25/05/14

Scienza usa e getta? *

Ci sono i peccati mortali e i peccati veniali. Abbiamo visto che anche la Scienza non è immune a questa consuetudine umana. Peccato mortale è deformare e stravolgere la realtà dei fatti per motivazioni essenzialmente politico-finanziarie. E sapete a cosa mi rivolgo. Peccato di gran lunga minore è volere dare enfasi a un risultato che è ben lungi dall’aver risolto il problema, ma che nella sua elevata incertezza è stato rivestito di un’apparente perfezione. Peccato di modesta entità è anche scoprire l’acqua calda e cercare di mostrare che l’acqua calda è un risultato fondamentale. O, forse, la mancanza di preparazione di base fa sì che l'acqua calda sia veramente considerata una novità?

Parliamo di Vesta, uno dei più grandi asteroidi e l’unico a mostrare chiari segni di riscaldamento termico di tipo planetario, con conseguente formazione di una crosta lavica, al pari della Luna e dei pianeti terrestri. Come possiamo essere sicuri che vi sia stato una differenziazione di un oggetto relativamente piccolo? Beh… Vesta ci ha fatto una serie di regali di cui abbiamo approfittato da diversi anni. In tempi remoti ha subito l’urto con un fratellino non in grado di distruggerlo, ma di formare un cratere di proporzioni quasi emisferiche. L’energia liberata nell’urto ha permesso a una numerosissima famiglia di frammenti  di essere scagliati nello spazio e di raggiungere perfino un paio di risonanze di moto medio con Giove, oltre che creare qualche mars-crosser. Situazioni queste che, come ben sapete, non permettono di sopravvivere a lungo. Questi frammenti hanno iniziato il loro veloce viaggio verso i pianeti più interni e sono entrati a far parte della popolazione dei NEA. Inoltre, anche tra i NEA avvengono scontri e qualche frammento dei frammenti di Vesta è riuscito a piombare sulla Terra sotto forma di meteoriti.

Una storia sicuramente avventurosa, ma che sembrava essere più una visione fantastica o un’ ipotesi  azzardata. E invece, Vesta ha avuto il buon gusto di segnare con il “pennarello rosso” i suoi figlioli strappatigli nella collisione. L’asteroide stesso presenta un tipo spettrale  che lo rende pressoché unico tra gli asteroidi: il tipo V (V come Vesta appunto). Una risposta spettrale che è tipica del basalto lavico. Già questa è una prova forte. Tuttavia, si trovano sulla Terra meteoriti particolari, chiamate eucriti e diogeniti che sono uno specchio fedele di Vesta. Esse, studiate nei laboratori, hanno confermato la loro origine lavica.

E se tutta l’avventura fosse stata reale? Se veramente i pezzi di Vesta (membri della sua famiglia dinamica), i NEA e le meteoriti fossero realmente parti diverse di uno stesso genitore? Abbiamo lavorato duro negli anni 80 e 90. Da parte mia ho definito perfettamente i confini e i membri sicuri della famiglia di Vesta, senza dimenticare di prospettare statisticamente e probabilisticamente quanti di loro potrebbero essere finiti nelle risonanze. Altri colleghi hanno analizzato lo spettro di questi frammenti così come quelli dei NEA di tipo V. E, infine, è bastato fare il confronto con le meteoriti.

Ebbene (non è la prima volta che discuto di questo grande risultato fisico-dinamico frutto di un’ampia collaborazione interdisciplinare), oggi, sappiamo con una certezza pari al 99% che quando prendiamo in mano una eucrite prendiamo in mano qualcosa che proviene da Vesta. Suggestivo e decisivo per conoscere il passato del terzo asteroide per dimensioni. In altre parole, la certezza che Vesta abbia una crosta di tipo basaltica, ossia abbia subito  processi di vulcanesimo, era già stato assodato a distanza, senza bisogno della sonda Dawn (che in realtà non ha certo entusiasmato per novità e per misteri risolti).

