Categorie: Astrobiologia Pianeti
Tags: acqua atmosfera CO2 Marte vita su Marte
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Se mia nonna avesse avuto le ruote… **
Questo articolo è stato inserito nella pagina d'archivio dedicata alle missioni su Marte
Una notizia che viene continuamente data come una novità, ma che ormai sa di saputo e risaputo (la motivazione la conoscevo già prima di andare in pensione), è quella relativa alla perdita dell’atmosfera di Marte, a causa delle radiazioni e del vento solare. Non voglio scagliarmi contro la moltitudine di eccezionali scoperte ottenute sul pianeta rosso, tanto per mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica e giustificare le prossime missioni, compresa quella umana (per adesso sicuramente omicida), ma analizzare una frase che più insulsa non potrebbe essere…
Sembra sempre che si sia vicini a qualcosa di eccezionale e poi tutto si risolve con dati ormai ultranoti e spesso decisamente discordanti. Ricordate le famose strisce lungo i fianchi dei crateri e che erano identici a quelli causati dall’acqua liquida? Bene, si è poi detto, un po’ in sordina, che potevano benissimo essere stati ottenuti anche attraverso la sublimazione del ghiaccio e/o altri processi geologici.
Molti altri corpi celesti dovrebbero essere investigati con maggiore attenzione, ma su Marte ci sono interessi di carattere non certo solo astronomico, sui quali i media tacciono consapevolmente o inconsapevolmente. E quindi avanti con robottini e sonde che si schiantano al suolo (sono sicuramente soldi ben spesi…).
Tuttavia, c’è una frase che mi da ancora più fastidio…
Uno di tanti articoli che “finalmente” spiegano perché non si trovino i celebri omini verdi, accusando come colpevole la perdita dell’atmosfera marziana, ci è stato proposto oggi sia da Media INAF sia da TG Leonardo (non c’era niente di meglio, ovviamente…). Vedrete che sulla teoria che rifiuta l’energia oscura si dirà poco o niente…
L’inizio è stato sempre il solito: “Il vento e le radiazioni solari sono i primi responsabili della debole atmosfera marziana. Ad assicurarlo sono i dati raccolti dalla missione Maven (Mars Atmosphere and Volatile Evolution Mission) della Nasa. Il pianeta rosso, che avrebbe potuto ospitare la vita miliardi di anni fa, è oggi un mondo desertico e freddo a causa del Sole.”
Questa frase mi fa proprio andare in bestia e mi ricorda la ben più celebre: “Se mia nonna avesse avuto le ruote sarebbe stata una bicicletta!”. La differenza è veramente minima e potrei tirare fuori migliaia di paragoni calzanti: “Se il mare fosse solido, potremmo attraversarlo a piedi”; “Se il Monte Bianco fosse alto 9000 metri, sarebbe il più alto della Terra, alla faccia dell’Everest”; “Se non ci fosse stata l’anidride carbonica e l’effetto serra, la Terra sarebbe gelida, fredda e senza acqua e vita”. Ecco l’ultima frase ricorda esattamente quella di apertura “marziana”. Se Marte fosse stata più grande e fosse riuscita a mantenere la propria atmosfera originaria, FORSE avrebbe potuto ospitare la vita. Frasi assolutamente senza valore scientifico, ovviamente…
Ricordiamo quanto i media battano duro sulla vita in esopianeti, più o meno lontani e attorno a stelle di tutti i generi, e quanto si parli di “zona abitabile”. Ebbene, la zona abitabile è legata a molte condizioni (sempre che la vita sia simile a quella terrestre) tra le quali il ruolo fondamentale è sempre l’acqua liquida. Per poterla avere in tale stato sono, a loro volta, necessarie altre condizioni legate strettamente all’atmosfera, alla quantità di CO2, alla violenza del vento stellare e delle sue radiazioni e, conseguentemente, alla distanza dalla stella, alla massa del pianeta, ecc., ecc. (ne abbiamo parlato varie volte, per esempio QUI, QUI e QUI)
Solo un pianeta che rispetti tutte queste condizioni POTREBBE ospitare la vita.
