03/10/24

Il Problema di Basilea ***

Dopo aver descritto le formule di Viete, usiamole per risolvere l'importantissimo problema di Basilea.

Il Problema di Basilea: un secolo di tentativi andati a vuoto, risolti, alla fine, dal solito Eulero. La dimostrazione di Eulero non è matematicamente rigorosa (alcuni passaggi sono stati completamente dimostrati solo in seguito), ma a noi può bastare.

Per introdurre l'importantissimo problema, richiamiamo brevemente le serie infinite. Come dice la stessa parola esse sono uguali alla somma di infiniti termini che possono dar luogo a tre tipi di risultati: un numero finito, infinito o un numero oscillante. Facciamone subito tre esempi classici:

1 + 2 + 3 + .... + n

Se ci fermiamo a un certo termine finito n, essa ha un valore che ben conosciamo n(n+1)/2. Ma se n tende a infinito è quasi ovvio che la serie tenda anch'essa a infinito. Possiamo dire che la serie DIVERGE.

Consideriamo, adesso, una serie del tipo:

1 - 1 + 1 - 1 + 1 - 1 + ...

Tutto dipende da quanto volte abbiamo sottratto 1. In certi casi può valere 1 e in altri 0. Andando verso infiniti termini il risultato oscillerà tra questi due valori. Possiamo dire che non esiste un risultato, dato che esso OSCILLA.

Passiamo a esempi sicuramente più interessanti e meno ovvi. Prediamo ad esempio la serie

1 +1/2 + 1/4 + 1/8 + ... + 1/(2n)

A prima vista potrebbe sembrare divergente, dato che continuo ad aggiungere sempre qualcosa a un numero positivo. La faccenda, però, non è poi così ovvia come potrebbe sembrare: la somma dei reciproci dei quadrati dei numeri interi positivi converge, infatti, a un numero finito, in particolare a 2. Non è nemmeno difficile dimostrarlo

Qualcosa che sembrerebbe simile è la serie:

1 + 1/2 + 1/3 + 1/4 + .... + 1/n

Anche qui aggiungiamo sempre qualcosa a 1. Il risultato, però, è completamente diverso. Essa, infatti, tende a infinito ossia è divergente. Anche questo si dimostra abbastanza facilmente (QUI).

Non dimentichiamoci, poi, la serie di Taylor e quella di Mc Laurin. Insomma, lo sviluppo in serie è stato ed è un argomento fondamentale per la matematica e ci sarebbero infiniti esempi a riguardo. In questo articolo ne vogliamo considerare una che ha creato non pochi problemi ai matematici, benché sembri abbastanza semplice. Essa è stata proposta 1644  da Pietro Mengoli e viene descritta come segue:

1 + 1/4 + 1/9 + 1/16 + ... + 1/n2

A parole, è la somma dei reciproci dei quadrati di qualsiasi intero n, Ovviamente per n che tende a infinito.

Sembra quasi impossibile, ma la soluzione sul valore che essa assume ha dovuto aspettare quasi un secolo e, come dovevamo immaginarcelo, è stato proprio Eulero a trovarla e a proporla nel 1735. La serie è diventata celebre e ha dato il via al cosiddetto Problema di Basilea.

In realtà, lo stesso Mengoli aveva dimostrato che la serie è convergente, ma non era riuscito a trovare il suo valore esatto.

Iniziamo, allora, dimostrando che essa è convergente.

Consideriamo la serie il cui termine ricorrente sia

1/(n(n + 1)) per n che va da 1 a infinito, ossia

1/2 + 1/6 + 1/12 + 1/20 + ...

"Ma cosa c'entra ?", direte voi. C'entra e come! Scriviamo il termine ricorrente nel modo seguente

1/(n(n+1)) = (1 + n - n)/(n(n +1)) = (1/n) - (1/(n + 1))

Scriviamo la serie di partenza per esteso inserendo il "nuovo" termine ricorrente

( 1/1 - 1/2 ) + (1/2 - 1/3 ) + (1/3 - 1/4) + .... +  (1/n - 1/(n + 1))

E' immediato notare che tutti i termini, a partire da 1/2 per finire a 1/n, si cancellano reciprocamente e alla fine risulta soltanto:

1 - 1/(n + 1)

Questa non è più una serie, ma il suo risultato e, quindi, posso sostituire n con ∞, per cui 1/∞ diventa zero. La serie, perciò, è convergente e il suo valore è 1.

Confrontiamo, adesso, la serie di Basilea con questa nuova serie

1 + 1/4 + 1/9 + 1/16 + 1/25 + ....

1/2 + 1/6 + 1/12 + 1/20 + ....

oppure:

1 + 1/(2 · 2) + 1/(3 ·  3) + 1/(4 · 4) + ...

1/(1 · 2) + 1/(2 · 3) + 1/(2 · 4) + ...

E' facile notare che ogni termine azzurro è MAGGIORE del corrispondente termine rosso, ma la somma tutti i termini azzurri è proprio la seconda serie di Mengoli e sappiamo che essa tende a 1. Il che vuol dire che la somma dei termini rossi (in cui ogni termine è più piccolo di quello azzurro) deve tendere sicuramente a un valore MINORE di 1.

