Categorie: Storia della Scienza
Tags: arte numerazione preistoria scrittura
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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I numeri primi sono veramente soli. 3. Prima di Euclide *
Questo articolo è inserito nella sezione d'archivio I Numeri Primi
Ma i cavernicoli erano proprio... cavernicoli?
Facciamo un passo indietro prima di percorrere la lunga e travagliata strada dei numeri primi attraverso i secoli. In tal modo potremmo anche rispondere a un dubbio sollevatomi dal grande amico "circolare" Frank sull'apparente rapida comparsa della cultura antica, primi fra tutti quella dei Sumeri. Analizzando i dettagli conosciuti sulle fasi del Paleolitico non si può non notare come già decine di migliaia di anni fa erano stati raggiunti due punti essenziali che dimostrano, in modo quasi categorico, un livello altissimo del pensiero umano, forse, oggi, eccessivamente sottovalutato.
Questi punti sono, probabilmente, quelli che più contraddistinguono l'essere umano (nel termine "buono" della parola): la nascita dell'Arte e della Scienza. La prima permette di visualizzare gli stati d'animo attraverso espressioni concrete, condivisibili da tutti. La seconda è lo spunto per la crescita "tecnologica". L'Arte rappresenta il bisogno di esprimersi, la Scienza il bisogno di conoscere.
A questo riguardo è fondamentale la comparsa della numerazione, ossia della matematica.
Torniamo indietro di decine di migliaia di anni, un tempo ben lontano dall'avvento delle prime civiltà riconosciute tali della Mesopotamia, dell'Egitto, dell'India e della Cina (ma, probabilmente, di molte altri parti del mondo). Questo enorme intervallo di tempo viene spesso considerato come un qualcosa di primitivo, rozzo, intellettualmente statico. Allora, mi chiedo: "E' mai possibile che l'avanzamento imperioso del pensiero umano tra poche migliaia di anni prima di Cristo e un impero quasi perfetto quale quello dell'antica Roma, non si sia avuto anche prima dei Sumeri, giudicati forse l'inizio della vera civiltà?"
Probabilmente l'errore sta nel non riuscire a valutare correttamente l'altrettanto immenso salto culturale avutosi nel corso di decine e decine di migliaia di anni. I motivi di una scarsa conoscenza di quei periodi sono molteplici: la continua cancellazione di strutture sempre più antiche, sia causate dallo stesso uomo sia da eventi geologici che in tale periodo di tempo dovevano essere stati ben più probabili e violenti che non nella nostra limitata finestra culturale di poche migliaia di anni; il tipo di abitazione che veniva utilizzata e il materiale usato per la sua costruzione (costruire in legno, ad esempio, ben difficilmente restituisce resti ancora visibili delle comunità abitative); le condizioni climatiche in cui si doveva vivere e come le loro variazioni influissero su continui spostamenti anche verso luoghi molto lontani; la mancanza di una scrittura, capace di tramandare correttamente da generazione a generazione; e chissà quante altre ragioni che fatichiamo a immaginare.
Beh... sicuramente sappiamo che l'uomo preistorico ha dovuto convivere con le glaciazioni, che comportavano condizioni terribili anche per la sola sopravvivenza. Pensiamo a come siamo terrorizzati oggi, con tutta la nostra tecnologia, di fronte a un lievissimo aumento della temperatura. Un uomo del paleolitico ci manderebbe al diavolo! E si sa che se bisogna scappare dalla fame e dal freddo vi è poco tempo per pensare. Glaciazioni, ma anche terribili esplosioni vulcaniche, come quella dei Campi Flegrei i cui effetti sono visibili anche in Russia, a migliaia di chilometri di distanza. Niente di paragonabile all'evento della fine dei dinosauri, ma poco ci manca.
Tuttavia, malgrado questi periodi durissimi il pensiero umano è arrivato a livelli artistici impressionanti. Cari amici, chi ha visto i dipinti delle grotte di Altamira, di Lascaux e, più recentemente, di Chauvet (la più antica, risalendo a circa 33 000 anni fa), non può non vederci la mano di veri e propri maestri, ossia di persone che erano considerati tali dalle varie comunità e che venivano chiamate a rappresentare la Natura in modo figurato. Non molto diversamente dai maestri del Rinascimento... Ma come dicevamo prima, se si è sviluppata l'Arte doveva essersi sviluppata anche la capacità di apprezzarla e di comprenderla, Detto in poche parole, chi chiedeva e guardava quelle opere non poteva essere uno "zoticone".
Fortunatamente, essendo le rappresentazioni all'interno di grotte, spesso bloccate a visite inopportune per millenni a causa di processi geologici più o meno violenti, si è ottenuta una loro ottima conservazione. Senza dimenticare ciò che si riesce ancora a recuperare delle opere scultoree, più adatte a superare lo scorrere impietoso del tempo. Vediamone un esempio che ha dell'incredibile, se non venisse inserito in un progresso evolutivo ben più marcato di quanto normalmente pensato: la "Signora di Brassempuoy".
Un vero capolavoro di stilizzazione, di grazia ed eleganza. Un'opera che potrebbe essere considerata di "arte moderna". Quando è stata scolpita? Bene, sembra impossibile: tra 22 e 20 000 anni fa!
