Categorie: Strumenti e missioni Struttura galattica
Tags: ammasso Vergine galassia ellittica M87 MUSE Rotazione galassia
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:3
Eppur si muove *
M87 è una delle gigantesche galassie ellittiche al centro dell’ammasso della Vergine (di cui, sebbene in periferia, facciamo parte anche noi). Che vita avventurosa e agitata hanno avuto queste enormi strutture! Il loro nucleo più interno è tutto ciò che rimane della loro gioventù, ormai popolato da vecchissime stelle. Ma anche le parti esterne non sono da meno, frutto di catture, di incontri, di scontri con tante sorelle grandi e piccole. Quando le dimensioni sono esagerate e la popolazione è così eterogenea, gli abitanti tendono a non seguire più nessuna regola e ognuno fa un po’ quello che vuole. Queste galassie sono un po’ come degli enormi alveari, in cui ogni ape (stella) va dove vuole, pur rimanendo sempre entro un certa distanza da quello che rimane il vecchio motore immenso ma privo di carburante. Se si chiedeva agli astrofisici se la galassia conservasse una sua regola condivisa da tutti gli abitanti ci avrebbero detto: “No, la galassia non ha nessun movimento, è ferma come struttura, anche se ogni singola stella può muoversi a grande velocità”.
Ci voleva MUSE, il nuovo fantastico spettrografo tridimensionale capace di misurare le velocità relative di ogni punto, di confrontare, di sezionare e separare in molte lunghezze d’onda e ricostruire una visione dinamica di qualsiasi oggetto gli mandi la sua luce.
Sì, è vero, le stelle si muovono a casaccio, secondo orbite strane, ricordi di infinite infiltrazioni e perturbazioni di compagni venuti da lontano, ognuno con le sue tradizioni e le sue caratteristiche. Però, però, tutto questo eterogeneo insieme di “anarchici” continua a seguire gli ordini del vecchio nucleo, tutto questo gruppo di apparenti esseri liberi ruota all’unisono, lentamente e in modo costante.
"Sì, sì" sembra dire "fate pure ciò che preferite, ma io, il grande nucleo impongo ancora la mia legge". Un movimento modesto, da 10 a 20 km/sec, ben poca cosa rispetto ai più di 200 del Sole attorno al centro della Via Lattea. Piccola cosa, sì, ma molto significativa per capire sempre meglio l’evoluzione complessa e sfaccettata di queste strutture che hanno raccolto e che conservano i segni di miliardi di anni di incontri e nuove conoscenze.
Ovviamente, come tutte le galassie che si rispettano, una velocità lineare si riferisce a una ben determinata zona della struttura. In questo caso si parla della parte più interna. MUSE, però, può ancora scendere nei dettagli e studiare sempre meglio le varie zone della vecchia galassia, più viva di ciò che potrebbe sembrare a prima vista. In fondo, questo è stato solo un esercizio per il neonato MUSE, uno dei gioielli tecnologici più innovativi, ovviamente basato sulla spettroscopia…
Articolo originale QUI. Per sapere di più su MUSE potete leggere QUI (a volte media INAF può essere utile…) o direttamente QUI.
3 commenti
Ciao Enzo, due domande:
1) Una galassia ellittica come M87 dovrebbe essere il risultato di uno scontro/unione di due o più galassie?
2) Mi piacerebbe sapere come funziona questo spettrografo capace di misurare le velocità nei vari punti, ne parlerai negli articoli sulla spettrografia?
ciao SMA!
sicuramente ne ha viste di tutti i colori: scontri, catture, unioni e cose del genere, per cui ha perso quasi del tutto la sua identità primordiale.
Non è facile descrivere uno strumento come MUSE, soprattutto per chi , come me, non è certo un esperto di tecnologia... Proverò a farlo, ma non so quando
Eh bè...la Saggezza dei vecchi...stupendo Enzo.