Categorie: Curiosità Relatività
Tags: contrazione lunghezza dilatazione tempo Pautasso relatività speciale
Scritto da: Oreste Pautasso
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Relatività applicata
L'apparente astrattezza dei concetti relativistici si rivela ricca di risvolti pratici e suggerisce espedienti applicabili in modo semplice alla risoluzione di problemi quotidiani che affliggono ampi strati della popolazione. Non perdete l'occasione di trarne profitto, unendo al piacere della conoscenza in sé, i vantaggi pratici che essa ci può offrire. Parola di Pautasso... Oreste Pautasso!
Cari amici,
ancora poche ore e le feste saranno concluse. E' il momento di fare un primo bilancio dei danni collaterali. Tra essi possiamo annoverare l'impennata dei valori di colesterolo e trigliceridi, ma si tratta di danni occulti, visibili solo a seguito di analisi del sangue. Ben più evidenti sono gli anamorfismi della vostra silhouette, sfigurata dall'abuso di sostanze alcoliche zuccherine e ricche di grassi animali, vegetali e forse anche minerali (non si sa mai cosa c'è veramente dentro le cose che mangiamo).
Ebbene, non massacratevi con inutili diete "magiche", non estenuatevi con esercizi di ginnastica artistica o scientifica! C'è una sola cosa che potete fare, se veramente volete ridurre la pancia, se volete che la misura in vista laterale tra l'anca e la cuspide ventrale diminuisca in modo significativo, e questa cosa è, semplicemente, CORRERE.
Recenti studi, pubblicati su autorevoli e prestigiosi siti (vedi, per esempio, "L'infinito teatro del cosmo" QUI), attestano che, ad una certa velocità, tempo e spazio subiscono, agli occhi di un osservatore, modifiche sostanziali. A chi vi guarda mentre correte, il tempo appare dilatato e le distanze, nel senso del moto, appaiono contratte.
Se la prominenza della pancia è di 20 cm, potrete ridurla a 16 cm semplicemente correndo ad una velocità 0,6c (c sta per celeritas, ovvero la velocità della luce). Naturalmente sarete visti per un tempo superiore a quello che misura il vostro cronometro: se per voi sono passati 1,6 secondi, il vostro osservatore crederà di avervi visto transitare per 2 secondi. Meglio! Vi avrà visto più snello per un tempo più lungo. E' proprio quello che desideravate, no?
Naturalmente, se prendiamo in esame i valori complessivi, troveremo che nel vostro sistema la pancia di 20 cm è rimasta tale per il tempo (proprio) di 1,6 secondi e che la pancia "osservata" di 16 cm è stata percepita per un tempo di 2 secondi.
Insomma, l'integrale della pancia propria nel tempo proprio equivale all'integrale della pancia contratta nel tempo dilatato. Si tratta chiaramente di un invariante relativistico (Qp = Quantità di pancia) a cui non si può sfuggire. Tuttavia, la filosofia del nostro tempo privilegia " l'apparire" sull' "essere", e di ciò occorre tener conto.
Quindi, amici, non siate pigri, correte, la snellezza è nell'occhio di chi guarda.
Ma chi è Oreste Pautasso? Un maestro zen , uno scrittore di racconti pseudo-fantascientifici oppure un apprendista astrofisico?