Categorie: Satelliti e anelli Terra
Tags: Che fai tu Luna in ciel Luna
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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CHE FAI TU, LUNA, IN CIEL ? (1)
Fatti e misfatti, verità e falsità, miti e leggende
sul nostro Satellite
(1° puntata)
Rendiamo omaggio al solstizio d'estate riproponendo questo breve trattato sulla Luna scritto una decina di anni fa.
Se, durante le tiepide notti d'estate, vi capiterà di soffermarvi ad ammirare la nostra candida e romantica compagna di viaggio, dimenticate per un attimo le argomentazioni scientifiche che state per leggere e, semplicemente, godetevi l'effetto che avrà su di voi l'emozione che solo lei sa regalarci!
INTRODUZIONE
Lo stimolo per voler scrivere qualcosa sugli effetti che la Luna esercita sull’uomo e sulla sua vita l’avevo forse in fase latente già da molto tempo, ma la spinta finale mi è venuta a seguito di discussioni avute con vari amici produttori di vino delle Langhe e del Roero. Le domande ricorrenti vertevano quasi sempre sulla veridicità degli stretti legami che sembrano esistere tra la Luna e le pratiche di vigna e cantina. Esse nascondevano quasi sempre convinzioni profondamente radicate e probabilmente si aspettavano risposte confortanti su almeno qualcuno degli aspetti di un legame antico come l’uomo, che abbraccia campi ben più vasti di quello puramente agricolo. Oltretutto mi accorgevo che stava prendendo sempre più piede l’interesse verso la cosiddetta agricoltura biodinamica, un complesso miscuglio di rispetto verso la Natura e di ipotetiche forze cosmiche trascendenti. Essendo io, volente o nolente, uno scienziato e per di più un astronomo, ho fornito, quasi automaticamente, risposte e commenti piuttosto scettici, cercando forse di archiviare troppo in fretta un problema molto interessante ed articolato. Devo ammettere che questo tipo di reazione non aiuta certo a far luce sui fatti. Ho quindi sentito il dovere di iniziare una ricerca più approfondita sull’argomento, raccogliendo e leggendo moltissimo materiale, facendo confronti, cercando correlazioni. Ho sinceramente cercato di affrontare il problema liberandomi completamente dai pregiudizi che potevano derivare dalla mia professione.
Alla fine mi sono fatto ovviamente una convinzione personale, che mi ha chiarito dubbi, rafforzato convinzioni, e aperto qualche interrogativo. Mi ha anche permesso di evidenziare tutta una serie di affermazioni, se non proprio sbagliate almeno confuse, che normalmente vengono usate, sia in buona che in malafede, per avvalorare certe teorie e stimolarne l’applicazione.
Sicuramente ho imparato molto e le pagine che seguono vogliono solo cercare di divulgare quanto ho appreso. Non vogliono cercare di convincere nessuno, ma solo di aiutare gli altri, per quanto è possibile, ad avere una più chiara e completa visione dei fatti, prima di giungere ad affrettate conclusioni. Non ho nemmeno voluto riportare elenchi di nomi e di documenti pro e contro, perché sarebbe stato estremamente noioso e perché non era mia intenzione scrivere un trattato serioso e didattico. Ho voluto solo fare una chiacchierata “scritta”, rilassante e senza pretese particolari.
Posso però assicurarvi che le affermazioni riportate si sono basate solo su dati reali e su analisi fatte con metodologie rispondenti ai principi di una vera ricerca scientifica: parola di astronomo! Nulla vorrei inoltre togliere alla nostra sorella Luna, al suo romantico aspetto ed alla sublime poesia che ha sempre saputo stimolare. Lo stesso titolo, che riprende il celebre verso iniziale del Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, del sommo poeta Giacomo Leopardi, è un chiaro segno di ammirazione. Ma chi volesse cogliere questa occasione per tornare a leggere quella meravigliosa poesia, troverà quasi immediatamente, dopo pochi versi, un esempio lampante di magia simpatica (…somiglia alla tua vita/ la vita del pastore./ Sorge in sul primo albore;/ move la greggia oltre pel campo, e vede/ greggi, fontane ed erbe;/ poi stanco si riposa in su la sera…). La magia simpatica verrà ampiamente spiegata in seguito, ma trovarla nei versi leopardiani dimostra come l’uomo abbia sempre cercato di definire un collegamento tra la propria esistenza e l’apparente variabilità della Luna.
