Categorie: Riflessioni Terra
Tags: cambiamenti climatici riscaldamento globale
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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La (mia) verità sui cambiamenti climatici
Questo articolo è stato inserito nella sezione dell'archivio dedicata al clima e al riscaldamento globale, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo.
No, amici lettori, non ho nessuna novità di cui parlarvi, ma credo che fare un punto della situazione ogni tanto sia cosa buona e giusta. E questo articolo scritto due anni fa costituisce ancora un'ottima sintesi del mio pensiero in materia di cambiamenti climatici (o riscaldamento globale, che dir si voglia...).
"I ghiacciai si ritirano, la Groenlandia si riempie di fiori, il ghiaccio dell’artico sta sparendo, il livello dei mari sta salendo… Fermate il riscaldamento globale o la Terra morirà!"
Questo, parola più parola meno, il martellamento a cui siamo quotidianamente sottoposti. Lo dicono tutti (tranne quei tanto vituperati "negazionisti"), perché, quindi, non dovremmo crederci?
Parliamone...
Innanzitutto, limitiamoci a parlare di “estinzione” della specie umana (ricordiamo che non esistono le razze umane, dato che esiste una sola specie) e non certo di morte di un pianeta e nemmeno di vita biologica in generale. La nostra Terra ha circa quattro miliardi e mezzo di anni e ha visto cambiamenti climatici di tale portata che quello attuale (sempre che sia reale) assomiglia alla puntura di un microscopico moscerino. No, la Terra non può né morire né ammalarsi per colpa dell’uomo… non illudiamoci. Ci crediamo potenti e imbattibili e invece siamo in completa balia dei fenomeni della Natura che nemmeno si accorge della nostra presenza e, comunque, se ne cura ben poco.
Pensiamo allo splendido sviluppo dei dinosauri, evolutisi per circa 180 milioni di anni e falcidiati per la caduta di un asteroide, un piccolo oggetto di soltanto 10 km di diametro. E perfino peggiori sarebbero gli effetti di una normale esplosione di una stella gigante a distanza non troppo elevata dal nostro Sole. Tra parentesi, ricordiamoci che quando i dinosauri erbivori erano cresciuti un po’ troppo in numero, il pianeta stesso non ha avuto bisogno di creare Commissioni dell’ONU, movimenti ecologisti, tasse speciali e cose del genere, ma si è limitato a inserire una certa quantità di veleno nelle foglie del cibo preferito dagli enormi erbivori e la riduzione è avvenuta in modo molto naturale. Potrebbe sembrare una severa punizione, eccessivamente drastica? No, è meglio che l’uomo non critichi la Natura, visti gli eccidi compiuti per pure ragioni di dominio, ricchezza e religione nei confronti di individui della stessa specie. Se diventassimo troppo pericolosi, basterebbe un bel virus resistente a tutti i nostri antibiotici e via, si ricomincerebbe da capo, magari con migliori risultati [NDR: questa frase scritta quando del Covid non si intravedeva neanche l'ombra, potrebbe apparire oggi abbastanza "inquietante", ma no... siamo troppo razionali in questo blog per pensare che il Prof. abbia il potere di predire il futuro! Da scienziato, infatti, ma ancor prima da persona dotata di buon senso, sa bene che ciò che è successo in passato si ripeterà certamente in futuro: e ciò vale tanto per gli impatti con altri corpi celesti quanto per le pandemie].
No, la Terra non è moribonda e nemmeno malata e continua la sua esistenza molto avventurosa, mai uguale a se stessa e pronta, nel caso, a ricominciare ad accudire la vita (lo ha già fatto parecchie volte). Sarà il Sole l’unico capace di distruggere per sempre la sua creatura. Noi, uomini, siamo capaci di costruire macchine stupefacenti? Bene, bene… ma, comunque, rimaniamo animali con tutti i problemi che ne derivano.
Un albero può vivere centinaia di anni, una cellula singola come il lievito è riuscita a sopravvivere nei tempi in cui l’atmosfera terrestre non aveva ossigeno. Insomma, non siamo niente di veramente speciale… Diamoci una calmata… siamo, in realtà, capaci solo di autodistruggerci fisicamente e moralmente. Poco di più… La guerra è la più grande invenzione dell’homo sapiens… ricordiamocelo sempre, così come, proprio per emergere rispetto ai suoi simili, ha spesso e volentieri fatto progressi tecnologici molto brillanti (bomba atomica, razzi tipo V2, conquista della Luna, senza andare a tempi più antichi). Avrebbe dovuto usare di più il grande dono del cervello che quello della forza bruta e della violenza.
