articolo è inserito nella sezione d'archivio "L'intelligenza che non ti aspetti" (in "Vita, Intelligenza, Astrobiologia")
Quante volte viene distrutta con noncuranza la tela di un ragno? Forse bisognerebbe stare più attenti. In fondo, se arrivasse un mostro alieno che distruggesse tutte le nostre costruzioni, non saremmo tanto contenti o... sbaglio?
La Natura non è un qualcosa che esiste per far piacere all'uomo e non è nemmeno stata costruita perché lui la potesse distruggere. Essa vive in modo del tutto indipendente e solo raramente si accorge di noi. Purtroppo l'uomo continua a considerarsi il centro dell'Universo, ma prima o poi pagherà salatamente questa superbia e arroganza, mista a una grande dose di ignoranza. Gli animali e le piante che con parole tragicomiche diciamo di volr salvare, sono state capaci di passare indenni periodi e sconvolgimenti che l'uomo ancora nemmeno si immagina. Chiedete al "povero" orso bianco che non solo sta benissimo, ma ha saputo sopravvivere a eventi che ancora l'uomo non ha conosciuto.
Prendiamo un ragno che ha un cervello che è infinitamente più piccolo del nostro. Esso, però, è capace di costruire "a mano libera" e in una sola notte, una meraviglia architettonica che noi non saremmo capaci di uguagliare se non con anni ed anni di lavoro. Si fa presto a dire istinto, ma mettiamoci, per un attimo nelle condizioni di un ragno che vuole costruire la sua tela. Non ha certo un libretto di istruzioni e nemmeno qualche anziano che gli spieghi il meccanismo. Eppure ci riesce. Pensiamo bene a cosa riesce a fare...
Innanzitutto deve avere una chiara idea dello spazio a disposizione. In altre parole deve essere architetto e impostare "teoricamente" l'opera. Poi, utilizzando quel filamento che la Natura gli ha regalato, deve utilizzare le sue otto zampe in modo da raggiungere lo scopo nel minor tempo possibile. Una successione di movimenti perfettamente coordinati e sempre miranti a uno scopo ben più generale. Ciò che noi umani chiamiamo organizzazione del lavoro. Ogni zampa ha il suo compito e deve impartire i movimenti giusti affinché la struttura finale sia resistente e leggera, invisibile ma efficacemente pratica.
Non basta, perciò, ideare e disegnare un edificio, bisogna anche saperlo costruire, essere ingegneri e operai specializzati. Noi non riusciamo ancora a costruire edifici, sicuri che un terremoto non li distrugga o anche solo che un'alluvione dovuta alla incapacità degli addetti ai lavori non li sgretoli. Anche il ragno può assistere a questo tragico evento. Cosa fa, però? Apre inchieste, scrive dossier, svolge indagini che ci mettono anni per portare a un qualche risultato (poche volte, oltretutto...)? No, il ragno no. Sicuramente sarà dispiaciuto, a modo suo, ma non perde tempo e si rimette subito all'opera: un'altra notte di lavoro e tutto è come prima.
E' solo questione di tecnica? Direi proprio di no... almeno noi la chiamiamo spesso arte o armonia dei movimenti. Pensiamo, ad esempio, cosa si dice di un saltatore dal trampolino o a un ginnasta che compie un esercizio eccezionale.: si aggiunge sempre la solita frase: "Non basta la tecnica, ci vuole anche intelligenza". Beh... sì, non basta la tecnica al ragno, necessità anche di una visione di insieme, di un preciso adattamento alle condizioni al contorno, di "intelligenza" appunto!
No, non sappiamo guardare e vedere la Natura. Parliamo tanto per parlare, ripetendo frasi già fatte e mettendosi sempre al centro di tutto. Qualcuno ha chiesto ai ragni (e a tutte le creature della Terra) se hanno paura del riscaldamento globale o del raffreddamento? No, a loro, comunque, non importa, sanno come adattarsi e rispettare le leggi del Cosmo, anche a costo di accettare la fine della loro sopravvivenza.
Ed è proprio riflettendo su un piccolo ragno e sulle sue indubbie capacità che vanno ben al di là dell'istinto, che un grande biologo ha voluto prendere "il toro per le corna", anzi "il ragno per le zampe" e ha preparato una camera, completamente buia in cui fare operare dei ragni, riprendendo il tutto con telecamere, lampade infrarosse e tanta dell'odierna tecnologia. Ha potuto, finalmente, seguire passo dopo passo i movimenti delle zampe, la tecnica costruttiva, l'eventuale riparazione di qualche dimenticanza. Una visione straordinaria che gli ha fatto capire che veramente ben poco sappiamo ancora della Natura. Ha in preparazione esperimenti ancora più sofisticati per riuscire veramente a capire come può un piccolissimo cervello svolgere così bene tante operazioni tecnicamente e artisticamente eccezionali. Forse, dice, in questo modo potremmo capire un po' meglio le capacità di un cervello tanto più grande e così poco utilizzato. Forse, aggiungo io, capiremmo che l'egoismo, la smania di potere, la mancanza di volontà di imparare, siano un terribile coperchio che nasconde ciò che la Natura ci ha veramente donato.
Seguono due brevi filmati che mettono in luce i movimenti incredibili del ragno e delle sue zampe, durante gli esperimenti condotti presso la Johns Hopkins University.
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