Categorie: Articoli Fisica Fisica classica
Tags: gravità variabile moto parabolico
Scritto da: Maurizio Bernardi
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Parabola ...si fa presto a dire parabola ***
Un proiettile sparato verso l'alto da un cannone si allontana progressivamente dal centro della Terra. Ad ogni altitudine sarà soggetto a valori di g diversi, dato che l'effetto gravitazionale è inversamente proporzionale al quadrato della distanza. Se quest'ultima aumenta, si avrà un decremento quadratico inverso del valore della gravità rispetto a quella a livello del mare che indichiamo con go
g (h) =g0*(R/(R+h))2
go è la accelerazione al livello del mare, dove si trova il lanciatore (cannone), vale il solito 9,81 m/sec2
R è il raggio della terra, circa 6,37 * 106 m
Sviluppando il quadrato contenuto nella formula abbiamo
g=g0*(R2)/(R2+2*R*h+h2)
Se l'altezza h è piccola rispetto a R, allora h2 sarà ancora più piccolo rispetto a R2 ed anche 2* R*h sarà molto maggiore di h2.
In tal caso possiamo trascurare il termine h2 e dire che
g=g0*(R2)/(R2+2*R*h).
Quindi g=g0*1/(1+2*h/R).
Moltiplicando numeratore e denominatore per (1-2*h/r) otteniamo:
g=g0*(1-2*h/R)/(1-4*h2/R2),
ma sappiamo che h/R è piccolo, quindi h2/R2 sarà minuscolo e anche il suo quadruplo sarà trascurabile rispetto ad 1.
Arriviamo quindi, con le semplificazioni e approssimazioni suddette, alla formula seguente:
g = go (1 - 2h/R)
Valida solo se h è molto piccolo rispetto a R .
Calcoliamo, come esempio, qual è il valore di g ad una distanza di 100 Km dal suolo, dove g0 vale 9,8, sapendo che il raggio terrestre è di 6370 Km.
g= 9,8*( 1- 2*100/6370) = 9,5 m/sec2
La variazione percentuale corrisponde a (9,5-9,8)/9,8 = -3%
Alla distanza di 200 Km dal suolo il valore di g sarebbe, invece
g=9,8*(1-2*200/6370) = 9,2 con una variazione percentuale di -6%
La linearità di questa variazione dipende dalla approssimazione h<<R (200km sono solo un 3% di R).
Per distanze maggiori dovremo ricorrere alla formula non approssimata.
Seguendo il moto del proiettile, le equazioni che determinano la sua traiettoria non conterranno un valore costante di g, ma un valore funzione della coordinata verticale y (che passerà da 0 alla massima altezza raggiunta dal proiettile).
Questo implica una forma della traiettoria diversamente arcuata ed un bersaglio reale diverso da quello teorico, in cui la g è costante per ogni altezza lungo il percorso.
Di tutto questo era ben consapevole il Maggiore Oreste Pautasso IV, della base lunare terrestre (cioè, la base dei Terrestri sulla luna).
Sul candido satellite, con g = 1,62 m/sec2, raggio 1740 Km tutta la tecnica dell'artiglieria andava rivisitata. Questo pensava, il Maggiore, in vista dello scontro con il nemico (i perfidi LGM alieni, noti anche come piccoli omini verdi).
Dopo lunghe riflessioni e calcoli riuscì a valutare quali correzioni di puntamento erano necessarie per tenere conto del fatto che la g non è costante e fu così che nella storica battaglia del Polo Nord, (nella foto sottostante) diede la vittoria ai Terrestri.
Tra le sue carte (computerizzate, naturalmente) abbiamo ritrovato il ragionamento che, con la raffinatezza del suo avo raccoglitore di marroni in Cuneo, ha saputo elaborare per giungere alle conclusioni.
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Poniamo = alla velocità iniziale del proiettile e = l'angolo di inclinazione (alzo) alla partenza
L' equazione della traiettoria x è data dal seguente sistema in forma parametrica
elimino il parametro t , ricavandolo dalla prima: e sostituendolo nella seconda:
da cui...
A questo punto introduciamo l'informazione che g è variabile:
Sostituendo a g, nella seconda, il valore della prima:
da cui occorre ricavare la forma esplicita y= f(x)
da cui
che appare ben più complessa di una semplice parabola.
introducendo delle costanti ( facilmente riconoscibili) la struttura della equazione è la seguente:
Ipotesi sui parametri del tiro
Angolo di tiro (Teta) 45° tan = 1 cos = 0,707 cos2 = 0,5
Velocità iniziale (V0) = 330 m/sec = 330
Valori dei coefficienti :
a=2*330*330*0,5 = 108.900
b=9,81
c=2*330*330*0,5 = 108.900
d=9,81*2/6380.000 = circa 0
Constatiamo che al denominatore il coefficiente d è del tutto trascurabile, quindi la traiettoria assume una forma molto vicina alla parabola, anche se, facendo i conti con i dati dell'esempio, l'altezza raggiunta risulta superiore dello 0,3% rispetto alla parabola.
Tuttavia, dal punto di vista strutturale la curva è qualcosa di diverso e, in presenza di valori iniziali che portassero al raggiungimento di una quota massima y maggiore (velocità iniziale superiore a quella ipotizzata), l'incidenza del termine trascurato cambierebbe e il culmine della traiettoria risulterebbe sensibilmente più alto di quello parabolico.
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Non ci è possibile mostrarvi il seguito degli appunti perché ancora coperto da Segreto Militare, ma dall'ultima frase che avete letto si intende chiaramente che non tutte le traiettorie sono paraboliche, come di notte non tutti i gatti sono neri.