Detto in parole più semplici ancora: un pianeta potrebbe ospitare la vita se e solo se avesse tutti i requisiti adatti (e non sarebbe nemmeno abbastanza). Sarebbe, forse,meglio dire: “Un pianeta ospita la vita se e solo se essa viene individuata”.
Ebbene, Marte, non ha i requisiti adatti e quindi non c’è assolutamente da stupirsi che abbia perso l’atmosfera, che l’acqua non sia rimasta liquida, ecc., ecc. Il discorso andrebbe completamente invertito. Personalmente mi sarei stupito del contrario
E non è nemmeno sensato dire che la colpa è del Sole primigenio, sicuramente più attivo di oggi. Sarebbe come dire che Marte avrebbe potuto essere pianeta se e solo se un neonato fosse nato e fosse cresciuto senza piangere mai…
E’ più che ovvio che il Sole giovane abbia urlato forte e abbia investito i suoi pianeti con soffi mortali. Chi è riuscito a resistere e a mantenere sufficiente anidride carbonica per instaurare un effetto serra abbastanza forte da permettere all’acqua di non congelare e/o di non evaporare, ha potuto provarci (e qualcuno non ce l'ha fatta per un effetto serra troppo forte...).
In poche parole: Marte non era nelle condizioni per potere innescare e, soprattutto, mantenere la vita. Punto e a capo.
Lo sono molto di più alcuni satelliti dei pianeti esterni, giocando su fonti di calore interne, legate a effetti mareali (e non solo) che Marte non ha mai avuto.
Quella frase iniziale è quindi decisamente insulsa… “se, se, se… allora…”. I “se”sono accattivanti, ma non servono a niente. In particolare, non ha valore scientifico dire: “… il pianeta rosso, che avrebbe potuto ospitare la vita…” Se non l’ha ospitata è solo perché non poteva ospitarla per vari motivi che si conoscono ormai molto bene… allo stesso identico modo di come mia nonna non sia mai riuscita a essere utilizzata come bicicletta.
14 commenti
Concordo in pieno con il tuo punto di vista prof... sempre che si parla della vita aliena mi viene da chiedermi, e ne fai allusione in una frase tra parentesi lì in mezzo, chi ha mai detto che l'unico tipo di vita che possa esistere è quello che noi concepiamo come tale? Perché la scienza crede che certe condizioni siano necessarie? Certo, è vero che sotto queste condizioni la vita qui è nata ma insomma, quante probabilità ci sono che tutto questo si ripeta altrove? Mi sembra improbabile che l'unico tipo di vita che esista in tutto l'universo sia quello che conosciamo noi... credo piuttosto che il concetto di "vita" sia qualcosa di talmente immenso che basandoci sui nostri ridotti stereotipi terrestri dubito riusciremo a trovare un gran ché là fuori... certo è più pratico cercare tracce di vita simile alla nostra...
PS: povera la mia bis-bis-nonna, non avrete mica provato a usarla come bicicletta per assicurarvi che non avesse le rotelle?
No, no, ti assicuro Maria Pia che ho usato solo "nonne" di ... famiglia
Per il resto sono pienamente d'accordo... anzi, come forse avrai letto qua e là nel Circolo, io tendo a dare il significato di vita anche a cose che noi uomini abbiamo classificato come "cose". L'anima e/o la mente, la capacità di scegliere esiste in tutto, ma va solo identificata molto bene... non certo da noi che amiamo dividere sempre tutto ciò che vediamo e metterli in classifica! Ma qui il discorso si fa molto ampio e dovrei trovare articoli vecchi che hanno affrontato la questione... Magari Scherzy c'aiuta...
Forse ricordo male, sono passati ormai quarant'anni, ma la metodologia utilizzata ( nelle missioni Viking?) per stabilire se su Marte esistessero o meno forme elementari di vita (batteri?) era a quel tempo di valutare se, dopo avere distrutto il campione da esaminare, restassero tracce chimiche di un certo tipo. Insomma distruggere la vita per capire se mai fosse esistita.
