Adesso il viso ... a quando anche il nome?
Poche considerazioni del tutto personali, probabilmente del tutto insensate...
Devo ammettere che ogni tanto mi sforzo di assistere a qualche spot pubblicitario. A parte il livello sempre più scadente in quanto a idee e a contenuti, la cosa mi interessa per due fatti: innanzitutto perché mi segno bene il prodotto che fa pubblicità ossessiva per guardarmi bene dal comprarlo, dato che la spesa per la pubblicità deve sicuramente ricadere sul prezzo e/o la qualità del prodotto; poi, perché trovo la pubblicità uno specchio molto indicativo di quanto stia galoppando l'ignoranza e l'idiozia dei compratori. Viglio farvi un esempio che, secondo me, la dice molto lunga e ci avvisa che le cose non possono che peggiorare...
Lo spot in oggetto riguarda una catena di supermercati in cui i compratori vengono trasformati tutti in Einstein, sia bambini che anziani, sia maschi che femmine. Il succo è abbastanza deprimente: chi va a comprare in quei luoghi deve essere sicuramente un genio. Va beh... accettiamolo come un spunto spiritoso.
Tuttavia, il problema è un altro. Per molti mesi è stato mandato in onda..., poi, però, deve essere successo qualcosa che ha convinto la catena a modificarlo in modo, secondo me, essenziale ed indicativo. Nella versione iniziale NON si faceva il nome di Einstein, ma si truccavano gli acquirenti con bianchi e arruffati lunghi capelli e con il celebre paio di baffoni. Ora, invece, lo stesso spot ha avuto bisogno di dire apertamente che quella strano camuffamento era quello di Einstein, di un vero genio. La conclusione è secondo me abbastanza logica: si sono accorti che il pubblico "normale" non riconosceva nelle sembianze quelle di un certo Einstein. Era molto meglio dire di chi era quel volto.
Non riconoscere un viso, che dovrebbe essere tra i più famosi, è già abbastanza indicativo della grande ignoranza galoppante e della perdita sempre più rapida di una qualsiasi memoria che non si allacci all'ultima attricetta televisiva o all'ultimo cantante che riempie di insulti e parolacce le sue canzoni, ma fa pensare a un ulteriore passo in avanti.
Se, la prima volta, la catena ha avuto modo di pensare che forse quel viso così caratteristico era conosciuto da un numero troppo ristretto di compratori ("Di chi è mai quello strano volto?"), quanto tempo ci metterà a capire che forse la maggior parte dei consumatori si chiede: "Einstein? Chi è mai costui?". Forse tra pochi giorni o mesi vedremo anche brevemente spiegato che Einstein è stato un genio della fisica e non solo un nome da associare magari a un cantante uscito di scena. Sarei pronto quasi a scommetterci...
Attenzione, però, cara catena... se dirai espressamente che era uno scienziato, molti si sentiranno offesi di essere paragonati a lui.
Ovviamente, il mio è solo un pensiero di un vecchio fuori moda che crede ancora nei valori assoluti della Scienza e dell'Arte. Se la catena decidesse di usare una figura ben più conosciuta come un calciatore o un divo americano o, magari, un politico, sarebbe molto meglio e, in fondo, ne sarei contento!
Forza, caro Albert, ti hanno dimenticato nelle scuole e essere dimenticato nella pubblicità non sarebbe certo un gran male.
8 commenti
E si le cose vanno così Enzo, avevo visto lo spot in questione e lo avevo bollato come fallimentare e ora mi confermi che avevo visto giusto. Non è bastata la copertina di Time ad inizio millennio con il viso di Albert che lo incoronava come "uomo del secolo" appena concluso. Niente di nuovo, nel film "guida galattica per gli autostoppisti" all'inizio durante la festa in maschera la tipa travestita da Darwin dice che tutti la scambiano per babbo natale, ormai è già un classico cinematografico. Le "catene" non vanno al cinema,ahahahah.
A me sinceramente quello spot ha dato fastidio sin da subito. Associare il grande Albert alle banali logiche del consumismo lo trovo alquanto offensivo nei confronti della sua memoria. Infatti, da quando il solito genio (si fa per dire) ha partorito questo spot pubblicitario mi guardo bene dal recarmi in quella catena di supermercati !
bravo Artù!!
Esagerati! Dai non fate i talebani, divinizzare un uomo è sempre un errore. Così si perde di vista il punto, il problema è il non riconoscimento e null'altro. Preferisco vedere la faccia di Albert, anche corredata di spiegazione, piuttosto che la/il (attenzione la legge Zan ancora incombe) belloccio/a del momento.
PS magari potessi fare la spesa in quel supermercato, ahahah.
l'hai notata anche tu?
Io ho pensato subito all'idiozia.
La prova poi dell'intelligenza è che se vengo due volte alla settimana all'********* risparmio il doppio.
Perché se ci vai una sola volta e compri la stessa merce che compreresti in due volte risparmi la metà?
Che strana idea della relatività.... qui di ristretto ci son solo i neuroni.
Paolo
Non sono così convinto che anche facendo il nome tutti lo conoscano...
Che tristezza!
caro Paolo, un'idiozia tira l'altra...
caro Mauro, come ho detto nella riflessione, anch'io la penso come te...
Caro Enzo direi pubblicità negativa su tutta la linea e Einstein lasciamolo stare e non coinvolgiamolo assolutamente nelle beghe consumistiche e in questo periodo storico che sfiora, per certi versi, l'assurdità.
E invece che fanno? Si arrampicajno sugli specchi non avendo, nemmeno loro, contezza di chi sia stato verasmente il personaggio , anzi il Personaggio, che usano.