04/08/20

Tanta acqua su Marte? Sì, no... forse era solo ghiaccio *

Questo articolo è stato inserito nella pagina d'archivio dedicata alle missioni su Marte

Parlo molto poco di Marte, lo ammetto, anche se lo considero importantissimo da studiare come qualsiasi altro pianeta grande o piccolo che sia. L'interesse ossessivo dei media (ma non solo) su di lui è riuscito a rendermelo un po' "antipatico". Molti, troppi soldi finiscono su missioni che, diciamocelo francamente, ben poco hanno a che vedere con un interesse puramente scientifico.

Me l'aveva già detto in privato il grande Sagan (non solo a me ovviamente, ma a moltissimi "veri" scienziati... scusate l'arroganza): "Se voglio avere finanziamenti per andare a studiare da vicino il pianeta rosso, devo costruirci intorno un interesse mediatico. Cosa c'è di meglio del dire che ci potrebbe essere vita?". Sembrerebbe che anche lui avesse giocato con la scarsa conoscenza del Cosmo dei politici e amministratori, ma l'enorme differenza era che lui voleva fare Scienza su un pianeta poco appetitoso mediaticamente, mentre oggi vi sono interessi ingegneristici di grandi Industrie che usano la "vita" per ottenere soldi diretti verso altri interessi, molto meno... cosmici.

Oggi c'è una specie di corsa per continuare a scendere e a imbrattare sia di ferraglia che di batteri e creature simili il suolo marziano. In questo modo abbiamo cambiato radicalmente il nostro pensiero sul piccolo pianeta? Nemmeno per sogno. Analizzando bene la situazione, ci si rende conto che ad ogni "eclatante" scoperta fa presto seguito una meno "eclatante" smentita. Se conosciamo meglio Marte e la sua evoluzione lo dobbiamo ai satelliti posti in orbita attorno a lui, magari anche da molti anni. I robottini potrebbero benissimo starsene a casa e i soldi essere spesi per scandagliare meglio oggetti ben più interessanti per lo studio di altre forme di vita del Sistema Solare (leggi: Encelado, Europa, ma anche Titano e altri fratelli e sorelle). No, l'interesse verso la vita "marziana" esiste solo per acchiappare soldi a iosa fino a ipotizzare (e magari anche ottenere) il primo uomo su Marte. Un'altra "corsa" politica e finanziaria.

Per illudere sull'esistenza di una vita, almeno fossile, ci voleva tanta acqua (secondo le regole consuete che capiscono anche i media) e quindi ecco che, quasi improvvisamente, Marte è diventato un pianeta in cui esistevano vasti oceani e un sistema di fiumi, laghi, cascate, ricchissimo. Un vero paradiso, anche se estremamente arido. Si vedono immagini "artistiche" in cui Marte è ricoperto di acqua e molti pensano che siano immagini arrivate fino a noi attraverso qualche diavoleria tecnologica che è capace di inviarci foto di qualche miliardo di anni fa.

 

Marte e i suoi immensi oceani. Fonte: Università della California di Berkeley

I robottini bofonchiano a riguardo, senza mai prendere una posizione definitiva. E, intanto, di vita recente o antica nemmeno l'ombra. Ma, chissà domani, con dieci nuovi robottini costosissimi, fabbricati dalle solite multinazionali... per non parlare dell'uomo che, arrivando con tanto sale, potrà anche catturare qualche uccellino marziano "mettendogli il sale sulla coda".

Parliamoci chiaro, anche se in modo molto semplicistico: Marte ha fatto in fretta a perdere la propria atmosfera ed è rimasto molto freddo fin da subito (ben poco poteva fare la sua piccola massa contro il vento solare che portava il gas via con sé). E' rimasta un po' di anidride carbonica, ma decisamente insufficiente a innescare un qualche effetto serra capace di riscaldare la superficie. L'acqua che vi era (oltre a essere stata strappata anch'essa) è diventata ghiaccio molto velocemente. Altro che oceani, ma quasi soltanto vaste distese ghiacciate. Fiumi? nemmeno per sogno, ma solo scorrimenti di acqua liquida che proveniva dai ghiacciai e che si solidificava in fretta. E tutte quelle valli "fluviali" che vediamo oggi? Stiamo attenti e ricordiamo un po' cosa è  capitato alla Terra quando era molto fredda e i ghiacciai si sono ritirati. Mai sentito parlare di valli glaciali, del tutto simili, a prima vista, alle valli di fiumi perenni?