Ma torniamo alle opere pittoriche parietali. Altamira e Lascaux sono esempi entusiasmanti, ma è nella più recente scoperta, quella di Chauvet, in cui si rasenta l'incredibile. Non è solo altissima la tecnica e la cattura dell'essenza stessa degli animali, ma il dinamismo delle raffigurazioni. Un cavallo mostrato in immagini poco diverse tra loro sembra realmente muoversi:
Per non parlare delle corna di un rinoceronte...
o del muso incredibile di alcuni felini...
E guardiamo, poi, questo orso, dalla linea sinuosa e perfetta, senza tentennamenti e correzioni. Ciò che è poi incredibile è la scelta della roccia su cui disegnare il profilo, capace di donargli una corposità quasi tangibile.
No, non sono certo i disegni di un bambino o di un "imbratta muri"! Qui siamo di fronte ad arte suprema, che può, a Lascaux, diventare puro astrattismo, come mostrano queste mani.
Se venisse eseguita al giorno d'oggi sarebbe considerata un vero capolavoro di arte povera o pop o quello che volete.
Si diceva che poco è rimasto della loro architettura, ma qualcosa comincia a comparire e crea sgomento e stupore. A 11 000 anni prima di Cristo risale l'insediamento in pietra di Gobekli Tepe, in Turchia.
Una struttura muraria di grande complessità, che inserisce dubbi profondi: le pietre sono perfettamente levigate e devono provenire da un luogo che è distante molti chilometri, pur arrivando a pesare oltre 15 tonnellate. In poche parole, era necessaria una "tecnologia" impensabile secondo le conoscenze attuali oltre che a una visione di pura arte come mostrano gli ornamenti scultorei.
Si sta ancora scavando nel sito, dove le costruzioni sono molteplici e centinaia di pietre-colonne sono ancora da portare alla luce. Così come, solo alla fine degli anni '90 del secolo scorso si deve il ritrovamento di un sito gemello (Karahan Tepe) a circa 40 km di distanza, i cui scavi sono da poco iniziati e che probabilmente è ancora più antico, circa 12 000 anni prima di Cristo.
Se l'uomo smettesse di farsi guerra e dedicasse anche una piccola parte dei fondi destinati alle armi a una ricerca capillare delle opere dei propri antenati, scoprirebbe come questi si siano evoluti sia intellettualmente che tecnologicamente ben prima di quanto supposto.
Forse troveremmo anche esempi precoci di "scrittura", il vero anello mancante che ha vietato una visione più chiara dell'evoluzione culturale anteriore ai Sumeri.
Bene... abbiamo fatto un lungo giro, uscendo dal seminato (ma quali sono i confini del seminato nella ricerca della conoscenza?) che spero, però, ci stimoli a riflettere di più e a rivedere certe credenze sugli "scimmioni" idioti che abbiamo degli uomini primitivi. In quelle decine di migliaia di anni il progresso è stato enorme, a partire dai loro antenati e ha preparato in modo quasi automatico l'esistenza delle prime grandi civiltà urbane della Mesopotamia.
Torniamo alla matematica. Nuovamente i Sumeri non possono che stupirci con le loro tavolette "scritte" i cui compaiono numeri, simboli , operazioni e spiegazioni scientifiche. Un meraviglioso campo di raccolta per i grandi pensatori greci, così come in modo analogo sarà successo per la Cina e India. A questo punto, qualcuno potrebbe dire: "Nell'Arte sì, ma nella Scienza, nella matematica, i Sumeri sembrano essere venuti da un altro mondo, addirittura alieni!". Probabilmente non è così, ma a questo riguardo la mancanza di una vera scrittura non può averci regalato reperti indicativi.
Ma è proprio vero? Ecco che i numeri e, soprattutto, i Numeri Primi saltano fuori dove, forse, meno te li aspetteresti.
Ecco l'immagine di un osso inciso, trovato in Sud Africa nelle montagne Lebombo, e risalente (udite, udite...) a circa 44 000 anni fa.
Cosa c'è di strano in quest'osso? Le incisioni, riportate in modo continuo e regolare. Un qualcosa che non può che far pensare a una vera "numerazione". Attenzione... non consideriamola cosa da poco... La comparsa dei numeri, anche se sotto forma di tacche impresse in un osso (in fondo anche i greci usavano raffigurazioni geometriche) è uno dei più grandi salti intellettuali dell'uomo.
Ancora più impressionante è l'osso di Ishango, trovato nel Congo, e risalente a circa 20 000 anni fa:
Si notano nuovamente delle tacche incise, secondo diverse righe, ma questa volta sono raggruppate e non è difficile contare i vari gruppi di tacche... In particolare, ecco cosa appare in una riga:
11, 13, 17 e 19, proprio i numeri primi tra 10 e 20...
Può essere una coincidenza... forse sì, ma vista l'abilità artistica non mi spaventa certo accostarle anche una vera conoscenza matematica.
Non voglio dilungarmi oltre e possiamo tornare al nostro Euclide e proseguire nella storia dei numeri primi, ma con una certa convinzione che la cultura umana nasca molto prima. Insomma, rivalutiamo i "cavernicoli"!
2 commenti
Intanto sei riuscito a ripromettermi di andare a Lascaux prima di morire. Grazie
Comunque da molti scimmioni idioti io mi sento tuttora circondato, magari dotati di smartphone
Caro Albertone,
penso che Chauvet sia il massimo ed è anche più vicina. Ovviamente, si possono vedere solo le riproduzioni.
Riguardo ai cavernicoli odierni sono pienamente d'accordo!!