Parliamo, allora, un po’ del nostro pianeta e del suo clima. Esso è legato in modo indissolubile alla stella Sole. Una specie di mamma che lo rifornisce di luce e, quindi, di calore. Per potere sfruttare al meglio questi regali la Terra ha creato un’atmosfera capace di mediare, di smussare, di variare, di adattare, di elaborare la radiazione proveniente dal Sole. Un’atmosfera che si è coalizzata con il campo magnetico per riuscire a non essere investita dai raggi cosmici, una vera e propria arma di distruzione di massa. Lo stesso Sole ci aiuta cercando di spazzarli via attraverso i suoi potenti soffi (il vento solare). Non troppo caldo, non troppo freddo… è una delle regole del Cosmo e lo è anche per la vita biologica.
Essa è capace di adattarsi un po’ a tutte le condizioni, ma se vuole evolvere è meglio che venga aiutata dalla Natura e che capisca bene le sue regole fondamentali (prima di inventarsene di personali come vorrebbe fare l’uomo). Guardiamo le piante. Loro sì che sono riuscite a sfruttare al 99.9 % l’energia del Sole. Con l’aggiunta di un po’ di anidride carbonica (il CIBO della vita, ricordiamocelo) e di acqua, si preparano lo zucchero di cui sono ghiotte e liberano nientemeno che l’ossigeno, un gas che definire fondamentale è poco. L’uomo, con tutta la sua tecnologia, è ben lontano da questi traguardi!
Il Sole, però, è una mamma che alterna periodi di tranquillità a periodi estremamente nervosi (e siamo già abbastanza fortunati perché se vivessimo vicini a una nana rossa le cose sarebbero ben peggiori). L’atmosfera deve fronteggiare in qualche modo questi sbalzi di umore, aiutata dalle correnti oceaniche che trasportano il caldo e il freddo. Un gran lavoro di equipe che, però, non può non portare a cambiamenti climatici anche di notevole entità. Cambiamenti climatici… ecco due parole che vanno per la maggiore ai nostri tempi. Due parole che sono diventate quasi come un doveroso “amen” alla fine di ogni spiegazione dei fenomeni naturali che la Natura ci propone.
Inoltre, per partire dai grandi numeri, l’orbita della Terra attorno al Sole e il suo asse di rotazione sono ben lungi dall’essere delle costanti immutabili. Tutto ciò a causa, soprattutto, dei piccoli dispetti che si divertono a farci i fratelli di dimensioni maggiori. Perturbazioni planetarie le chiamano e i loro tempi sono molto lunghi, troppo lunghi perché l’uomo se ne renda conto durante la sua breve vita. Ringraziamo la Luna che in qualche modo fa da stabilizzatore e riduce di molto spostamenti che potrebbero essere ben più catastrofici. In poche parole, cambia l’inclinazione del piano orbitale della Terra, cambia l’angolo che l’asse di rotazione forma con questo piano, cambia la traiettoria stessa della Terra (eccentricità orbitale) e molte altre cose. I tempi scala di questi cambiamenti sono dell’ordine delle decine di migliaia di anni, ma agiscono sicuramente con effetti ben più grandi di quanto si possa immaginare.
Si sono trovati, almeno nel passato più recente della Terra, cicli di abbassamento e innalzamento delle temperatura globale media veramente notevoli. La prova più evidente è data dalle glaciazioni che si ripetono più o meno ogni 100 000 anni.
Oggi, come vediamo dalla figura precedente, siamo su un picco di alta temperatura che segue un andamento che con l’uomo c’entra molto poco, visti i millenni che copre.
Tra l’una e l’altra glaciazione, ma anche durante esse, vi sono variazioni di breve periodo non certo trascurabili, in grado di cambiare completamente le condizioni in cui la vita biologica deve sopravvivere. L’uomo è appena nato e non ha grande esperienza di questi fenomeni. Chiedete, però, all’uomo delle caverne se sa cos’è veramente il freddo… Fino a circa 10 000 anni fa le glaciazioni interessavano l’Europa a ritmi di qualche migliaio di anni all’interno del ciclo generale dei 100 000 anni.
