24/04/25

Un pianeta ... cometario *

Un pianeta troppo vicino alla propria stella può scaldarsi troppo e assumere la forma di una cometa.

Il telescopio TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite) è posto a bordo di un satellite per la ricerca di pianeti extrasolari, col metodo dei transiti, attorno a stelle luminose di tipo solare relativamente vicine, entro i 200 Anni Luce.

Oltre alla scoperta di sistemi planetari, TESS si prefigge di studiare le caratteristiche fisiche di corpi orbitanti rocciosi anche di piccole dimensioni, quali la massa, la densità e l'atmosfera. Sta lavorando con successo e ogni tanto incontra fenomeni non del tutto normali.

Questo è il caso relativo alla stella BD+05 4868 A che è di classe K e si trova a 130 AL da noi. Essa viene eclissata ogni  1.27 giorni da un corpo di dimensioni paragonabili a quelle della nostra Luna che, però, mostra una curva di luce particolarmente strana, come si può notare nell'immagine (Fig. 1) che segue e che è una media pesata di parecchi transiti.

Fig. 1. Fonte: M. Hon et al., Aph.J.Letters, 2025. I numeri da 1 a 3 si riferiscono alle configurazioni riportate nella Fig. 2.

Normalmente, un'eclissi si mostra come una caduta improvvisa nella luce stellare, seguita da un periodo di luminosità costante, più o meno lungo, legato alla grandezza del pianeta, e infine a una risalita perfettamente simmetrica alla caduta iniziale. Nel caso in esame, invece, a una caduta piuttosto rapida segue una risalita molto meno pendente e il periodo fuori eclissi è decisamente molto corto. L'unica spiegazione possibile è che ciò che eclissa la stella abbia la forma di una cometa, composta sia da materiale che compone il nucleo che, soprattutto, da una coda estremamente lunga, dell'ordine di 9 milioni di chilometri, circa la metà della lunghezza dell'intera orbita (Fig. 2).

Fig. 2. Le tre configurazioni segnate in Fig. 1, viste nel piano orbitale.

Inoltre, ogni singola eclissi raggiunge livelli di luminosità inferiori sempre diversi, dovuti a una maggiore o minore presenza di materia occultante.

 

Figura 3. Fonte: M. Hon et al., Aph.J.Letters, 2025.

Insomma, siamo di fronte a uno smembramento del pianeta che orbita troppo vicino alla stella, tanto da fondersi e liberare gas e polvere che si disperdono lungo la traiettoria, non avendo gravità sufficiente per tenerla attorno a sé. La temperatura superficiale dovrebbe raggiungere i 1500 °C.

Si stima che i grani di polvere siano relativamente grandi, dell'ordine di 1 - 10 micron. Ogni periodo, il piccolo pianeta perde una quantità di massa pari a quella del monte Everest e dovrebbe consumarsi del tutto nel giro di un paio di milioni di anni. Conosciamo buchi neri che distruggono intere stelle, ma anche stelle che distruggono i loro pianeti, troppo vicini ad esse. Questo è il quarto caso osservato finora, ma TESS, molto probabilmente, fornirà presto altri esempi.

Ovviamente, una situazione del genere è estremamente importante in quanto permette non solo di studiare i meccanismi di distruzione ma anche di analizzare la composizione della materia che compone il pianeta e, quindi, rappresenta solo l'inizio di una lunga campagna di osservazioni e di studi, a cui parteciperà sicuramente anche il telescopio Webb, capace di determinare i vari tipi di minerali esistenti nella coda attraverso il colore della luce infrarossa che viene assorbita.

Articolo originale QUI

 

Se vi dicessimo che moooolto vicino al nostro Sole orbita una "cometa" con una coda di 20 milioni di km ci credereste? Beh... che ci crediate o no, vi invitiamo a leggere QUI

4 commenti

  1. Alberto Salvagno

    Insomma il bacio mortale di una stella K(iss)

  2. un bacio CALOROSO a ... distanza

  3. Alberto Salvagno

    Per quelli ancora piú sprovveduti di me che non hanno capito questo scambio di messaggi vale la pena qui ricordare che gli astronomi, per ricordare la sequenza delle classi spettrali OBAFGK e M, memorizzano la frase inglese Oh Be A Fine Girl/Guy, Kiss Me. E appunto la stella BD+05 4868 A è di classe K

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