I fatti puramente scientifici
E’ indiscutibile il fatto che l’uomo sta vivendo su un pianeta veramente speciale. E questo non solo per l’ovvio motivo di popolare l’unico corpo del Sistema Solare che abbia raggiunto condizioni geologiche ed atmosferiche tali da garantire lo sviluppo di forme complesse di vita biologica. La Terra è unica anche perché ha un compagno di viaggio davvero fuori dal comune. Quali che siano i meccanismi fisici che lo hanno originato, nessun altro satellite del Sistema Solare ha dimensioni così grandi se confrontato con il suo pianeta.
In realtà anche Plutone ha un satellite estremamente grande, ma il ruolo di pianeta per Plutone è oggi un argomento estremamente controverso (ne abbiamo parlato QUI)
Esistono inoltre satelliti più grandi della nostra Luna, ma tutti questi si accompagnano a pianeti giganteschi quali Giove e Saturno. Date le dimensioni relative molto ridotte, la loro influenza sui corpi attorno a cui rivolvono sono del tutto trascurabili.
La stessa cosa non è vera per la Luna. L’evoluzione del nostro pianeta è stata profondamente segnata dalla presenza di un satellite così massiccio e lo è tuttora, sia nel bene che nel male, sempre che esista un “male” nella perfetta armonia dell’Universo. Avere un compagno così grande e così vicino implica un fenomeno molto comune nell’Universo, ossia quello della marea. Per adesso ci basti ricordare che sono proprio queste ad avere originato in modo catastrofico gli anelli di Saturno e ad avere acceso i vulcani di Io (il più vicino dei grandi satelliti di Giove). Anche la Terra subisce contraccolpi notevoli. Primo fra tutti le marea oceanica, ossia il periodico sollevarsi ed abbassarsi del livello marino che, in prossimità delle zone costiere, assume a volte caratteristiche molto spettacolari come, per esempio, a Mont-Saint-Michel.
Le forze mareali agiscono anche sull’atmosfera terrestre, causando una lievissima variazione della pressione, che non riesce però ad incidere sulla climatologia, dominata da forze ben più importanti. Esiste anche una marea terrestre, agente sulla stessa superficie solida del pianeta, ma la sua entità è del tutto trascurabile e ben difficilmente può essere responsabile di movimenti tellurici. Diversa è invece la situazione sulla Luna, dove la marea indotta dalla Terra è così grande da causare sicuramente terremoti di una certa violenza.
Ma le forze mareali indotte dalla Luna (ed in parte minore dal Sole) agiscono anche in modo indiretto, forse meno visibile, ma non per questo meno importante. Il giorno terrestre è costretto ad allungarsi lentamente con il passare del tempo e la stessa Luna è costretta ad allontanarsi. Ciò ha, tra l’altro, contribuito a ridurre la velocità dei venti, che molte centinaia di milioni di anni fa, quando la Terra ruotava più velocemente attorno al proprio asse, erano di gran lunga più impetuosi. Le maree oceaniche hanno poi sicuramente scandito l’evoluzione della vita marina primordiale. Gli organismi costretti a vivere in un ambiente continuamente variabile (bagnato/asciutto) hanno avuto modo di selezionarsi al meglio, di evolversi con maggior tenacia e resistenza, e di prepararsi adeguatamente alla conquista delle terre emerse. Se la Luna non ci fosse, le forze di marea sarebbero notevolmente più deboli e dovute solamente al Sole (meno della metà di quelle lunari). Di conseguenza sarebbero ben più limitate anche le maree oceaniche e forse la vita marina primordiale non avrebbe mai potuto avere quello slancio necessario per popolare il pianeta, che miliardi di anni fa gli è probabilmente dato da una Luna molto più vicina e, di conseguenza, maree ben più importanti.
