Categorie: Buchi neri Sistemi multipli
Tags: buco nero quiescente compagna di tipo solare GAIA Gemini
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:4
Scoperto il buco nero "dormiente" più vicino a noi *
Questo articolo è inserito nelle sezioni d'archivio Missione GAIA e Record Cosmici
Scoperto il buco nero più vicino a noi, anche se cercava di mimetizzarsi evitando di... mangiare.
I buchi neri sono gli oggetti più estremi dell'Universo. La loro potenza è enorme, ma non altrettanto semplice è la loro scoperta. Essendo "neri" ne segue che non emettono nessuna luce e, se sono da soli, non si può nemmeno sperare di rilevare le loro onde gravitazionali. Insomma, quando vogliono, sanno proprio nascondersi molto bene.
Per scoprirli bisogna prenderli per "fame"... Normalmente, essi sono costantemente alla ricerca di cibo, ossia di gas e polvere che incontrano nel loro viaggio. La voracità è tale che il cibo, cadendo verso di loro, spiraleggiando, è costretto a scaldarsi e ad emettere radiazioni che indicano la loro esistenza. Il modo più facile, per trovarli, è quando sono accoppiati a una stella "normale", che è costretta a cedere costantemente parte della sua materia al famelico vicino di casa.
Siamo di fronte a forti radiazioni nel campo dei raggi X, che riescono a essere rilevate e a rivelare la loro fonte invisibile. Ben più difficile è, senza dubbio, il caso di un buco nero "inappetente", ossia in fase di digiuno. Sperare che passi prospetticamente davanti a una stella per mostrare la deformazione dello spazio tempo è un caso eccezionalmente fortunato. E pensare che di buchi neri la nostra galassia deve essere ricchissima (se ne stimano almeno cento milioni). D'altra parte dove sono finite tutte le stelle di grande massa che sono esplose come supernove? Non possono certo sparire: devono dar luogo a stelle di neutroni o, se la massa è sufficientemente grande, a buchi neri.
Gli scopritori hanno percepito l'esistenza di questo buco nero molto tranquillo dal movimento della stella che lo accompagna (non dalla loro interazione, ma solo dal movimento) che mostra chiari segni di orbitare attorno a qualcosa. Solo GAIA poteva essere così precisa nel misurare un movimento così minuscolo in una stella di tipo Solare e ha dato il via ad osservazioni spettroscopiche (velocità radiale) con il telescopio Gemini alle Hawaii che è riuscito a dare tutti i "numeri" del Sistema. La compagna ha una massa di poco inferiore a quella Solare e rivolve attorno al buco nero in soli 185 giorni circa su orbita abbastanza ellittica (e = 0.45). La massa del buco nero risulta essere poco meno di 10 masse solari, con un raggio di Schwartzchild di soli 28 km. Il sistema si trova a circa 1600 anni luce... proprio dietro l'angolo.
Una grande scoperta, senza dubbio. Una scoperta che potrebbe essere la prima di una lunga serie (basta analizzare con estrema attenzione i dati di GAIA). In poche parole, un bel passo in avanti...
Ma non solo, infatti questa osservazione ha creato un nuovo e inaspettato problema: una stella di tipo solare, che appare del tutto normale nella sua evoluzione e così vicina a una super stella che ha subito un'esplosione come supernova, avrebbe dovuto mostrare segni fisici e dinamici ben visibili. "Purtroppo", però, la compagna sembra del tutto insensibile all'evento che ha dovuto sicuramente subire. Un grosso problema che mette in discussione molti punti della formazione e dell'evoluzione stellare.
Eh sì, cari amici, l'Universo ci regala qualcosa, ma subito ci pone davanti un problema forse ancora maggiore. E' proprio spiritoso!
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4 commenti
Non potrebbe essere che il buco nero, già derivato da una supernova, abbia solo in seguito "catturato" questa stella, per cui essa non presenta alcun effetto dell'immane esplosione?
caro Alberto,
catturare una stella non è per niente facile. Ricordiamoci che un buco nero si comporta come una stella "normale", nel senso che devi proprio passargli vicino. Se il Sole si trasformasse in buco nero niente cambierebbe sulla Terra da un punto di vista dinamico. La sua vera peculiarità è che hanno un diametro piccolissimo e, quindi, potresti avvicinarti di più a lui e subire la RG ai suoi valori estremi.
Sì, questo concetto me lo avevi già accennato, ma mi resta non chiara questa difficoltà. Un asteroide non potrebbe passare vicino alla Terra con un giusto angolo e una giusta velocità tanto da entrare in orbita attorno ad essa? E così una stella non potrebbe immettersi per caso in un'orbita intorno a un buco nero. Sarà anche difficile, ma visto che c'è ne sono miliardate...
No, Alberto, riuscire a immettersi in orbita con le velocità in gioco è praticamente impossibile... Penso proprio che la probabilità di riuscita vada ben oltre le miliardate (?) che hanno una possibilità di incontro.