26/09/24

I tassisti delle foglie *

Ho inserito un solo asterisco, dato che possiamo considerare questo breve articolo un racconto di fantascienza. Tuttavia, il passaggio preciso alla realtà sarebbe ben più complicato.

Abbiamo da poco parlato della geometria del tassista (mi sono fermato dato che non ho notato particolare interesse a riguardo da parte dei lettori) e di sovrapposizione di stati quantistici. Bene, uniamo i due argomenti e raccontiamo la breve avventura di un  tassista che, per semplicità, chiamiamo elettrone, parcheggiato davanti alla stazione "ferroviaria" della città di ... Foglia. Possiamo chiamare la stazione Molecola di Clorofilla.

Ecco che alla stazione arriva un signore molto agitato che invita il tassista a consegnare un pacco molto prezioso che possiamo chiamare Quanto di Energia. Il pacco deve raggiungere la sua destinazione nel più breve tempo possibile. Purtroppo, il tassista non conosce il luogo della consegna ed ha, di fronte a sé, una vera metropoli e, quindi, un' infinita di strade possibili. Ve ne è sicuramente qualcuna che soddisfi la richiesta, ma come trovarla? Andare a casaccio, sperando di imbattersi nel luogo finale, che possiamo chiamare Centro di Reazione chimica, è un'impresa senza speranza e la probabilità di riuscita del tutto insignificante. Sarebbe come vincere per dieci volte di fila all'enalotto o forse anche più. Bisogna anche tener conto che se continuasse a girare a casaccio, sperando nella fortuna, il tassista finirebbe l'energia, ossia la benzina.

Fortunatamente, il tassista è un alieno, sfuggito da un pianeta in cui tutto avveniva con una fretta indescrivibile e dove commettere un errore veniva punito con l'esecuzione capitale. Sperava di non dover più usare le sue doti quasi miracolose, ma l'ansia che vede negli occhi del signore con il preziosissimo pacchetto lo convince ad agire. Assicura, perciò, il richiedente e attende che se ne vada. A questo punto entra in azione e crea un numero imprecisato di sosia di se stesso con altrettanti automobili (e pacchetti da consegnare), Chiamiamoli eccitoni. Ognuno di loro compie un tragitto differente in modo che qualsiasi sia il percorso tra le strade della metropoli vi è sicuramente un sosia-eccitone che riesce a percorrerlo.

Vi è sicuramente una strada che permetta l'arrivo nel luogo indicato e che permetta alla benzina di essere sufficiente.

Questo  è quello che capita e il nostro pacchetto arriva a destinazione. E tutti vissero felici e contenti.

P.S.1: Le doti del tassista alieno sono state scoperte e, in parte, copiate. Il nostro racconto di fantascienza è diventato un fenomeno di meccanica quantistica.

P.S.2: Come è stata scoperta questa dote così strana? Bene, basta pensare che ogni eccitone ha una sua frequenza che differisce leggermente da quelle dei suoi sosia, dato che attorno alle molecole "toccate" nel tragitto le condizioni sono lievemente diverse. Se vi fosse un solo taxi-eccitone che gira a casaccio saremmo di fronte a una sola frequenza. Invece si riescono a misurare piccolissime variazioni di frequenza a causa delle interferenze tra le onde corrispondenti.

Prendete il tutto come puro racconto senza pretendere formule e/o fenomeni estremamente complicati.

 

2 commenti

  1. Alberto Salvagno

    Io mi immaginavo gli eccitoni come elettroni con la loro lacuna positiva che si muovono in un semiconduttore (la città), ma tutti identici, non con frequenze diverse. Mi pare di capire che invece sta proprio in queste lievi differenze la possibilità di consegnare sicuramente il pacchetto. Una sovrapposizione di stati quantistici che praticamente copre tutti gli indirizzi possibili.

  2. In realtà, le piccole differenze sono quelle che permettono di verificare che gli eccitoni percorrono realmente tutte le strade. Se saltassero di molecola in molecola non causerebbero battimenti.

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