Categorie: Stelle di neutroni
Tags: campo magnetico magnetar pulsar rotazione lenta
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Una pulsar che se la prende con calma *
Questo articolo è inserito nella pagina d'archivio "Record cosmici"
Una pulsar molto pigra, si rifà con un segnale radio molto intenso.
Si conoscono oggetti che cambiano drasticamente la loro luminosità e mantengono più o meno a lungo questo improvviso aumento di luce. Tra queste sicuramente le supernove. Per rimanere sempre nell'ambito delle trasformazioni finali di una stella, ricordiamo anche le stelle di neutroni che, se dotate di un forte campo magnetico, possono diventare dei veri e propri fari nella notte, inviandoci segnali radio periodici con una precisione fantastica. Talmente fantastica che la minima mancanza di regolarità fa subito pensare al passaggio di un'onda gravitazionale, capace di stropicciare lo spaziotempo.
Grande perfezione, ma anche grande rapidità. Esse sono ormai stelle degeneri molto piccole come dimensioni (non come massa, però) e quindi si permettono il lusso di girare sul proprio asse in modo vorticoso, come le pattinatrici su ghiaccio che cercano di farsi piccole, portando le braccia vicino al corpo, per aumentare la loro velocità di rotazione. Le stelle di neutroni, però, non hanno braccia e, perciò, non rimane loro che diminuire il proprio diametro e aumentare la densità della materia che le compone.
Quando si dice "rapidità" si intende proprio rapidità: esse possono arrivare perfino a girare su se stesse centinaia di volte al secondo. Vi sono, poi, quelle con un campo magnetico particolarmente alto che vengono chiamate magnetar.
Questa volta però, né carne né pesce... La nostra strana stella ha mostrato segnali radio estremamente intensi (è una delle sorgenti più potenti del cielo notturno) ma che si ripetono con un ritmo veramente molto lento rispetto alle normali pulsar e magnetar. Ogni venti minuti aumenta la sua luminosità per circa un minuto e poi scompare. Insomma, sembrerebbe essere una pulsar che se la prende con molta calma.
E' il primo oggetto di questo genere osservato e si trova relativamente vicino a noi, a circa 4000 anni luce. Si ipotizza anche che possa trattarsi di una stella degenere molto più grande, come dimensioni, magari una nana bianca. La cosa migliore da fare è cercarne delle altre e stare molto attenti a segnali radio che sembrano comparire e scomparire con una frequenza più lenta di quella delle frenetiche pulsar.
Ancora una volta, l'Universo mette alla prova le nostre teorie e ci presenta eccezioni alla regola.
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2 commenti
Caro Enzo negli ultimi tempi sempre più scoperte interessanti ed esclusive. Sicuramente sono migliorati gli strumenti, è migliorata forse anche l'attenzione per analizzare i dati grazie all'esperienza accumulata, ma a me piace pensare che il Cosmo sia consapevole di svelarci pian piano i suoi segreti e quelli di tutti i suoi attori.
Caro Mario,
oltre a ciò che dici giustamente, dobbiamo anche pensare che vi sono una miriade di dati che si stanno guardando con attenzione solo dopo anni e anni. Spesso, sono proprio i dilettanti che riescono a metterli allo scoperto. I "veri" dilettanti, ovviamente...