Vi siete mai chiesti perché all’uscita delle grandi valli alpine (Val di Susa, Valle d’Aosta, ecc.) o a valle dei grandi laghi alpini, vi siano idilliache colline? Esse altro non sono che i resti delle morene frontali degli antichi ghiacciai che scendevano fino alla Pianura Padana. Eh sì, l’uomo preistorico ne ha viste di belle e di brutte e meno male che la migrazione africana aveva portato una specie capace di resistere e fronteggiare al meglio le avversità. Detto fra noi sapete qual era il colore della pelle degli uomini europei dopo i Neanderthal? Il bruno scuro, ricordo dei progenitori. Il colore bianco è arrivato lentamente attraverso le migrazioni delle popolazioni del Caucaso. Quante favole ci raccontano i media, mamma mia…
Ma torniamo al clima (anche se le grandi migrazioni sono sempre state strettamente legate al clima). Stiamo ancora parlando di oltre 10 000 anni fa, e invece noi siamo interessati a oggi e a domani. Al diavolo gli antichi e il loro clima, anche se solo capendo ciò che hanno vissuto loro, potremmo capire come potremmo vivere noi, qualsiasi sia il combustibile che è stato usato per avere energia (solo le piante hanno risolto la questione, ma sono un enorme passo in avanti rispetto a noi…). E allora fatemi considerare due personaggi, apparentemente molto diversi, ma estremamente indicativi per cercare di allargare un po’ la nostra conoscenza legata ormai ai media e ai tuttologi prezzolati che diventano professori ed esperti solo per meriti televisivi . Essi sono l’uomo del Similaun (Oetzì, insomma) ed Erik il Rosso (uno dei grandi capi vichinghi). Il primo è vissuto circa 3000 anni prima di Cristo e l’altro nel 900 d.C. Tempi scala ormai vicini ai nostri giorni: dai miliardi e milioni di anni siamo passati ai secoli.
L’uomo di Similaun è stato trovato (la sua mummia, in realtà) a circa 3200 metri d’altezza, coperto dal ghiaccio che lo ha preservato. Un cacciatore? Un pastore? Beh… è difficile saperlo. Sicuramente non era un alpinista in vena di conquistare vette alpine. I media ci urlano: “Ecco perché l’abbiamo scoperto! Perché si stanno sciogliendo i ghiacciai… Poveri noi!”. Però, però… si potrebbe fare un altro tipo di ragionamento… 10 000 anni fa c’era sicuramente tanto ghiaccio nelle Alpi. Ha poi cominciato a ritirarsi non certo per colpa dell’uomo preistorico. Solo da poco è diventata una vera corsa al disgelo a causa della CO2 (sì, sempre lei, ma non fatevi sentire dalle piante… mi raccomando!).
Sì, ma c’è qualcosa che non torna in tutto ciò! Oetzi stava camminando tranquillamente (o magari inseguito o quello che volete) su un sentiero posto a 3200 metri d’altezza. E non aveva ramponi né attrezzatura da ghiaccio… Ne segue che ai suoi tempi i ghiacciai erano già diventati meno estesi di oggi. Il che vuol dire che 3000 anni prima di Cristo vi era già stato un disgelo spaventoso, tale da permettere di transitare impunemente dall’Austria all’Italia a quote molto elevate. Un disgelo sicuramente più grande quello odierno.
Ma chi è che ha fatto sciogliere i ghiacci e poi li ha di nuovo fatti estendere per prepararli alla tragedia attuale? Non ditemi che è stata l’utilizzazione dei combustibili fossili (mi hanno detto che Oetzi non conosceva ancora il petrolio e non usava automobili più o meno inquinanti e -forse- non aveva nemmeno la corrente elettrica in casa sua). Uno scioglimento (ho paura a dire la parola)… naturale, dovuto a cause legate, come già detto, alla risposta della nostra atmosfera agli umori di mamma Sole. Non solo, però, si deve anche spiegare perché vi è stato il successivo aumento dei ghiacciai, dato che hanno mummificato un uomo che camminava sui prati o sulle rocce.
Ma, allora, si potrebbe anche pensare che nel giro di pochi secoli il clima sia cambiato in modo notevole senza poter dare la colpa ad Oetzi e ai suoi amici di allora! Che strano che nessun esperto televisivo ci abbia mai pensato… che strano… o -forse- non sono proprio esperti o hanno avuto ordini ben precisi. Ci sono riuscito io che sono solo un povero ignorante planetologo che ha passato la vita a studiare i pianeti di qualsiasi taglia. Ricordiamoci bene che vi è una enorme differenza tra meteorologo e climatologo.