Ma gli effetti indiretti della Luna sul nostro pianeta e sulla nostra vita quotidiana sono molto più numerosi, anche se spesso molto più difficili a notarsi. Ad esempio, senza Luna non ci sarebbe stato il programma spaziale che ha portato l’uomo sul nostro satellite (la distanza troppo grande degli altri corpi celesti avrebbe forse scoraggiato o quantomeno ritardato la pianificazione delle missioni spaziali). Come immediata ricaduta di ciò, non ci sarebbe stato forse lo sviluppo di tutte quelle micro-tecnologie che oggi governano la nostra vita quotidiana, dal computer al telefono cellulare. Pensiamo poi ad una notte illuminata solo da stelle. Sicuramente un grande vantaggio per gli astronomi, che spesso vedono nella Luna una fastidiosa luce parassita, o per gli animali predatori notturni che si affidano solo al loro fiuto e/o udito per scovare le prede. Ma anche una grande perdita per la poesia che ha sempre avuto nella Luna, con i suoi cangianti colori e dimensioni, uno splendido spunto romantico.
Più in generale, si può dire che la luce della Luna influisca sulla nostra vita soprattutto in relazione alla sfera emotiva, ma ben poco da un punto di vista fisico. L’unico effetto che è in grado di produrre è un debole fototropismo su alcune piante, nettamente inferiore ovviamente a quello dovuto alla luce solare o alle luci artificiali. Ricordo che per fototropismo si intende la curvatura di una pianta verso uno stimolo luminoso esterno. E’ poi ancora in fase di accertamento la possibilità che la differenza di luce tra Luna Piena e Luna Nuova possa causare una lievissima variazione di temperatura, dell’ordine di pochi centesimi di grado. Ovviamente ben poca cosa se paragonata alla variazione di temperatura collegata alla copertura più o meno ampia del cielo da parte dei sistemi nuvolosi. Concludendo, MAREA soprattutto ed in minima parte LUCE: null’altro da un punto di vista scientifico può creare qualche effetto significativo sulla Terra e sui suoi abitanti.
Ma allora perché la Luna riveste tanta importanza nella cultura umana fin dai tempi più remoti e perché le si attribuiscono poteri eccezionali su tutta l’ecosistema biologico, uomo compreso ?
Il dominio della Luna
In moltissimi campi in cui ci si voglia addentrare (medicina, agricoltura, criminologia, biologia, climatologia, ecc.) la Luna sembra sempre giocare un ruolo essenziale. Chiunque venisse interrogato a riguardo saprebbe fornire alcuni validi esempi. Il ciclo mestruale della donna segue perfettamente il mese lunare; la semina e la potatura delle piante, la raccolta dei funghi, l’epoca di imbottigliamento del vino sono strettamente legati alle fasi lunari; il numero delle nascite rispecchia la maggiore o minore luminosità del nostro satellite; la criminalità, il numero dei suicidi, l’epilessia hanno anch’essi strettissimi legami con le fasi lunari; perfino la crescita dei capelli non ne è immune. E chi più ne ha più ne metta. E queste certezze sono conosciute fin dagli albori dell’uomo. Sono considerate evidenze sotto gli occhi di tutti, facilmente verificabili (almeno così si dice, ma ci torneremo in seguito…). Molti detti di largo uso riflettono queste convinzioni: essere lunatici, avere la luna storta, avere il mal della luna (epilessia), ecc. Come mai questa fondamentale importanza della Luna sulla stragrande maggioranza degli eventi che ci circondano?
Per poter rispondere dobbiamo tornare all’uomo primitivo che poco alla volta iniziava a guardarsi intorno con crescente spirito di osservazione e crescente consapevolezza della sua esistenza in una Natura ancora per molti versi sconosciuta. Alcuni fenomeni erano sicuramente più sconvolgenti di altri. Primo fra tutti l’alternarsi del giorno e della notte, accompagnato dalla comparsa e dalla scomparsa di un’enorme sfera luminosa nel cielo, il Sole. Vero padrone della vita del nostro pianeta, ne scandiva le fasi di crescita e di sviluppo con un ritmo preciso e continuo, in apparenza immutabile. E’ ovvio quindi a tutti come tale entità sia diventata subito oggetto di culto, sicurezza e protezione.