Sarebbe forse bastato controllare meglio le somiglianze e le diversità che esistono sulla Terra tra valli scavate da ghiacciai e le valli fluviali. Sicuramente meno dispendioso che mettere le "zampe" su Marte. Ma, sicuramente, sarebbe stato un programma meno redditizio. Ricordiamo anche che circa 3.8 miliardi di anni fa il Sole aveva una minore intensità e quindi le condizioni climatiche generali erano decisamente più fredde. Insomma, Marte era più freddo allora che adesso.

Finalmente, però, qualcuno l'ha fatto, e ha trovato un risultato sconvolgente (apparentemente e soprattutto per i media e i loro divulgatori): Non un mondo pieno d'acqua allo stato liquido, ma un mondo coperto di ghiacci. Un mondo oltretutto che aveva non solo perso l'atmosfera primigenia, ma anche il campo magnetico. E' bastato notare le differenze tra le valli fluviali e quelle glaciali sulla Terra (soprattutto nel nord del Canada dove forse abbiamo una visione più realistica dell'antico Marte) e confrontarle con più di 10 000 valli marziane.

L'antico suolo marziano era probabilmente molto simile a ciò che mostra questa immagine, relativa alla zona chiamata "Devon ice cap" in Canada. Fonte: Anna Grau Galofre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quasi tutte (il "quasi" è forse un contentino per i  sostenitori ancora molto potenti di un Marte ricco di acque) sono risultate di origine glaciale. Una visione rivoluzionaria? Chiamiamola così, anche se a me sembra la più logica e accettabile nel contesto generale dell'evoluzione dell'intero Sistema Solare.

Il bello è che per il confronto si è avuto solo bisogno di immagini nitide della superficie marziana, cosa già ottenuta molti anni fa, senza bisogno di zampettare sul suolo marziano e fare buchi a destra e a sinistra.

La parte alta di questa immagine riporta una parte di suolo marziano, con valli considerate fluviali, mentre la parte bassa riporta un'immagine dei canali glaciali di Devon. La somiglianza è veramente perfetta. Fonte: mosaico di Cal-Tech CTX e MAXAR/Esri.

Alla fine di tutto, viene fuori una specie di paradosso. Proprio l'esistenza di ghiaccio e non di acqua liquida avrebbe potuto favorire una vita primordiale. Infatti, al riparo dai raggi cosmici era più facile che nascesse qualche cosa nell'acqua di drenaggio che si formava al di sotto della crosta ghiacciata. Forse proprio la mancanza di acqua liquida potrebbe aver favorito una qualche forma di vita. Poi, piano piano anche il ghiaccio se n'è andato, con il Sole che compiva la sua pulizia finale.

No, non mi sta antipatico Marte, ma solo chi si sente "marziano" a tutti i costi e sfrutta un pianeta per interessi ben poco scientifici.

Articolo originario QUI

P.S.: io ho sicuramente esasperato i risultati, ma penso di avere abbastanza esperienza per leggere tra le righe. Gli autori vogliono una rivoluzione che vada avanti a piccoli passi, senza contraddizioni su grande scala... anche loro vorrebbero riuscire a pubblicare, ma se sono troppo "anti" potrebbero essere zittiti (qualsiasi paragone con il Global Warming NON è assolutamente casuale).

 

8 commenti

  1. Mario Fiori

    Carissimo Enzo hai proprio ragione quando dici che è Marte che ci rimette in tutto questo caos mediatico.