Passiamo a Erik il Rosso. I vichinghi, fantastici navigatori che avevano a disposizione una tecnologia d’avanguardia con navi rompighiaccio che oggi ancora ci sogniamo. No, forse, non è proprio così… dicono che utilizzassero barchette di legno sia a vela che a remi..
Forse usavano piccozze speciali per rompere il ghiaccio? Boh… sembrerebbe di no. Vi è, però, una soluzione alternativa… Il mare artico era libero da ghiacci… Oh, mamma mia! che terribile bestemmia ho mai detto. Eppure come hanno mai fatto a spingersi fino a Terranova nell’odierno Canada (sono stati trovati resti inequivocabili). E sapete com’era chiamata dai Vichinghi? Terra del vino (Vinland), proprio perché era coperta di viti selvatiche con le quali i vichinghi iniziarono a produrre vino che trasportavano in patria (sempre attraverso un fantomatico ghiaccio che non poteva proprio esserci).
Durante questi viaggi lo stesso Erik decise di fondare colonie su un’isola molto attraente, ricca di prati verdi. Il nome? Facile da ricordare: Terra Verde, Groenlandia! State attenti a non chiedere ai superesperti televisivi, però… vi ripeteranno la solita favoletta che il verde si riferiva al colore del ghiaccio, dimenticandosi dei continui viaggi, della colonizzazione, dei resti ritrovati in loco, comprese ossa di mucche e di bestiame da pascolo.
Magari, ogni tanto, iniziate a dubitare di ciò che i media vi impongono quasi con rabbia e sadico piacere. Vi può essere d’aiuto la lettura di “1984” di George Orwell. Ricordiamo solo una frase del libro… “Ortodossia vuol dire non pensare, non aver bisogno di pensare. Ortodossia e inconsapevolezza sono la stessa cosa”. E Umberto Eco è stato ancora più chiaro a riguardo: “Orwell ha intuito che nel futuro-presente di cui egli parla si dispiega il potere dei grandi sistemi sovranazionali, e che la logica del potere non è più, come al tempo di Napoleone, la logica di un uomo. Il Grande Fratello serve, perché bisogna pur avere un oggetto d'amore, ma basta che egli sia un'immagine televisiva”.
Tornando ai Vichinghi, si ricorda come lo stesso Erik avesse una fattoria in Groenlandia con più di cento bovini. Facendola breve, si sa per certo, ormai, che tra il 1000 e il 1300 ci fu una fase di gran caldo, con temperature ben superiori a quelle attuali. In Scandinavia si produceva vino, tanto per rimanere in tema. Poi, gradatamente le temperature scesero e i ghiacci bloccarono le rotte verso le nuove terre. Dal 1410 si interruppero anche le notizie sulle colonie vichinghe in Groenlandia.
Nel frattempo era iniziato il gran freddo accompagnato dalla terribile peste nera. Da quanto si legge nei testi di paleoclimatologia, si deduce che le variazioni climatiche sono state molto frequenti nel periodo storico. Grandi periodi di caldo (con temperature anche superiori di 2-3° C rispetto a quelle attuali), alternati a periodi grande freddo, come la piccola era glaciale intorno al 1700, provata dai bellissimi quadri fiamminghi che mostrano una serie incredibile di grandi laghi di pianura ghiacciati.
I ghiacciai alpini variavano di conseguenza, aumentando nella piccola era glaciale, ritirandosi a partire dalla sua fine, intorno al 1800. Attualmente vi è una fase di modesto riscaldamento, anche se pochi si ricordano che negli anni ’70 del secolo scorso si gridava al freddo insostenibile che stava per piombare sulla Terra: si pensava perfino di coprire di polvere di carbone il Polo Nord.
Permettetemi un breve riassunto basato sugli studi paleoclimatici che riportano tra il 5000 e il 2000 avanti Cristo un riscaldamento con temperature che salgono fino a 4°C sopra le attuali. I ghiacciai arretrano molto di più della situazione odierna (Oetzi poteva passeggiare ad alta quota) e il Mar Glaciale Artico si libera dai ghiacci durante le estati. Seguono periodi più freddi alternati a periodi più caldi. Intorno all’800 d.C. ritorno delle alte temperature e via libera ai Vichinghi fino al freddo del 1400 che poi culminò con il grande freddo del 1700.