Al di là di tutte le considerazioni sulla possibilità o meno di vita sul pianeta, resta questa curiosa filosofia umana di causare la morte per scoprire l'esistenza.
Certo che ti aiuta Scherzy, ci mancherebbe! Come sempre, del resto... anche se qualche volta mi fai un po' arrabbiare e ti meriteresti che entrassi in sciopero per un po'
Però, però... visto che si tratta di aiutare anche Maria Pia, mi impegnerò a cercare qualche articolo sull'argomento. Ma non subito perché anche su Papalla il sabato mattina abbiamo qualche faccenduola domestica da sbrigare.
A più tardi!
caro Maurizio,
hai perfettamente ragione... Se un pianeta non ha più vita (pensare che non ne abbia mai avuta sarebbe controproducente per i finanziamenti relativi alla missioni, a volte per scopo scientifico a volte solo politico) la cosa migliore è cercare ciò che rimane dopo di essa. E quindi è facile diventare fabbricatori di morte... In fondo, si rischia meno e rimane sempre qualche dubbio che si dipanerà con nuovi fondi, ecc., ecc. Ti ricordi quel famoso batterio marziano con la forma di bruco? Sapessi quanti soldi ha fatto recuperare, malgrado fosse chiaramente un falso o poco meno... Se fatto per un nobile scopo ci può anche stare (forse), ma se fatto per scopi diversi... beh... lasciamo perdere...
Grazie Scherzy!!! com'è buono lei!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Grazie mille Scherzy!! Cosa ne sarebbe di noi se non ci fossi tu
Parole sante, cara Maria, parole sante... e arrivano proprio mentre mi accingevo a cercare qualche vecchio articolo per te!
A tra poco...
Ecco a te, Maria, puoi cominciare con questi, buona lettura!
http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2015/04/10/la-vita-e-come-lerba-nasce-un-po-ovunque/
http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2015/05/09/il-dna-nasce-nelle-stelle/
http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2015/10/27/il-brodo-piu-nutriente-e-uguale-dappertutto/
http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2016/06/29/ogni-stella-crea-una-vita-biologica-diversa/
http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2016/11/26/diventeremo-alieni/
http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2016/10/09/gli-alieni-sono-tra-noi-area-51-no-una-miniera-del-sud-africa/
Wow grazie mille, che velocità! Ora me li leggo tutti
Caro Enzo, intanto ho il piacere di vedere l'inserimento forte e fantastico di Maria Pia, che mi scuserà ma , come ultimamente accade, sono stato un po' assente. Volevo chiederti , ma come mai Venere non attira così? Magari con la sua copertina, con il suo calore bruciante ed acido, potrebbe davvero avere qualcuno di quei microrganismi super acidofili e superestremofili che abbiamo scoperto in certe nicchie quì sulla Terra. E' vero, non ci avevo pensato, su Venere mandare astronauti si giustifica male...morte chiara e certa, su Marte il panorama è limpido, l'aria sembra fresca (forse un po' troppo), la letteratura è ampia ed è facile inculcarla nella mente, la morte degli astronauti...certa ma...più spettacolare. Non ho parole.
Ciao grande Maria Pia, a proposito.
Ciao caro Mario, grazie mille del saluto, siete sempre così gentili con me!! È un piacere che tu sia di nuovo presente
cara Maria,
lo inserisco pubblicamente, anche se spero di fare qualcosa di più... Ho mandato un msg a Curiuss per chiedere di potere inserire i suoi video alla fine degli approfondimenti adeguati. Ma non so se ho usato il msg giusto nel posto giusto. Potresti contattarlo tu e chiedergli magari di contattarmi via email? E' un talento che non possiamo perdere... Deve instaurarsi una collaborazione e faremo del nostro meglio per fargli pubblicità. Ma, prima, vorrei essere sicuro di fargli cosa gradita...
P.S.: non è che Gualtiero ha un figlioletto... lo voglio anch'io!!!!!!!!!!!!!!!
Ma certo gli scrivo subito!