Categorie: Collisioni galattiche
Tags: formazione stellare galassie nane galassie vecchie
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:13
Cosa si fa per non invecchiare! *
Questa “scoperta” non dice, in pratica, niente di veramente “nuovo”, ma, avendo analizzato circa 22 000 galassie, mette una parola forse decisiva sui meccanismi di interazione (normali) tra grandi e vecchie galassie e i loro “discepoli”. Fatemela, perciò, descrivere "a modo mio", in modo che vada bene anche per i figli(piccoli) e i nipotini.
Mi ricordo che molti colleghi anziani non volevano “mollare”, pur non avendo più la freschezza mentale dei loro allievi. La strada migliore sarebbe stata cercare di mettersi da parte, continuando ad aiutare i giovani con l'esperienza ed essere contentissimi di aver creato una scuola migliore di quella precedente. Invece, spesso e volentieri, i “vecchi” cercavano di rimanere a galla, inserendo il proprio nome in tutti gli articoli, anche se avevano poco o niente. In poche parole: fino alla fine volevano figurare come “leader” e pativano molto a lasciare strada aperta a coloro che, in pratica, portavano avanti la loro stessa conoscenza.
Una cosa che non ho mai capito, ma tant’è… Cosa c’è di più bello nel vedere che chi hai aiutato a crescere ti supera? E’ il miglior segno di aver lavorato bene!
Non posso, però, prendermela tanto con i “baroni” universitari quando l’Universo sembra seguire le stesse regole. Lo studio di 22 000 galassie ha mostrato che quelle più grandi e vecchie non sono più in grado di costruire stelle a partire dal loro gas interstellare. Sicuramente la colpa è, in parte, del motore centrale che, normalmente, riscalda troppo il gas per metterlo in condizioni di accumularsi e formare nuovi corpi stellari. Insomma, a una certa età è meglio fare i nonni e non pensare più a far figli.
La maggior parte delle galassie giganti, però, non vuole ammettere di essere invecchiata. Come fare allora per mostrare la propria vitalità? Facile: catturare giovani stelle appena nate e inserirle al loro interno, cercando di ingannare sé stesse e le comuni regole evolutive. Dove trovare gruppi numerosi di giovani stelle? Proprio nelle galassie più piccole, magari proprio loro figlie “satelliti”.
Immaginatevi questi grandi e potenti vecchi, senza più idee, che vagano nel loro ammasso alla ricerca di piccole e vivacissime galassie e che le ingoiano facilmente sfruttando la loro invincibile gravità. Teoricamente, potrebbero anche catturare gas e poi eseguire le operazioni che ben conoscono, ma … troppa fatica. Molto meglio approfittare di un lavoro già pronto. Dato che le galassie osservate si trovano un po’ a tutte le distanze, questo sistema non è un meccanismo recente, ma sembra essere stato seguito da molto tempo.
Parlando più seriamente, il risultato della ricerca è che, in realtà, dopo le prime fasi di accumulo gassoso primordiale, le galassie, quando sono diventate sufficientemente grandi e hanno formato il loro buco nero spesso molto agitato, hanno smesso di cercare la materia prima e hanno preferito cibarsi di piccole galassie ancora in fase formativa. Sappiamo che qualcuna di queste si ribella fino alla fine, ma il più delle volte deve soccombere al più forte.
E la nostra galassia? Beh… fa la stessa cosa. Anche se adesso il buco nero è quiescente e lei sembra abbastanza isolata, sappiamo benissimo che in passato ha ingoiato parecchie piccole galassie e i segni si trovano ancora al suo interno. Spesso questi residui sono legati a zone di nascite frequenti. Tuttavia, la voglia di catturare galassie piccole e attive non le è certo passato. Tra pochi miliardi di anni le due Nubi di Magellano finiranno al suo interno. Un evento, però, che passerà sotto silenzio, dato che, in tempi comparabili, la Via Lattea avrà un incontro ben più importante. Si unirà con la galassia di Andromeda (dovremmo più giustamente dire che Andromeda mangerà la Via Lattea dato che è più grande) e, dopo un periodo di trattative e di decisioni sulle regole da seguire, formeranno un gigante ancora più grande che continuerà nella caccia all’eterna giovinezza (i potenti si mettono sempre d’accordo contro i più deboli).