Nel contempo, un altro oggetto luminoso appariva e scompariva nel cielo, ma con forma sempre cangiante: la Luna. Complice benigna dell’uomo nelle sue cacce notturne e nelle sue difese dagli animali predatori, portava però con sé l’essenza della variabilità e del cambiamento, un concetto sicuramente più complesso e meno controllabile. Alla sua influenza furono allora assegnati tutti quegli eventi terreni che comportavano cicli di crescita e di decadimento. Teniamo infatti ben presente che fin dai primordi la crescente razionalità dell’uomo ha sempre cercato di collegare tra loro fenomeni diversi, invocando una ragione, o quantomeno costruendosene una propria, per dare spiegazione a tutto ciò che si manifestava intorno a lui. E’ proprio questa capacità e volontà di logica e di razionalità la vera differenza tra l’uomo e gli animali, anche superiori.
Incapace però di trovare molto spesso risposte adeguate alla stragrande maggioranza dei misteri della Natura e non essendo ancora in grado di adattarli ai propri scopi materiali, l’uomo primitivo cercò di accattivarseli, di renderseli propizi con riti, cerimonie, danze, pitture, ecc. Nacque così la cosiddetta magia simpatica, a cui ho già accennato e che tanta parte ha avuto nella cultura dell’uomo attraverso i millenni. Ancora oggi si può trovarne applicazioni nei popoli più primitivi. Essa si basa sul principio: il simile produce il simile, per cui è necessario compiere una serie di azioni miranti ad imitare il risultato che si cerca di ottenere. La rappresentazione della cattura di un animale attraverso disegni, danze o azioni mimate, aiuterà certamente le Entità superiori ad accontentare le nostre richieste.
Come logica conseguenza, l’uomo primitivo cercò anche di dare risalto ad ogni possibile somiglianza tra avvenimenti della propria esistenza e fenomeni esterni a lui ben superiori ed incontrollabili. La somiglianza rendeva magico e superiore anche l’evento stesso che l’uomo stava vivendo, conferendogli la sacralità di un rito. Tra questi ne esisteva già uno importantissimo e misterioso che si ripeteva continuamente sotto gli occhi di tutti, rispondendo perfettamente ai principi della magia simpatica: la gestazione e la nascita di una nuova creatura. Al pari delle fasi lunari (nuova, crescente, piena, calante) anche il ventre della donna subiva un cambiamento prima di dare alla luce una nuova vita. Naturalissimo ed ovvio quindi il collegamento della fertilità femminile con il nostro satellite.
In tutte le culture sviluppatesi nel mondo questa simbiosi tra fertilità e Luna ebbe sempre un ruolo fondamentale. Anzi si cercò di generalizzarla il più possibile, instaurando la regola base che tutto ciò che deve crescere e svilupparsi deve essere fatto in Luna crescente e tutto ciò che deve arrestarsi e morire deve essere fatto in Luna calante. Venne naturale quindi associare a questo principio la semina, i trapianti, la potatura, il taglio degli alberi, ecc. Un bellissimo collegamento, una splendida visione legata alle culture arcaiche, ma, come tutte le antiche credenze e superstizioni, destinato forse a scomparire lentamente col tempo e con l’affermarsi impetuoso delle scienze esatte e della tecnologia.
Invece questa visione quasi magica del rapporto tra uomo e Luna rimase e rimane tuttora estremamente radicata in qualsiasi strato sociale e culturale, acquistando anzi una ben più complessa articolazione, e stimolando vere e proprie correnti di pensiero.
Come mai tutto questo? La risposta più ovvia sembrerebbe: perché si basa su una verità scientifica, forse non ancora spiegata, ma sicuramente valida. In realtà il problema è più complicato e degno di un’analisi ben più attenta. La sua longevità e complessità si basa sicuramente in parte su alcune coincidenze (fortunate o sfortunate, a seconda dei punti di vista) ed in parte su alcune analogie con gli effetti veramente scientifici dovuti alla Luna. Cercherò di affrontare questa problematica con il massimo rigore, ma anche di evidenziare senza preconcetti il pro ed il contro delle teorie che si sono sviluppate a riguardo.
Lo farò nelle prossime puntate... a presto!
QUI la serie completa "Che fai tu, Luna, in ciel?"
1 commento
Articolo da leggere e rileggere e far leggere.
Grazie Enzo!