    L'esplorazione e lo studio serio di Marte, con veri geologi, planetologi ,scienziati di varie discipline sarebbe 8stato) bellissimo povero pianeta; invece solo ricerche (?) sull'onda mediatica ed approfittatrice degli interessi econimici di aziende e persone . E quindi un via vai di giornalisti (?) tuttologi, di scienziati che diventano scienziatucoli dediti al "dio" denaro, di robottini che faticano , loro malgrado, per ingrassare le ambizioni politiche ed economiche del bipede "invasore" terrestre. Oggi mi è presa così carssimo Enzo e mi scuso , ma come si può andare avanti così?

  2. caro Mario,

    forse bisognerebbe guardare le cose senza pensare a come le vedono gli altri. Ma è molto difficile...

  3. Frank

    Enzo puoi spiegare meglio il fatto che il sole aveva minore intensità 3,8 miliardi di anni fa, oppure indicami l'eventuale articolo in cui ne hai già parlato. Thanks.

  4. caro Frank,

    ottima domanda! Temo di non averne mai parlato in dettaglio. Sai si dice sempre che nella fase di sequenza principale la stella ha una luminosità costante, ma in realtà, una variazione esiste. Tuttavia, si preferisce tralasciare questa variazione in un discorso generale, anche se essa incide non poco sulla luminosità di una singola stella.

    A mano a mano che l'elio, che non innesca alcuna fusione, aumenta nel nucleo della stella, l'idrogeno del nucleo "attivo" deve diminuire. Ne segue una riduzione dell'energia che viene creata per bilanciare la gravità. Ciò vuol dire causare una contrazione del nucleo e quindi un suo riscaldamento, il quale, perciò, attiva una maggiore produzione di energia e la stella aumenta la sua luminosità.  Piccoli tira e molla che fanno sì che la posizione della stella durante la sequenza principale non sia un vero punto ma una piccola striscia. Se mettessimo tante stelle come il Sole nel diagramma HR, di età diversa, le vedremmo tutte distribuite lungo un piccola curva.  Ad esempio, poco meno di 5 miliardi di anni fa, il Sole, appena nato, aveva una luminosità che era solo circa il 70% di quella attuale. La sequenza principale, quindi, non è in realtà, una linea, ma una striscia.

    Il problema, per noi uomini, ossia creature complesse, è che questo meccanismo aumenta rapidamente al diminuire della massa di idrogeno presente nel nucleo (più è caldo e più è efficiente la fusione). Non solo ce n'è sempre di meno, ma esso brucia più velocemente. Il che vuole anche dire che tra circa 500 milioni di anni, ben prima dell'uscita dalla sequenza principale, le condizioni di vita saranno impossibili per tutti tranne che per creature molto semplici. Forse tutta la vita sparirà tra un miliardo e mezzo di anni. Non siamo, quindi, a metà vita terrestre, ma molto più vicini alla sua fine che al suo inizio. Ovviamente, l'uomo riuscirà a scomparire ancora prima  per altri motivi...

    Teniamo poi anche conto che a questo effetto "classico" se ne sommano altri dovuti alla metallicità e ad altre caratteristiche.

    Grazie Frank per una domanda veramente importante! :wink:

  5. Caro Frank (e cari tutti vicini e lontani).

    Questa figura dà un'idea della situazione del nostro futuro...

    Due considerazioni: 1) se vogliamo fare qualcosa cerchiamo di farlo in fretta! 2) Le creature cosiddette inferiori avranno un miliardo di anni di pace!

    Forse il tutto merita un articolo...

    Ri-grazie Frank

  6. Frank

    Quindi finiremo inceneriti molto prima dei 8/10 miliardi di anni di età del Sole...... Riguardo l'uomo se sparisse  lascerebbe tempo sufficiente per altri tentativi della natura, 500/800 milioni di anni, avendo già in carico tutta la fase batterica permette la sostituzione più volte di tutta la vita sulla terra.

    Sicuramente merita un articolo, mi ero posto la domanda di come si ripartisse lo spazio tra idrogeno ed elio all'interno del Sole ma non avevo collegato la cosa alla variabilità della stella.

    Grazie a Te Professorissimo.

  7. grazie a te per la domanda più che pertinente...

  8. Mario Fiori

    Potrebbe essere veramente interesasante un articolo di approfondimento in tal senso

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