Teniamo presente che questi scontri immani (ben più rari degli spuntini continui o quasi) ridanno, comunque, vigore ai due “vecchietti” e il loro gas riesce a formare per un po' di tempo nuove stelle nelle zone più tranquille lontane dai buchi neri in piena attività. In fondo, il gas e la polvere, appena possono, non vedono l'ora di creare nuove vite!
Un po’ alla volta, ogni ammasso sarà formato da una sola mostruosa galassia che dovrà veramente lottare contro l’espansione dello spazio per riuscire a unirsi con una sorella. Forse non ce la faranno più e rimarranno senza cibo in balia del tempo che continuerà a scorrere.
Non pensiamoci, però… ciò succederà tra tanti miliardi di anni. Talmente tanti che la vita dell’Universo attuale può essere considerata solo un trascurabile intervallo di tempo. Un periodo in cui è valsa la regola del barone circondato da tanti studenti, pronti a subire la legge del più forte. In un futuro lontano, ognuno, barone o piccolo ricercatore, dovrà vivere con le proprie forze, sempre che ci sia ancora il modo di costruire qualcosa di... nuovo.
In fondo, stiamo vivendo in un periodo fortunato!
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13 commenti
Quindi le nebulose e le piccole galassie satellite non restano, similmente ai satelliti dei pianeti, ad orbitare intorno alla mamma?
Beh... non tutte vengono ingoiate o -almeno- molte rimangono in orbita, come le due Nubi. Ma, alla lunga, finiranno nella pancia della mamma. Potremmo anche dire che chi si inserisce in orbita può durare molto a lungo, mentre quelle che vengono incontrate durante il viaggio delle giganti sono ingoiate facilmente. Sai, niente è veramente fissato nell'Universo: vi sono cose più probabili e meno probabili, ma non una regola veramente unica.
Grazie della risposta, Enzo.
Ciò che mi sfugge è: anche quasi tutti i satelliti naturali sono destinati, prima o poi, a finire sul Pianeta intorno al quale orbitano?
Con qualche eccezione come la nostra Luna, ovviamente.
No, Michael...
dipende molto dalle perturbazioni che possono subire su tempi corti o lunghi e dalla stabilità orbitale che hanno raggiunto. Satelliti su orbite circolari e sincronizzati possono vivere quasi per sempre. Altri, invece, subiscono perturbazioni che lentamente li fanno decadere. Tutto, poi, sta nei tempi che si considerano... Al limite, nemmeno i pianeti sono del tutto stabili... I termini che si devono introdurre per valutare l'evoluzione dinamica sono moltissimi, con periodicità molto diverse e sconfinano tutti in un caos stabile... ossia non riescono a mantenere condizioni sempre uguali per sempre e nemmeno quantificabili analiticamente. Il futuro va studiato attraverso integrazioni numeriche che hanno dei limiti temporali non superiori a qualche centinaia di milioni d'anni, nei casi più fortunati.
Nel caso delle galassie satelliti, la situazione è ancora più complicata, perché molto dipende dagli incontri futuri e anche dagli effetti mareali di strutture che non mantengono certo una distribuzione di massa perfettamente costante.
Ecco... in effetti stavo pensando al fatto che una Galassia, differentemente da una Stella (in sequenza principale), un Pianeta o un Satellite naturale, ha una distribuzione della massa variabile.
Chiaro come sempre, grazie Enzo.
perfetto Michael e grazie a te per l'interesse continuo!
Ciao Enzo,
molto interessante.