Vi era ancora tanta lava su Vesta? Beh… nessuno se lo sarebbe veramente aspettato, dato che lo spazio interplanetario è moto sporco e la polvere ricopre un po’ tutto. Bisognava sicuramente scavare un po’ sotto la superficie per trovare la lava originaria di Vesta. I segni di una mistura basaltica, però, c’erano se no il tipo spettrale non sarebbe stato V! Era una cosa ovvia, come era ormai ovvio che l’avventura di Vesta era stata risolta da Terra (il polo di rotazione e le dimensioni del cratere erano state determinate perfettamente ben prima che Hubble ne riprendesse immagini ad alta risoluzione).

In poche parole, ben poco mistero sopravvive attorno alla vita termica di Vesta. Ovviamente, con in mano immagini ravvicinate della superficie di Vesta si poteva anche fare, giustamente, una bella e laboriosa opera di routine andando a cercare se qualche cratere abbastanza recente avesse ancora mantenuto allo scoperto parte del suolo basaltico. Prima o poi si sarebbe trovato, Bastava avere pazienza. Tuttavia, non era una ricerca fondamentale, ma solo un’ulteriore prova di ciò che già si sapeva ben prima della stessa missione Dawn. Finalmente il cratere è stato trovato ed è abbastanza profondo per arrivare fino alla crosta originaria. Meraviglia delle meraviglie: è dello stesso materiale basaltico dei frammenti, dei NEA e delle meteoriti di provenienza vestiana (si dice così?)

Conclusione di tutto ciò, l’articolo che è uscito  non fa altro che creare una finta soluzione a un problema che assillante non lo era assolutamente. Un po’ come dire che se penetro all’interno di una fabbrica di mattonelle gridassi allo “scoop” se trovassi un bancale di mattonelle. Sì, potrei dire che il mio ritrovamento non fa che confermare lo scopo della fabbrica.

Peccato veniale, ovviamente. Dietro c’è stato un lungo lavoro di routine, anche parecchio noioso. Però, non cerchiamo, per “nazionalismo”, di donargli un’importanza che non ha. La scienza deve ricordarsi anche dell’umiltà ed essere sempre pronta a una responsabile autostima. Temo che si stia perdendo di vista anche questo valore di base e si cerchi di assomigliare sempre più alle riviste scandalistiche che mettono in prima pagina qualsiasi normalissimo gesto di un VIP qualunque.

Insomma, mi spiace che il peccatuccio l’abbiano compiuto degli italiani, che conosco bene. Il lavoro andavo ovviamente eseguito ed è stato interessante aver trovato dei segni chiari di attività vulcanica. Ma la cosa era già risaputa e non può essere considera un risultato inatteso o aspettato con trepidazione. Ma capisco che anche la ricerca ha bisogno di scoop, veri o presunti che siano, per riuscire a raggranellare qualche finanziamento in più. Non ce ne dovrebbe essere bisogno, ma questa è la realtà dei fatti che stimola la Scienza a doversi piegare e ad assomigliare a certi programmi televisivi (fatte le dovute proporzioni)...

Vesta
Il cratere Teia, a sinistra dell’immagine, ha rivelato tracce dirette di materiale lavico. Fonte: Dawn/NASA

Non fraintendetemi, però. NON voglio essere polemico a tutti i costi. Ci mancherebbe altro, fossero solo questi i peccatucci che ci circondano. Vorrei solo gettare un po’ di luce su quello che capita dietro alle quinte e dare modo di valutare sempre meglio ciò che circola sul web. Se non è la Scienza a dare il buon esempio… poveri noi!

Ben più grave, sotto questo punto di vista, è quanto è stato dato come risultato "epocale" dopo lo studio dei frammenti trovati al suolo della celebre esplosione di Chelyabinsk del 2013. Era ovviamente un pezzo di asteroide che era piombato sulla Terra disintegrandosi quasi completamente nella bassa atmosfera. Tutti i feriti nell'evento erano dovuti solo alla curiosità che aveva trascinato le persone verso le finestre per guardare ed ... essere investite dai frammenti dei vetri. Un gran bel botto e giustissima la ricerca dei frammenti e la loro analisi in laboratorio. Tuttavia, il risultato più eclatante che è stato dato alla stampa, e soprattutto pubblicato su una rivista prestigiosa come Nature (anche se nella versione online), porta a conclusioni quasi ridicole: il meteoroide deve aver subito una collisione nel suo passato all'interno della fascia asteroidale e l'urto è avvenuto a velocità di poco meno di due chilometri al secondo. Dico io: "E in quale altro modo si potrebbe mai indirizzare un asteroide (anche se di pochi metri) verso la Terra a partire dalla fascia degli asteroidi se non  a seguito di un urto catastrofico?".

