Categorie: Relatività Strumenti e missioni
Tags: Euclid lente gravitazionale materia oscura
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Un "compasso" cosmico a due passi da casa *
Questo articolo è inserito nella pagina di archivio dedicata all'effetto lente gravitazionale
A volte, basta cercare vicino a casa per scoprire meraviglie insperate. Euclid lo dimostra.
Telescopio spaziale Euclid: il suo scopo dovrebbe essere quello di studiare la materia oscura, ma la sua prima impresa è stata la scoperta di un eccezionale anello di luce, formato da una galassia nostra vicina di casa, trovandosi a “solo” 590 milioni di anni luce e conosciuta fin dal 1884. L’anello è un magnifico e praticamente perfetto esempio di lente gravitazionale, un cerchio che sembra tracciato con un compasso gigantesco, capace di mostrarci proprio ciò che la galassia in primo piano dovrebbe vietarci. La galassia “nascosta” si trova a circa 4.4 miliardi di anni luce, ma il fatto di avere una “lente” così vicina permette un suo studio estremamente accurato. A volte, le meraviglie più inaspettate si trovano vicino a casa...
Euclid ha capacità eccezionali e l’anello è stato visibile fin dalle prime immagini di prova sfocate intenzionalmente. Chi l’ha scoperta è Bruno Altieri, uno scienziato archivista dell’ESA che stava analizzando le immagini per scopi essenzialmente tecnici. Nessuna IA, perciò, ma solo l’occhio umano.

Si stima che Euclid permetterà la scoperta di più di 100 000 anelli di Einstein, anche se quello appena scoperto è veramente splendido. Ovviamente, si dà maggior risalto al ruolo che questo tipo di immagini fornirà sulla distribuzione della materia (ed energia) oscura nelle varie galassie. Noi, per adesso, ci accontentiamo di riuscire a “leggere” sempre meglio la materia luminosa e i magnifici giochi che la luce sa fare grazie alla relatività generale. Siamo, comunque, sicuri che ci diranno (e lo stanno già facendo…) che questa prima osservazione MOSTRA direttamente, in modo accurato, la distribuzione della materia oscura e l’IA creerà tutti i modelli capaci di farli contenti. Virtuale o no questa sarà la “realtà” del prossimo futuro.
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