Categorie: Corpi minori Satelliti e anelli
Tags: bombardamento crateri lunari dimensioni origine Sistema Solare proiettili
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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I crateri lunari: guardarli o contarli? *
La NASA ha messo a disposizione immagini fantastiche del suolo lunare è si è affidata a volontari per contare con estrema accuratezza il numero di crateri di tutte le dimensioni. I risultati sono stati eccezionali e molti dilettanti hanno presentato risultati comparabili a quelli di “professionisti” che avevano alle spalle anche 50 anni di esperienza… “contabile”. Visto il successo, la schiera di dilettanti è stata già invitata a svolgere un lavoro analogo su Mercurio, su Vesta e su altri corpi planetari. Questo gruppo di volontari ha stupito la NASA, che non ha avuto problemi ad ammettere che i risultati ottenuti hanno raggiunto un livello che non si pensava possibile .
Perché contare i crateri della Luna e di altri corpi del Sistema Solare, per i quali sono disponibili immagini ad altissima risoluzione? Lo scopo è estremamente importante. I crateri, infatti, ci raccontano, con dovizia di particolari, gli avvenimenti delle fasi primigenie della formazione del Sistema Solare. In particolare, una craterizzazione particolarmente violenta ha dominato il sistema per centinaia di milioni di anni. I segni di quel bombardamento sulla Luna sono ancora leggibili e possono spiegare perfettamente le avventure vissute dalla nostra Terra. Ovviamente, è importante stabilire sia la quantità di impattori sia il periodo in cui hanno svolto il loro bombardamento. Diametro, numero e composizione servono proprio a questo.
Il progetto ha permesso di catalogare ben 500 milioni di crateri superiori ai 10 metri. Il che vuole anche dire risalire a “proiettili” dell’ordine del metro o anche meno: una popolazione del tutto invisibile, se non in casi particolarissimi (impatti sulla Terra o bolidi occasionali). Purtroppo la Terra ha avuto un'evoluzione geologica spaventosa e l’atmosfera l’ha aiutato a erodere e cancellare: niente o quasi della sua superficie può ricordare ciò che le è successo miliardi di anni fa. La Luna, invece, è rimasta ferma nel tempo, conservando tutti i segni che l’hanno caratterizzata: dai mari antichissimi ai forellini sparsi un po’ ovunque.
La Luna mostra quindi crateri immensi, veramente primordiali, a volte grandi fino a un terzo della superficie degli Stati Uniti e anche di più. Sulla Terra, il più grande cratere da impatto si trova nel Sud Africa e non supera i 300 km. In poche parole, se vogliamo leggere la storia del Sistema Solare, soprattutto quando era un caos terribile di scontri, impatti, bombardamenti, la Luna è un “target” nettamente più utile della Terra.
Nel frattempo, immagini dettagliatissime di satelliti e pianeti aspettano… per regalarci informazioni su diversità di evoluzione e craterizzazione.
I dilettanti sembrano proprio fondamentali in questo tipo di ricerca, a sua volta fondamentale per lo studio delle prime fasi del Sistema Solare. E ciò che si deve fare è solo guardare immagini meravigliose della Luna e compiere un lavoro attento e costante. E’ molto diverso dalle osservazioni notturne ripetitive di crateri e di ombre che alla Scienza non regalano proprio niente? Boh… sapete come la penso. E capite anche perché vedere passare notti a guardare e a riguardare sempre i soliti crateri da impatto, a ripetere all’infinito i soliti disegnini o le solite fotografie che avevano un senso molti decenni fa e, alla fine, dire o sentirsi dire: “Come sei stato bravo…”, mi lascia molto perplesso. Se passatempo deve essere, cosa c’è di meglio che guardare la Luna come nessun pezzo di vetro in commercio (anche carissimo) potrebbe mai fare e, nel contempo, fare Scienza ad alto livello? Sicuramente sbaglio… ma non riesco proprio a non sorridere scuotendo la testa…
Penso, anche, che quando uno dei volontari americani (veri appassionati “pratici” di Astronomia) punta il proprio telescopietto sul nostro satellite (un momento magnifico, che resta -comunque- un meraviglioso modo di spendere il proprio tempo libero) si sente sicuramente molto più vicino all’Universo e non solo un automa scientificamente inutile, illuso di amare l’astronomia.
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6 commenti
ma si è saputo se prima erano state fatte indagini statistiche in merito prendendo alcune limitate parti della luna come campione?
Se si, i risultati ottenuti hanno confermato la statistica o ci son state sorprese?
Anche questa informazione sarebbe importante almeno per verificare se il bombardamento è stato uguale su tutta la superficie lunare oppure se ci sono state parti "privilegiate".
Ad esempio io ho sempre pensato che la faccia della luna a noi nascosta fosse stata bombardata di piu...
caro Ale,
è da tempo che la Luna è considerata il miglior campione per misurare la popolazione dei corpi impattanti in funzione del tempo. Proprio da lei è nata l'idea del grande bombardamento tardivo di circa 3.8 miliardi di anni fa. Tuttavia, si cerca di andare sempre più nel piccolo e di non tralasciare parte della popolazione. Un lavoro che ha del titanico e che solo il confronto tra tanti calcoli può confermare al meglio. Lo spirito è questo. Differenze di craterizzazione dipendono solo dalla dinamica dei movimenti nel sistema, dato che tutti i corpi seguono lo stesso verso. Tra le due facce esistono differenze, ma non sono imputabili a flussi diversi, bensì alle caratteristiche chimico-fisiche. Ad esempio, la crosta può essere diversa a causa delle forze mareali che hanno imposto la rotazione sincrona. Il nostro emisfero, inoltre, vede la presenza di grandi bacini la cui lava ha probabilmente coperto parte dei crateri precedenti. Non ultima la nascita stessa della Luna che potrebbe comportare un suolo diverso.
Uno dei problemi più grandi nello studio dei crateri è la saturazione, che, in parole povere, dice che essa si raggiunge quando la nascita di un nuovo cratere implica la scomparsa di un altro. La Luna è satura e quindi il conto deve essere fatto molto bene per adottare modelli di vario tipo. Un qualcosa in continuo divenire, da analizzare sempre meglio e con tante tecniche...
La Luna è importantissima anche senza andarci direttamente...
Ma sono riusciti a contare più crateri di quelli fino ad ora classificati? I nuovi crateri verranno battezzati con dei nomi oppure con delle sigle?
cara Giorgia,
diciamo che si sono cercati numeri più precisi oltre che a spingersi su un limite di completezza più basso. No, non credo che daranno un nome a 500 milioni di craterini...
Beh, caro Enzo, magari qualche craterino ben messo potrebbe prendere il nome di qualcuno dei più precisi e proficui "contabili" che farebbero un po', diciamo, "la storia".
Beh... magari sì...perché no?