Anzi, dirò di più... nemmeno questa è la vera motivazione: nessun frammento asteroidale può immettersi DIRETTAMENTE in un'orbita che intersechi quella terrestre. L'energia richiesta sarebbe troppo grande. Al limite, il frammento è stato  inserito in una risonanza di moto medio che in pochi milioni di anni lo ha trasportato fino a noi. Oppure, l'urto tra asteroidi  NEA ( già frammenti che hanno sfruttato l' "astronave" risonanza) avrebbe  prodotto ancora più facilmente la scheggia di Chelyabinsk. In ogni caso, solo un urto poteva avere dato il via all'avventura del meteoroide. La vera notizia sarebbe stata il non aver trovato traccia d'impatto!

Ma gli autori hanno mai letto gli studi fatti sull'evoluzione collisionale e sul trasporto dei meteoroidi? Sembrerebbe di no o, quantomeno, sembrerebbe cosa più interessante far finta che niente sia mai stato scritto. In altre parole, far passare per novità qualsiasi risultato già provato e studiato. Tanto... chi li legge non ha sicuramente letto gli articoli di qualche anno fa. Siamo arrivati alla scienza usa e getta? Non mi ci fate pensare... magari qualcuno tra pochi anni ci convincerà di avere scoperto una strana teoria che ha voluto chiamare della relatività!

Articolo originario QUI

10 commenti

  1. alexander

    comunque non e' solo un problema in campo scientifico, purtroppo e' generalizzato ovunque anche se in forme diverse.
    IL problema e' sempre lo stesso, la notorieta' e il guadagno e colpisce ogni campo: scientifico, culturale, economico, politico e sociale e porta la societa' ad avvitarsi su se stessa.
    per tornare ai mezzi di informazione poi basta aprire un qualsiasi giornale tiratura nazionale, titoli e notizie uguali e poi verso la fine articolini a gogo sulle diete, sullo stress in vacanza, sul gossip, l'oroscopo...
    insomma tutte notizie di cui abbiamo bisogno per tirare avanti la giornata e che hanno richiesto anni e anni di studio e grandi inchieste giornalistiche!  :)

  2. davide1334

    ma infati è così...l'attenzione,il clamore,i finanziamenti,i voti (politici e non) si ottengono sgomitando e ad alta voce,...anzi urlando :-? ....ne abbiamo gli esempi sotto gli occhi tutti i giorni... è così che funziona in tutti i campi. i contenuti arrivano poi dopo

  3. alexander

    nono e' molto peggio perche' oltretutto si e' persa ogni capacita' critica su tutto. basta pensare ai grandi manager che vengono pagato decine di milioni per far piani industriali mirabolanti e poi come unica e vera strategia forniscono sempre la solita soluzione: taglio dei posti di lavoro! a far cosi siamo capaci tutti!

