Categorie: Curiosità Terra
Tags: favola realtà squalo Groenlandia storia astronomia
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Se lo squalo della Groenlandia potesse parlare (o se noi potessimo capirlo) *
Una specie di favola che però contiene al suo interno un brano di realtà veramente sorprendente e sconvolgente.
La leggenda
Si tramanda che nel 1630 un giovane squalo venne visto aggirarsi nelle acque poco profonde del Mar Mediterraneo, alla foce del fiume Arno. Pochi tentativi vennero fatti per catturarlo o –meglio- ucciderlo. La sua bocca enorme e i suoi denti acuminati fecero pensare a un drago marino e/o a una figura mitologica che non poteva che incutere una paura quasi “diabolica”. Le navi preferirono tenersi alla larga, con il timore che il mostro fosse una creatura di Satana e potesse indemoniare i marinai. La Santa Inquisizione non avrebbe avuto pietà… Dopo qualche anno lo squalo scomparve così come era arrivato. Per molto tempo, tuttavia, le imbarcazioni girarono al largo da quel tratto di mare.
Nel 1701, uno squalo di dimensioni poco più grandi fece la sua comparsa alla foce del Tamigi. Dopo un periodo di terrore, alcuni temerari cercarono di mettere fine all’incubo, senza riuscirci. Lo squalo fu ancora visto nuotare a poca distanza dalla costa mentre si dirigeva a ritmo deciso verso nord.
La realtà
Che lo squalo della Groenlandia avesse qualcosa di strano e misterioso si sapeva già da tempo. Circa 50 anni fa si stabilì che il tasso di crescita del pesce era di pochi centimetri ogni parecchi anni. Dato che il simpatico pesce può raggiungere i 5 metri di lunghezza si era già pensato che potesse vivere molto a lungo. Il problema era la difficoltà nella misurazione dell’età…
Il problema è stato risolto recentemente, attraverso l’analisi del carbonio 14 presente nel nucleo del cristallino del pesce. Questa parte dell’occhio rimane inalterata fin dalla nascita e l’utilizzo del carbonio 14 acquista significato vista la lunga durata di vita, quasi archeologica. Il risultato della ricerca innovativa e piuttosto precisa è stato a dir poco sconvolgente: l’aspettativa di vita degli esemplari analizzati porta a circa 272 anni, ma, in generale, la piena maturità, relativa a una lunghezza di almeno 5 metri, può giungere fino ai 400 anni e anche oltre. Tra la popolazione, finalmente protetta, di questo enorme pesce potrebbe esistere un esemplare che ha visto scorrere almeno quattro secoli di storia.
La speranza
E se lo squalo visto nel Mediterraneo e al largo della foce del Tamigi fosse lo stesso? E se, dopo la fuga, fosse tornato a vivere nelle acque gelide della “sua” Groenlandia? E se fosse ancora vivo?
Che bello sarebbe se potesse parlare o -magari- se potessimo capire il suo linguaggio… Ci pensate? Potrebbe raccontarci di quella volta che ha visto Galileo su un veliero al largo di Pisa mentre faceva cadere oggetti dentro una scodella e sorrideva pensando alla relatività del moto. O di quell’altra volta che aveva visto Newton con un bernoccolo in testa sotto un melo, che sorgeva proprio dove il Tamigi si incontrava col mare.
Conclusione
La fantascienza la fa da padrone, ma la parte reale, la seconda, è qualcosa di veramente straordinario.
Articolo originale QUI
Quante sorprese ci riserva il mondo animale… oltre allo squalo matusalemme, abbiamo conosciuto uno scarabeo che si orienta con le stelle, un pesce che usa lo sputo come una lancia e ha la capacità di riconoscere un volto umano tra decine di altri, bombi capaci di scegliere il tragitto più breve tra milioni di alternative possibili, e molto altro…
1 commento
La realtà raccontata dalla natura è solo agli inizi perché le bende dell'ignoranza umana si stanno in parte sciogliendo,sempre che non si ritorni indietro visto che niente è scontato.