Categorie: Comunicazioni Riflessioni
Tags: auto elettriche cobalto Congo ecologia energie alternative miniere riscaldamento globale
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Gli assassini verdi
Questo articolo è stato inserito nella sezione dell'archivio dedicata al clima e al riscaldamento globale, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo.
No, non stiamo parlando dei marziani che forse potrebbero anche iniziare a invadere la Terra dopo tutta la porcheria che abbiamo scaricato sul pianeta rosso. Stiamo parlando del lato più grigio e triste della"rivoluzione" verde che sta usando il GW come molla per guadagnare terreno (e finanziamenti pagati da noi). Le auto elettriche... chi sa dove si sta estraendo il cobalto fondamentale per costruirle?
Senza la Repubblica del Congo non potrebbero fabbricarsi le auto elettriche
Non voglio nemmeno commentare, ma se penso a come vengono messe in prima pagina le finte notizie sugli orsi polari che stanno aumentando con grande felicità (loro) e a come vengono taciute le tragedie del Congo (il più ricco paese del mondo, ma non certo per gli abitanti del luogo) mi prende un fortissimo senso di disprezzo per la nostra specie. Guardo i miei gatti e un po' l'invidio...
Riporto un articolo apparso sul The Sunday Times... sui nostri giornali, ovviamente, silenzio assoluto! Dove sono i ragazzi che come topi seguono il pifferaio Greta? I bambini neri non fanno parte della Natura da salvare?
Buona lettura (si fa per dire...)
"Solange Kanena si siede sul suo divano arancione rotto, pesantemente incinta, e si guarda intorno alla sua capanna di tre stanze, si chiede come farà a dar da mangiare ai suoi otto figli, il marito è morto in un incidente minerario 10 giorni fa.
Non ha mai avuto un iPhone e non ha idea di cosa sia un'auto elettrica. Ma quando il tunnel profondo e fangoso è crollato su suo marito, egli stava scavando per un prodotto che è fondamentale per le batterie di entrambi: il cobalto.
L'anno scorso circa il 70% dell'offerta mondiale proveniva dalla Repubblica Democratica del Congo, uno dei luoghi più poveri, violenti e corrotti della Terra. Gran parte del suo cobalto proviene da questa nazione.
"Senza la Repubblica Democratica del Congo non c'è industria automobilistica e nessuna rivoluzione verde", ha dichiarato Anneke Van Woudenberg, responsabile dei diritti e della responsabilità nello sviluppo (Raid), un gruppo di lavoro con sede nel Regno Unito.
Si stima che i veicoli elettrici da 125 m saranno in circolazione entro il 2030, circa 40 volte di più rispetto a oggi. La Gran Bretagna è tra un certo numero di paesi che prevedono di eliminare gradualmente la benzina e il diesel nei prossimi 20 anni.
Tuttavia, mentre i proprietari di auto elettriche potrebbero essere felici di tagliare le emissioni di carbonio, il lato oscuro della rivoluzione verde è fin troppo visibile nella moderna corsa all'oro di Kolwezi.
All'ombra di pozzi scavati da grandi multinazionali come Glencore c'è quello che sembra un formicaio umano, una delle miniere "artigianali" che rappresentano il 20% della produzione. Il lavoro minorile è comune e gli standard di sicurezza sono inesistenti.
Nel distretto di Cinq Ans, sotto ogni casa c'è un labirinto di tunnel e buchi coperti di tela cerata arancione, mentre centinaia di uomini e donne si gettano nel fango rosso e i bambini si affrettano a gironzolare, portando taniche d'acqua gialle. C'è anche un buco accanto a una chiesa dove un coro gospel è in piena azione.
Conosciuti come creuseurs, o scavatori, i minatori non usano attrezzature più sofisticate di picche, pale e torce di plastica mentre si insinuano nel terreno alla ricerca delle blu venature del cobalto. I fortunati riempiono i sacchi con il fango grigio metallizzato.
Due fori affondano a una profondità vertiginosa nel giardino di Tabue Joseph, dove i polli scheletrici beccano la terra. "Qualche anno fa un ragazzo del posto stava scavando una latrina nel suo giardino e si è imbattuto nel cobalto, quindi abbiamo iniziato tutti", ha detto.
"Le condizioni delle miniere sono terribili", ha detto Josue Kashal, un avvocato per minatori. "Ogni volta che entarno in un tunnel può crollare, ma continuano ad andare."
Kanena sapeva quanto fosse pericoloso il lavoro. "Sapevo che era rischioso, in particolare in questi giorni in cui piove", ha detto. "Ma non c'è altro lavoro."
Il 28 febbraio, quando Alain non è tornata a casa, è andata all'ospedale. "Ho trovato il suo cadavere e sono crollata a piangere", ha detto.
C'erano nove corpi in tutto. Ma nessun incidente è stato segnalato. Secondo Kashal, gli incidenti sono spesso tenuti segreti: "Sanno che il governo e gli altri partner potrebbero usarlo come scusa per chiudere le miniere artigianali e appropriarsi della terra".
Forza Greta... comincia a scioperare per le vittime del progresso verde, che sembra molto, molto scuro!
4 commenti
...Vi aggiungo altri due scopi non dichiarati, brevissimamente:(agenzie ambiente ONU)
1 – aumento di potere giuridico delle organizzazioni transnazionali, e cessione di sovranità su materie come inquinamento, ambiente, regolamenti merceologici, politiche industriali e scambi commerciali, da parte degli Stati nazionali.
2 – passaggio dalla clandestinità all’ufficialità delle tecnologie (già in uso ) di geoingegneria (cloud seeding) come armi di rappresaglia metereologica o di interferenza alle comunicazioni (guerra elettronica), o come più spesso si usa per favorire le comunicazioni militari e civili (GPS, onde corte, etc), che verranno però motivate in quanto modulatori del clima contro i cambiamenti climatici (è la proposta di diversi scienziati, fra cui W. Smith e G. Wagner, ingegneri di Harvard che ne hanno parlato nella rivista Environmental Research Letters del 2018, luglio)...
“CLIMA” – e COMPLOTTO GLOBALE CONTRO IL DIESEL
Maurizio Blondet 22 Marzo 2019
Cambiamenti climatici, lobby e politiche mondialiste
Per chi ha voglia di informarsi in maniera alternativa
grazie Gianni,
stiamo proprio diventando, grazie a te e a Fiore, un rifugio del pensiero libero. Speriamo di potere continuare a farlo...
Spero di si,io ultimamente,visto che non sono un genio della cultura,ho cominciato a consultare più assiduamente il vocabolario della lingua italiana,per non essere fregato dai padroni delle parole,che le modificano,le stirano,le accorciano o le brandiscono a mo di insulto ,"Pro domo sua" o meglio Loro!
Continuiamo a parlarne carissimi, io ne parlo spesso con amici e colloeghi e qualcuno recepisce, non tutti ovviamente, ma qualcuno recepisce.
La strada è anche questa e percorriamola. Grazie Gianni.