Ho sentito parlare dell' ipotesi che certi ammassi globulari tipo M3 siano nuclei di galassie antichissime ingoiate dalla nostra Via Lattea. è possibile?
Mi è venuto un tarlo fastidioso, stavo pensando alle vecchie galassie, magari fra 100 o 150 miliardi di anni, senza più nubi fredde da far condensare per creare nuove stelle. Di cosa saranno composte? nane brune, nane rosse, nane bianche, stelle di neutroni, buchi neri, qualche rara stella che riprende nuova vita dallo scontro di due nane rosse. Uno spettacolo deprimente, un universo di galassie ellittiche che si spengono come lampadine "fruste"...
Poi un pensiero, e la materia oscura, dove la mettiamo? come si distribuisce il momento angolare nelle vecchie galassie ellittiche come Maffei 1? Non è che la materia oscura sia pezzi di ricambio per vecchie galassie esauste?
Ma nel frattempo comincio a pensare di trovare una giovane badante, prima che scelgano i miei figli per me
cara Gio,
direi proprio di sì... e può valere anche l'opposto: ammassi globulari possono essere scambiati per residui di galassie. In ogni modo, ammassi di questo genere sono ormai "sterili" e non servono a far figli, non avendo più materiale a disposizione.
Caro Beppe,
eh sì... un mondo fatto di vecchietti che si trascinano a malapena. Sulla materia oscura non posso dirti niente: dato che spesso è trattata come il prezzemolo e sembra andar bene per tutto. Che sia l'elisir di giovinezza. due cucchiaini alla mattina e due alla sera e.... come si chiamava quel film in cui i vecchietti ringalluzzivano tutti a causa di "cose" aliene messe in una piscina?
Cocoon, se trovo la piscina posto l'indirizzo...
Non può essere che alcune delle galassie nane, ricche di stelle giovani (anche massive) siano nate proprio dal gas disperso nello spazio intergalattico durante le fasi di avvicinamento delle due galassie giganti in via di fusione? Magari sono qualcosa di mezzo tra una galassia vera e propria, per quanto nana, e una nube stellare...
E' quello che viene in mente guardando, per esempio, il Sestetto di Seyfert, la galassia girino, il Quintetto di Sfephan e tanti altri gruppi di galassie interagenti in cui ci sono code, pinne, propaggini fatte di stelle dal prevalente colore "bluastro" (magari ci son anche stelle meno massive, meno luminose e, quindi, non visibili in quelle riprese) collegate con le galassie in via di avvicinamento - fusione.
Insomma, per usare una metafora antrpomorfa ... mangiano sotto forma di stelle ciò che prima hanno rigurgitato sotto forma di gas...
Beppe ... Grazie per l'intenzione di postare l'indirizzo della piscina: comincio a trovare interessante l'idea di farci un tuffo...
Sicuramente Lontano,
le interazioni sono di vario tipo. Qui, però, si parla di accrescimento delle galassie giganti e il succo è che preferiscono galassie piccole piuttosto che gas disperso. Ovviamente, gli scontri tra pari-grado porta a variazioni momentanee che prima o poi rientrano nei ranghi. Quando dico "preferiscono" è ovvio che non sia una scelta, ma un processo più comune. Ciò che si vuol dire è che le galassie crescono da piccole a giganti utilizzando soprattutto galassie piccole che recuperano per strada piuttosto che succhiando gas intergalattico...
E' un po' come per i pianeti. Si creano tanti planetesimi, ognuno che ha le potenzialità di essere il "favorito". Poi si scontrano e qualcuno diventa più grande degli altri. A quel punto i più fortunati (pochi) diventano pianeti non raccogliendo polvere, ma soprattutto raccogliendo altri planetesimi. A volte l'urto può essere molto violento, ma se il pianeta è ormai, grande più o meno recupera tutto ciò che è stato disperso attorno a lui...
Come sempre, quando l'Universo trova un processo efficiente lo usa spesso e volentieri