01/06/17

A muso duro contro un buco nero **

Uno dei sogni (proibiti) ricorrenti di molti scienziati è quello di trovare una pecca nella Relatività Generale. Finora con poca fortuna… Tuttavia, molte conclusioni della teoria rimangono ancora solo ipotesi. Tra queste, anche se sembra strano, vi è l’orizzonte degli eventi. E se invece di collassare la materia rimanesse in uno stato intermedio?

Nessuno ha mai visto l’orizzonte degli eventi di un buco nero galattico (QUI un'ottima rappresentazione artistica di cosa vedreste avvicinandovi ad un buco nero stellare e molto altro...). Si arriva al disco di accrescimento, alle orbite delle stelle più vicine, ma quella piccola sfera senza luce rimane un’ipotesi. L’orizzonte degli eventi viene dedotto assumendo una curvatura dello spaziotempo infinita e un collasso irrefrenabile verso una singolarità. Ricordiamoci che le stelle di neutroni, ad esempio, non riescono a collassare oltre il loro ipotetico orizzonte degli eventi e, quindi, malgrado siano molto simili a un buco nero, mantengono la loro struttura sferica con tanto di superficie reale.

Un buco nero, invece non ha una superficie e si assume che essa sia, in pratica, l’orizzonte degli eventi, mentre la materia che lo compone continua il suo collasso verso la singolarità. In questo contesto, il buco nero si comporta come un oggetto qualsiasi se siamo a una certa distanza da lui, ma arrivando all’orizzonte degli eventi qualsiasi oggetto vi cada dentro sparisce letteralmente e -forse- per sempre.

Qualcuno, però, dice: “E, se invece di continuare il collasso, il cosiddetto buco nero galattico si fermasse conservando una superficie reale sferica, dotata di una certa durezza ?”. Nessun buco nero reale, insomma, ma una massa enorme che si espande fino all’orizzonte degli eventi o poco oltre (non troppo se no sarebbe -forse- localizzabile). Ci sarebbero, comunque stelle che si smembrano avvicinandosi a lui, così come dischi di accrescimento, ma ci sarebbe anche un’altra possibilità: una stella potrebbe colpire direttamente questa gigantesca massa con tanto di superficie solida. In questo caso avremmo un botto terrificante e un bagliore sicuramente osservabile anche con i mezzi odierni, di lunga durata (mesi o anche anni). Qualcosa come quello che si vede nelle figure che seguono.

 

bucoduro
Nell’immagine a sinistra viene simulata una stella che attraversa l’orizzonte degli eventi di un buco nero. L’immagine centrale simula l’impatto di una stella contro una gigantesca massa sferica che darebbe luogo a una “fiammata” immensa e duratura (immagine a destra). Fonte: Mark A. Garlick/CfA

Per provare questa ipotesi c’è chi si è messo a osservare negli archivi. Facendo un po’ di conti statistici, si sarebbero dovuti vedere almeno dieci di questi "fuochi d'artificio". Invece non se n’è visto nessuno! Anche se un po’ tirato per i capelli, questo risultato è stato giudicato favorevole all’esistenza dell’orizzonte degli eventi einsteniano. Tanto per cambiare…

La trattazione è stata brutalmente semplificata, ma chi ne vuole sapere di più può andare all’articolo originale, ben comprensibile e interessante nella parte iniziale, prima che entrino in gioco le formule.

 

QUI si parla di una recente ricerca che potrebbe avere trovato il modo di distinguere un buco nero stellare da una stella superdensa che continua a collassare

5 commenti

  1. Mario Fiori

    Ci sarà ancora da osservare e riosservare le vecchie osservazioni? Ops ho fatto un giocaccio di parole ma il succo c'è. Solo con queste , come dici tu, frettolose si può essere certi che questa superficie non ci sia?

  2. caro Mario,

    direi di no (a parte che io credo all'orizzonte degli eventi). Per potere vedere questi lampi può darsi che si debba andare ancora più vicini alla "superficie" del supposto buco nero (non vuoto, ma pieno). Al giorno d'oggi un cerchietto come quello dell'orizzonte degli eventi è troppo piccolo per i telescopi...

  3. Paolo

    Caro Enzo, anch'io propendo per un buco "vuoto" piuttosto che pieno (stelle nere?)... nel frattempo pare che sia stato captato un terzo segnale di onde gravitazionali riconducibile alla fusione di due  buchi neri.... :mrgreen:

    Paolo

     

  4. Hai ragione Paolo!!! ormai ci stanno annoiando.... :mrgreen:

  5. Gianni Bolzonella

    Forse dobbiamo studiare di più cosa succede ad una stella di neutroni e d'intorni per capire meglio i buchi neri,ammesso che ce ne sia una abbastanza vicina da studiarla in dettaglio.

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