  4. Valerio Ricciardi

    Guarda, Enzo, la mia testimone di nozze fu per anni la consulente principale del settore cultura di un notissimo gruppo finanziario e mediatico che fa capo a un tipaccio molto discutibile (e discusso), un po' pingue, bassotto assai, strapieno di soldi, di persona onestamente piuttosto affabile e ridanciano e che racconta barzellette anche quando non è il momento nei consessi più inopportuni.
    Lei doveva sostanzialmente analizzare le richieste di sponsorizzazione con particolare riguardo ai restauri di opere d'arte e di edifici storici, e selezionarne le più meritevoli di intervento.
    Finì dai e dai per trattare la sue dimissioni e una decorosa buonuscita dopo anni di lotte per tentare di indirizzare più risorse verso l'affresco della scuola del Perugino nella Certosa semisconosciuta (ma non agli appassionati d'arte) in Umbria che non verso la facciatona strafotografata della scontatissima famosa chiesa barocca a Roma per restaurare la quale ENEL, ACEA, grandi banche e altri sponsor privati facevano la fila: metter su QUELLA facciata i ponteggi col diritto di farcisi pubblicità (cose tipo "ENEL per l'arte" etc etc) portava un ritorno mediatico e di immagine ben superiore al recupero e restauro di altri 500 papiri in rotolo dalla Villa dei Papiri di Ercolano (la "biblioteca di Alessandria" italiana, che non conosce nessuno al di fuori degli appassionati).
    Noi viviamo in un Paese, ma non è il solo, in cui la visibilità data da una pubblicazione che in fondo... scopra l'acqua calda, o comunque confermi un corollario di conoscenze ben prevedibile stante il pregresso  può essere determinante per un ricercatore quando tenti, dopo aver atteso che invecchiasse o diventasse titolare di cattedra il figlio del barone, un concorso ad associato.
    In buona sostanza, non te la prendere. Dalla NASA quante "notizie eclatanti" di scarsissimo reale spessore scientifico ci sciroppiamo in un telegiornale serale ogni cinquanta?
    Il politico rozzo e superficiale negli USA (ma via via anche qui) è disposto a cercar di fare ottenere fondi solo per quei progetti che poi "si potrà rivendere" coi suoi elettori, quasi ascrivendosi il merito di risultati che comunque, originali o scontati, non son suoi. E siccome è rozzo e incolto, è già tanto se saprà giudicare interessanti ipotesi che ha scoperto esser state formulate... in una puntata di Voyager...
    In buona sostanza non te la prendere, accontentiamoci che almeno, l'acqua sia davvero - se non altro - effettivamente calda come dicono.  :-D

  5. cari ragazzi,
    no, non me la prendo più di tanto. Il mio è solo un dovere che mi spinge ad  aprire anche le finestre posteriori e non seguire l'onda mediatica semi-scientifica. Se poi certi lavori vengono citati oppure no è un fatto a cui bisogna abituarsi. L'importante è far sapere...  :wink:

  6. Valerio Ricciardi

    Grazie per il "ragazzi"...   :oops: posso dissimularmi nel gruppo magari con un berretto da baseball con visiera, un vecchio giubbetto di jeans e degli occhiali scuri?   8)

  7. Gianfranco

    Errata corrige: dovrebbe dirsi provenienza "vestale" e non "vestiana".
    Basta ricordare le vestali dell'antica Roma, devote alla dea Vesta no?

    Alla fine io mi chiedo: "ma perchè mai allora vengono approvate e relaizzate queste missioni spaziali?".
    Solo per far lavorare gli scienziati universitari e i tecnici delle agenzie spaziali (che in fondo sono enti governativi e quindi la politica c'entra tutta!!!)?

    Anche se a me personalmente (come penso a tutti) piace sempre vedere le immagini di mondi alieni...Già tutti sogniamo Plutone e lo sbarco di Rosetta sulla cometa, o no?
    Anche se poi ci troviamo sempre più o meno di fronte a facce che - alla fin delle fini - si assomigliano tutte! 
    Ma forse questa è solo estetica e non astrofisica allo stato puro!

    :wink:  

