Metto tre asterischi non tanto per la difficoltà del concetto in sé, ma per il modo in cui esso viene presentato in tanti articoli e video, anche professionali. Possiamo anche non considerare un errore ciò che viene detto, ma sicuramente esso è espresso con parole sbagliate o fuorvianti. Si legge, infatti, che Il tempo per il fotone non passa e può essere considerato ZERO.

No, non è questo ciò che accade. Dire il tempo per il fotone, vorrebbe dire il tempo misurato sull’orologio del fotone. E, invece, si intende il tempo che il fotone vede passare nell’Universo che lo circonda.

Mettiamoci nei panni di un fotone che sta dirigendosi verso la Terra. Cosa ne consegue? Che nel suo sistema di riferimento lui vede che il tempo sulla Terra non passa, ossia che gli orologi tecnologici e biologici non si muovono. Ciò vuol dire che niente cambia sulla Terra rispetto a quando è partito, ossia quando è nato, dato che la sua velocità deve essere sempre la stessa. Potrebbe viaggiare per miliardi di anni, ma continuerebbe a non vedere assolutamente nessun cambiamento sulla Terra.

Abbiamo nominato solo la Terra perché ci viviamo, ma lo stesso ragionamento vale per l'intero Universo. Per il fotone, perciò, è il tempo dell’Universo che non passa, ossia l’evoluzione dell’Universo NON avviene.

Potremmo tranquillamente dire che vede tutto immobile come quando ha iniziato a vivere. E’ solo l’Universo che vede il tempo del fotone non scorrere. E’ simile a ciò che capita guardando un muone: la sua vita si allunga solo per chi sta sulla Terra. In conclusione, non vi è nessun interesse a leggere il tempo segnato dall’orologio del fotone se non quando ci spostiamo sul sistema di riferimento Terra.

Tuttavia, la vera stranezza sta nel fatto che per il fotone, che vede la Terra viaggiare alla velocità della luce, lo spazio si annulla, per cui lui si trova sulla Terra istantaneamente. Solo in questo senso possiamo dire che per lui non è passato il tempo, ossia esso è zero.

Ragioniamoci sopra per bene e stiamo attenti ai tanti articoli e video che si leggono e si vedono in giro per internet. Se si è capita la storia del muone, basta solo estendere i concetti di quell’avventura al caso limite in cui lui viaggia proprio alla velocità c. In conclusione, un fotone che abbia viaggiato per miliardi di anni non vedrebbe succedere niente nello spazio e potrebbe concludere che il tempo nello spazio NON è passato (ma il tempo dello spazio, non il suo che continua a scorrere).

D’altra parte, arrivando istantaneamente in ogni luogo, concluderebbe che il tempo non esiste e vale proprio ZERO.

E’ invece molto interessante pensare alla vera vita di fotone in viaggio verso di noi. Lui nasce già viaggiando alla velocità della luce. Da quel momento vede tutto immobile e nel contempo si trova già sulla Terra. Poi, però incontra un altro fotone e, unendosi, danno luogo a un elettrone e a un positrone. Immediatamente la sua massa non è più zero, ma è quella della nuova particelle che inizia a vedere passare il tempo nello spazio e vede i vari oggetti del cosmo allontanarsi tra loro. In qualche modo la bella addormentata si è svegliata.

Tuttavia, la favola torna a essere assurda. Infatti, l’elettrone (o il positrone), che stava "vedendo la vita", può incontrarsi con un positrone (o elettrone). Essi si annichiliscono e diventano nuovamente fotoni gamma. Tutto si ferma di nuovo e la storia ricomincia…