Il titolo farebbe pensare a pianeti come Saturno. E, invece, parliamo di binarie a raggi X che si mostrano attraverso una serie di anelli concentrici.
Conosciamo già le "nove" e, in particolare, quelle ricorrenti. Bene, ve n'è una che si mostra nel suo fulgore e raggiunge una magnitudine di poco meno di 5 mag., per cui è visibile a occhio nudo in ottime condizioni di cielo. Comunque, meglio usare un binocolo o un telescopio di poche pretese.
Archimede ha sicuramente pensato e fatto di tutto e di più. Alcuni suoi principi sono ben conosciuti, altre sue deduzioni molto meno. Occupiamoci di loro e vedremo che Archimede può giustamente essere chiamato il "re dei cerchi".
Ottimo Andy e anche Albertone, anche se alla fine vuole trovare r e non l'area minima... Riporto comunque una soluzione decisamente semplice, che rispecchia quelle proposte dai nostri amici.
Continuiamo il nostro racconto storico-scientifico del percorso che ha portato ad una determinazione sempre più accurata della distanza della Terra dal Sole, la cosiddetta Unità Astronomica. Questa volta ci soffermeremo su un episodio che niente ha aggiunto alla conoscenza del nostro Sistema Solare, ma non per questo può essere considerato poco importante. Vediamo perché...
L'attività umana può apparire del tutto inspiegabile, dipende dai punti di vista.
Questo articolo è una breve aggiunta a quello dedicato all'ipotetica popolazione primigenia delle quasi-stelle.
La geometria quasi sacra dei greci continua a stupirci, anche se spesso viene trascurata...
La news è reale e anche interessante, ma, durante questo periodo di minimo per il blog è ammesso condirla in modo scherzoso (sempre che di scherzo si tratti...).
Il problemino non è certo difficile, ma tra i tanti modi per risolverlo ve n'è uno che mi piace particolarmente. Pensate che nel 1812 è stato proposto, in Giappone, agli studenti di 15 anni. Che dite di riproporlo oggi? Abbiate pazienza, ma esercizi più difficili li vorrei lasciare per il "dopo-ferie".
Una poco nota "ciliegina" (sarebbe meglio dire "ciliegiona") che potrebbe rappresentare il primo tipo di stelle da cui discenderebbero i buchi neri galattici.
E' tanto che avrei voluto parlare di prospettiva e di altre due tecniche di descrizione di ciò che realmente vede l'occhio e della sua rappresentazione su un piano. Questo è un nostro limite... dato che ciò che vediamo viene sempre proiettato su un piano. Il problema quindi si riduce a una rappresentazione bidimensionale della realtà tridimensionale in cui viviamo. Se aggiungiamo la mia passione per l'arte si comprende questa esigenza. Sarà, però, un approccio del tutto personale che, quindi, potrebbe anche essere perfezionato nel tempo, magari quando vi sarà un ritorno dalle ferie di moltissimi lettori. Insomma, partirò per "istinto" e poi, grazie anche ai vostri commenti, cercherò di essere più rigoroso.
Un semplice problemino di meccanica o, meglio, di riflessione che si trasforma facilmente in una regola matematica altrettanto semplice.
Non possiamo dire più di tanto per non rovinarvi la sorpresa, ma è con grande piacere (e un pizzico di emozione) che riproponiamo questo racconto per offrirvelo come aperitivo in attesa di un gustoso banchetto che il prof. sta cucinando.
Chi ci segue da tempo si ricorderà di Astericcio & co. che affrontano temi intriganti e lo fanno nel modo più semplice possibile: il tema di questo racconto è quella ideale staffetta tra due Giganti che ha dato impulso ad una delle più vivaci stagioni dell'intelletto umano, nella quale l'arte raggiunse vette forse mai più eguagliate. Se all'inizio potrà sembrarvi una favola per bambini, andate avanti e capirete presto che i bambini a cui si rivolge sono quelli di tutte le età.
Facciamo girare le provette... un quiz -forse- leggermente più difficile, ma non è detto... basta riflettere.
Bravo Agapito, anche se avrebbe dovuto essere un quiz molto facile.. Ma nelle superiori sembra un ostacolo molto grande...