I Racconti di Mauritius: OPERATORE AUTOMATICO
Registro delle opposizioni? Esercizio dei diritti ex artt. 15-22 Gdpr? Nooo... se siete alla ricerca, cari amici lettori, di un modo per essere cancellati dal database di chi vi tartassa di telemarketing, prendete spunto da quello che ci narra Mauritius su Filodemo Guelfi in questo breve racconto che più attuale non potrebbe essere, nonostante sia stato scritto quasi venti anni fa.
“Non ci sono operatori disponibili al momento. Resti in linea per non perdere la priorità acquisita”. La voce roca di Louis Armstrong riprese a cantare “What a wonderful world” mentre Filodemo Guelfi posava con rassegnazione il ricevitore. Sì, non perdere la priorità acquisita... ma chi credevano di prendere in giro? Erano giorni che tentava di mettersi in contatto con quel maledetto numero verde senza riuscire a superare il filtro dell’operatore automatico.
Un paio di volte era quasi riuscito a parlare con un essere umano, ma poi era caduta la linea. Altre volte aveva atteso inutilmente per interminabili minuti; ormai conosceva ogni nota della canzone di Armstrong, anzi a furia di risentirla aveva imparato anche tutte le parole, benché la sua conoscenza dell’inglese fosse mediocre.
Erano tutti così, quegli ordigni parlanti: ti blandivano dandoti il benvenuto, ti rassicuravano sul fatto che davanti a te c’erano solo un paio di chiamate in coda, non oltre tre minuti di attesa, dicevano... impuniti! Poi ti sparavano nelle orecchie una sinfonia di Mozart o un concerto di Vivaldi, quando non andava proprio male, oppure ti dovevi suggere i Lunapop (*) per dieci e più minuti, sempre con la vana speranza di parlare con il promesso “consulente che saprà risolvere il suo problema o accogliere il suo reclamo”.
Ma chi era poi questo “consulente”? Ne avevano uno solo in tutto il paese? Non era più semplicemente un impiegato, un telefonista con davanti un computer a cui trasferire le domande o segnalare guasti, letture di contatori, etc.?
Cos’era tutta questa prosopopea?
Per non parlare dei sistemi vocali più arroganti, quelli che ti intimavano di preparare il tuo codice fiscale e l’ultima bolletta, in attesa di essere interrogato, magari spiegandoti che il tuo codice cliente, da mandare a memoria nel frattempo, era scritto nella casella preceduta dalla dicitura “codice cliente”, nel caso che non l’avessi capito.
Insomma di numero verde in numero verde, gratuito o semigratuito, libero o, più spesso, occupato, la vita non era più vivibile.
Non si riusciva più ad avere una risposta. In compenso negli ultimi mesi si era scatenata la caccia telefonica a potenziali acquirenti dei più disparati prodotti: ortaggi biologici, personal computer, olii di oliva extra-extravergini, cialde di caffè per macchine espresso familiari, prodotti per l’igiene personale, detersivi che più bianco non si potrà mai, case al mare, case in montagna, case nelle isole più remote (e forse immaginarie), vacanze omaggio... soprattutto vacanze omaggio.
Mentre rifletteva su queste piaghe della civiltà contemporanea, squillò il telefono.
Con la folle speranza che si trattasse del consulente più volte promesso dal numero verde, Filodemo sollevò la cornetta.
“Salve, sono Gemma della Stilnovo House. Ho il piacere di comunicarle che lei ha vinto una vacanza di quindici giorni per due persone, in una località turistica italiana. Dovrà solo rispondere ad un breve questionario telefonico e le verrà recapitato il coupon per il soggiorno gratuito. E’ contento signor Guelfi?”
Se Gemma avesse potuto vedere l’espressione di Filodemo avrebbe facilmente dedotto che non era molto contento, almeno prima che un’improvvisa ispirazione lo illuminasse e gli facesse dire: “Se desidera lasciare un messaggio prema il tasto 1, se desidera parlare personalmente con il signor Guelfi prema il tasto 2, altrimenti chiuda la comunicazione”.
Dopo qualche secondo di silenzio Filodemo domandò "Che tasto ha premuto"?
La voce di Gemma rispose, con una certa esitazione: 2.
Filodemo proseguì sulla solita falsariga: “in questo momento ci sono tre chiamate in coda, le suggeriamo di attendere per non perdere la priorità acquisita...”
Mentre pronunciava compiaciuto queste parole, sollevò il telecomando dello stereo e premette il tasto Play. La melodia ipnotica del Bolero di Ravel si diffuse nella stanza insinuandosi nel microfono del telefono, serpeggiò per chilometri di cavo coassiale e infine raggiunse le ignare orecchie di Gemma.
Silenziosamente Filodemo uscì in terrazza; un sorriso maligno gli increspava le labbra. Un gatto grigio venne a strusciarsi contro le sue gambe; lui lo carezzò. Il Sole brillava alto nel cielo.
(*) I Lùnapop sono stati un gruppo musicale italiano formatosi a Bologna nel 1999 e scioltosi nel 2002 https://it.wikipedia.org/wiki/L%C3%B9napop
Se l'espediente "artigianale" ideato da Filodemo non vi convince, potete sempre adire le vie ufficiali inviando una segnalazione al Garante: l'avv. (nel senso di "avviato alla professione in attesa di Laura") Oreste Pautasso QUI vi spiega come fare!
Tutti i racconti di Mauritius sono disponibili, insieme a quelli dell'amico Vin-Census, nella rubrica ad essi dedicata