Categorie: Relatività
Tags: astronave lunghezza impropria lunghezza propria Minkowski quiz relatività ristretta soluzione tempi impropri velocità velocità della luce
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Soluzione della domanda sull'astronave *
L'orologio a luce messo in orizzontale ci dona subito una risposta positiva... ma anche il grande amico Minkowski.
Noi sappiamo che la lunghezza misurata dall'osservatore fermo deve essere data, all'andata, da L1 = ct1 e al ritorno da L2 = ct2. t1 e t2 sono i tempi impropri che, chi è fermo, misura tra la partenza da poppa e l'arrivo della luce a prora e quello della luce che torna indietro e arriva a poppa. Nel primo caso la luce deve fare un percorso più lungo dato che l'astronave si muove con velocità v e, quindi, la prora si allontana dal punto di partenza. Nel secondo caso, la poppa si avvicina alla luce che torna indietro. La lunghezza dell'astronave, come sarebbe vista da chi è fermo (lunghezza impropria) sia LI. Abbiamo allora:
L1 = c t1 = LI + vt1 .... (1)
Questa relazione vuole dire che la lunghezza misurata all'andata è uguale alla lunghezza impropria dell'astronave più la lunghezza che la luce ha percorso per raggiungere la prua che le scappa in avanti con velocità v. Ovviamente più è grande v e più è grande il percorso aggiuntivo.
Al ritorno, invece, la luce percorre una lunghezza minore di quella impropria dell'astronave, dato che la poppa gli viene incontro. Vale perciò
L2 = ct2 = LI - vt2 .... (2)
Dalle relazioni L1 = ct1 e L2 = ct2 si ricavano subito t1 e t2 e la (1) e la (2) formano un sistema di due equazione in due incognite: LI e v.
L2 + vt2 = L1 - vt1
v(t2 + t1) = L1 - L2
v = (L1 - L2)/(t2 + t1) .... (3)
Conoscendo v si ricava il fattore di Lorentz e poi, trovata LI dalla (1) 0 (2), la lunghezza propria dell'astronave.
Proprio come spiegato nella Favola di Muo...
N.B.: In questo caso, dato che si conoscono i tempi di andata e ritorno, si poteva subito arrivare alla formuletta (3), pensando che il tragitto percorso dall'astronave tra andata e ritorno della luce non può che essere L1 - L2 (partenza e ritorno della luce a poppa) eseguito nel tempo t2 - t1. La velocità è proprio lo spazio percorso diviso il tempo.
Il diagramma di Minkowski rende immediatamente visibile la determinazione di v fatta nella nota.
Sappiamo che v è uguale a una distanza percorsa in un certo tempo. La luce fa un viaggio verso destra e poi torna indietro verso sinistra. Questi due punti indicano la direzione dell'asse temporale della poppa della nave. Lo spostamento che si è ottenuto nel tempo t1+ t2 non è altro che L1 - L2, che, oltretutto è uguale a t1 - t2, imponendo c = 1.
la velocità v si ottiene quindi attraverso la formuletta:
v = s/t = (L1 - L2)/(t1 + t2)
O -se preferite- basta ricordare che tan(α) = v (è la stessa cosa, ovviamente)
Nota v, si ricava LI (lunghezza impropria dell'astronave) dalla relazione:
LI = L2 + vt2
oppure da
LI = L1 - vt1
Conosciuto v si conosce il fattore γ:
γ = 1/√(1 - v2) (c = 1)
e quindi la LP (lunghezza propria misurabile nel sistema astronave):
LP = LI · γ
P.S.: Come al solito, esatte le risposte di Arturo, Umberto e Paolo... ognuna con qualche variante. E bravo anche Guido...