La prima serie, perciò, è uguale a 1 più una somma minore di 1. In conclusione essa deve valere un numero finito minore di 2.

La serie di Basilea è, quindi, convergente! Sì, ma quanto vale esattamente? E qui è cascato l'asino fino a che non si è messo in moto Eulero, in modo a dir poco geniale.

 

Egli inizia scrivendo la funzione sin(x) espressa in termini di serie di Taylor-Mc Laurin.

sin(x) = Σn = 0 (- 1)n x(2n + 1)/(2n + 1)!

o, se preferite:

sin(x) = x - x3/3! + x5/5! - x7/7! + ....

Questo è il primo "ingrediente", ma il secondo sembra ancora più strano... Dobbiamo, infatti, richiamare la formula di Viete (non per niente l'abbiamo descritta in un articolo precedente...).

a0 = (-1)n x1 x2 x3 .... xn

a1/a0 = - (1/x1 + 1/x2 + 1/x3 +   )

Eulero riprende in mano lo sviluppo in serie di sin(x) e considera x diverso da zero. Può quindi effettuare la divisione di ambo i membri per x, ossia:

sin(x)/x = 1 - x2/3! + x4/5! - x6/7! + ....

A questo punto siamo di fronte a un polinomio di cui conosciamo le radici che, avendo escluso x = 0, sono soltanto +/- π, +/- 2π, ecc.  In altre parole:

sin(x)/x = 0  quando sin(x) = 0 e, quindi, per  i valori  +/- π, +/- 2π, +/- 3π

E' meglio cambiare variabile e considerare

x = √t

La funzione diventa:

sin(√t)/√t = 0 = 1 - t/3! + t2/5! - t3/7! + ...

L'equazione ammette come soluzioni i quadrati di quelle precedenti, a seguito della sostituzione (x2 = t), ossia esse valgono

π2, 4π2, 9π2, ...

Attenzione, adesso, al ragionamento...

Eulero dice: "Ammettiamo che la formula di Viete valga anche per i polinomi infiniti. Ne segue che il rapporto tra il termine di grado uno e quello noto, cambiato di segno, deve essere uguale alla somma dei reciproci di tutte le radici del polinomio". In poche parole:

a1 = - 1/3! = - 1/6

a0 = 1

- a1/a0 = 1/6 = (1/π2 + 1/4π2 + 1/9π2 + ....+ 1/n2π2 )

1/6 = 1/π2( 1 + 1/4 + 1/9 + ... + 1/n2)

Da cui

π2/6 = 1 + 1/4 + 1/9 + ... + 1/n2

Ma, il secondo membro è proprio la serie di Basilea!

Eulero era proprio un ... "mostro"!

Sì... ma a cosa serve? Non è semplice rispondere, ma basta dire che essa è proprio la funzione  di Riemann  relativa al valore 2. Anzi, applicando Viete agli altri coefficienti, si trova il valore della funzione zeta per tutti gli interi pari. Ricordiamo che Riemann è il padre della geometria sferica oltre che un vero mago nello studio dei numeri primi. Non penso si riesca a rendere semplice l'ipotesi di Riemann e la sua funzione... per adesso accontentiamoci della formula di Basilea e di ... Eulero!

4 commenti

  1. Alberto Salvagno

    Di serie matematiche ne ho sentito parlare un po' qua e un po' là, ma non ho mai affrontato il problema in modo sistematico. In questo blog trovo una qualche "serie" di lezioni appositamente dedicate? Mi piacerebbe partire dall'inizio, da dove saltano fuori, perché...

  2. qualcosa puoi trovare qui  e seguenti, ma ve ne sono  sicuramente anche altre, nel blog...

    In pratica sono successioni di termini con vari scopi. Ricordati la somma dei numeri interi crescenti del giovanissimo Gauss... Comunque, se vuoi qualcosa di diverso fammi sapere e vediamo di descriverle in modo ancor più generale...

     

  3. Andy

    Caro Enzo,

    ci sarebbe un refuso:

    dove scrivi "Passiamo a esempi sicuramente più interessanti e meno ovvi. Prediamo ad esempio la serie

    1 +1/2 + 1/4 + 1/8 + ... + (1/n)2 "

    dovrebbe essere 1 + 1/2 +1/4 +1/8 + ...+ 1/(2^n)

    Comunque, se tu volessi proseguire con l'esame della funzione zeta, e specificatamente per quella con valori pari, si potrebbe introdurre il numero di Bernoulli partendo dalle sommatorie ∑ per n=1 → {\displaystyle \infty } di n^(2k) con k =1, 2, 3, 4,...

    E ci sarebbero anche le serie con i segni alternati

    ∑ per n=1 → {\displaystyle \infty } di  ((-1)^(n+1)) / n^(k)  con k>1

    :wink:

  4. grazie Andy... avevo fatto un terribile "mix"... 8-O

    Eh sì, caro Andy... si potrebbe scrivere un libro riguardo alla funzione zeta, ma temo diventi un po' pesante per la maggior parte dei lettori...

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:wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8)

 

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