  8. caro Gianfranco,
    io sovente cerco di valutare le ricerche senza dovere a tutti i costi gridare sempre al miracolo. Ciò non vuol dire che le missioni spaziali siano veramente operazioni lontane dalla scienza. Ci sono vari stadi. Una missione come Cassini è stata fondamentale per vari rispetti senza aver creato visioni mediatiche capaci di far fraintendere i veri scopi. Possiamo dire che Saturno e -soprattutto- un sistema di anelli e satelliti estremamente complesso è stato scandagliato in lungo e in largo aprendo nuovi orizzonti e risolvendo problemi sia fisici che dinamici. Di carattere opposto sono le missioni su Marte, nettamente indirizzate su ritorni mediatici e legate a scopi utopistici come i viaggi umani nel Cosmo. Che ottengano il proprio scopo è ben visibile in quanto non c'è sito di astrofilia e non solo che non segua con trepidazione tutti i risvolti di un possibile viaggio di eroi da film di serie B verso il pianeta misterioso e pieno di insidie: l'uomo riuscirà a essere ancora una volta eroe e vittima sacrificale? New Horizons è una missione nata per questioni di politica interna. Si doveva guardare da vicino l'unico pianeta americano: il popolo lo chiedeva. Ovviamente, mancata l'unicità di Plutone, l'opinione pubblica ha avuto un duro contraccolpo. Sono sicuro che se si fosse potuto portare indietro la navicella si sarebbe fatto. Una missione del genere andava pianificata per diversi KBO e non per Plutone soltanto. Ora si sta cercando di mettere una pezza, ma sarà difficilissimo. Plutone è uno dei tanti e non differirà molto da Tritone. L'unico risvolto veramente positivo saranno i suoi satelliti e quindi un certo valore rimane anche se non dobbiamo aspettarci grandi sorprese. Rosetta ha lottato molto contro altre missioni verso i corpi minori e ha vinto per questioni di potenza di lobby. Si poteva fare di più e meglio, ma scendere su una cometa è sempre una ricerca non trascurabile anche se ormai -forse- non ce ne sarebbe nemmeno bisogno. La missione Dawn poteva essere indirizzata verso un certo numero di asteroidi di tipo tassonomico diverso. Ha preferito i due più grandi o quasi. Forse Vesta lo meritava, ma... ve ne sarebbero stati di migliori per capire meglio le differenze riscontrate da Terra e per risolvere certi dubbi sulla provenienza di certe meteoriti. 
    Insomma, a parte Cassini, le missioni per una visione diretta di corpi planetari non sono sicuramente di altissimo livello scientifico. Importantissimi sono invece i telescopi messi in orbita per le varie lunghezze d'onda. Per missioni veramente importanti bisognerà aspettare una missione verso i satelliti di Giove o un robottino su Titano o Encelado.
    Fino a qualche decennio fa andare sul posto aveva dei vantaggi indiscutibili. Oggi, la tecnologia di osservazione remota è cresciuta in tal modo che ha reso quasi inutili certi sforzi spaziali. Bisognerebbe fare il punto e riflettere con calma e rispondere con una pianificazione non legata alle risposte mediatiche. C'è ancora molto da fare "in situ", ma forse alla gente comune e ai politici non lascerebbero un segno indelebile. Scienza o scienza mediatica? Questo è il punto da risolvere per il futuro spaziale...
    Su alberghi lunari e colonie marziane, però, speriamo che siano solo i B-movies a occuparsene... 

  9. Gianfranco

    Si sapeva che la missione plutoniana era stata progettata solo perchè Plutone è una scoperta targata U.S.A. Così come sono d'accordo che ci aspetteremo un pianeta stile satelliti di Nettuno, nè più nè meno!
    Su Rosetta è ben vero che si poteva fare di più, anche se oramai sappiamo tutto sulle comete: è rimasto solo il toccarle da vicino! Ma anche qui nessun risultato eclatante in termini di scoperte scientifiche.
    Ancora più d'accordo poi (ma penso che lo siamo tutti) sul fatto che bisognerebbe eliminare le ormai innumerevoli e scientificamente inutili missioni marziane mediatiche e concentrare risorse e sforzi su Europa, Encelado, Titano e simili!  
    In ogni caso...staremo a ...vedere! Perchè poi in fondo la gente comune ama solo vedere, guardare foto e sognare...Insomma, il nostro lato emotivo e sentimentale che non muore mai (per fortuna!).
     

  10. Mario Fiori

    Ciò che c'era da dire lo ha detto brevemente :mrgreen: Valerio. Naturalmente scherzo caro Valerio, sei stato esauriente e condivisibile, credimi. Per quanto riguarda i "ragazzi", ringrazio anche io il "ragazzo" più importante, Enzo e dico che con la nostra curiosità e voglia di sapere lo siamo eccome "ragazzi". Per il resto caro Enzo, sui corpi minori proprio a te vengono a raccontare le storielle :-D
    Per le missioni penso siano importanti comunque ma vanno fatte senza scopi mediatici e basta, anche se un po' di lato sentimentale come dice Gianfranco ci può stare...se magari il denaro non ci entrasse troppo questo lato ci starebbe meglio.

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