L’orbita della Terra conta poco su periodi così brevi, simili a quello attuale che dovrebbe essere iniziato intorno al 1850.
Ma la colpa è proprio dei combustibili fossili? Non potrebbe essere, ancora un volta, del tutto naturale, come le ricerche scientifiche non mediatiche insegnano? In fondo il lieve aumento della temperatura si è fermato da vent’anni, mentre la CO2 continua ad aumentare con grande piacere dei vegetali.
Anidride carbonica, il diavolo del ventunesimo secolo. Roba da ridere rispetto alle epoche in cui i vulcani la scaraventavano in grande quantità nell’atmosfera. E non mi si venga a dire: “Non vogliamo finire come Venere!” perché quello è proprio il mio campo di ricerca e posso assicurare a tutti che non è stata la CO2 a ridurre Venere il forno che è oggi. La vera colpevole, il gas serra per eccellenza, è il vapore d’acqua, quello in cui si sono trasformati gli oceani di Venere e che il vento solare ha poi spazzato, lasciando però un mondo riscaldato all’inverosimile (ne ho parlato approfonditamente QUI). L’astrofisica è una scienza vera e non mediatica….
E torniamo a bomba… il vero colpevole dei cambiamenti climatici a breve e medio periodo è il Sole, con i suoi massimi e minimi di attività. Lui ha un ciclo di 11 anni circa in cui passa da un minimo a un massimo di attività, ma quello che veramente conta è che questi cicli variano notevolmente di ampiezza. Nel ‘700 (piccola era glaciale) vi è stato il più grande minimo solare (scomparsa quasi completa delle macchie solari) che la storia ricordi, chiamato Minimo di Maunder. Oggi , dopo un periodo di notevole intensità dei cicli (con la piccola interruzione degli anni '60), si sta andando verso un minimo che potrebbe ripetere quello di Maunder.
Minimi e massimi solari vogliono dire variazioni dei parametri atmosferici e delle correnti oceaniche di tipo periodico. Non solo variazione degli effetti, ma anche delle stesse cause (feedback) in un regime di tipo caotico di cui ancora la scienza vera sa ben poco. E’, però, ormai chiaro che cicli di piccola ampiezza corrispondono a periodi freddi mentre quelli di grande ampiezza a periodi più caldi.
Come sarebbe bello saperne di più… ma i fondi vanno alle ricerche che seguono il dogma ormai assodato dei cambiamenti climatici, quelli che ci caricano di tasse ecologiche, di costruzioni come le pale eoliche in mano alla criminalità organizzata, di pannelli solari che servono a pochi ma sono pagati dai molti che non possono usarli. Pannelli con un costo enorme e con una resa ridicola (le foglie delle piante ridono apertamente di loro). E poi c’è tutto un giro di affari che non è mio compito sollevare. L’importante è che la gente non pensi (Orwell…) e beva tutto ciò che i poteri forti le fanno ingoiare.
Continuiamo pure così, mentre, senza curarsi di noi, il grande minimo solare sta avvicinandosi… Poi le solite cassandre saranno pronte a cambiare drasticamente idea e spaventarci con il raffreddamento globale e con nuove tasse per aumentare le temperature con tutti i mezzi possibili.
No, cari amici, la Terra non è malata… siamo malati noi e stiamo dando pienamente ragione a Orwell!
Per concludere, un altro appunto: nessuna delle tragiche previsioni date da quella messa in scena costruita dall’ONU con i nostri soldi (L’IPCC e le sue riunioni zeppe di politici, politicanti e lecchini vari, fatte nei più lussuosi alberghi che, come sempre, paghiamo noi) si è avverata e abbiamo avuto il coraggio di dare un premio Nobel a un bugiardo (nel senso che le sue previsioni non si sono assolutamente avverate) come Al Gore. Nessun modello climatico ha valore con le scarse conoscenze di oggi. Purtroppo i fondi per la ricerca vanno solo a chi giura di concludere che la colpa del riscaldamento globale è solo dell’uomo e non certo del Sole, personaggio del tutto secondario (speriamo che non decida di passare alle maniere forti).
Ci vorrebbe ben altra scienza per capire e studiare, come si faceva ai bei tempi di Galileo Galilei. E intanto la data del non ritorno continua a spostarsi in avanti, le risoluzioni dell’ONU sono solo delle messinscene per il popolo idiota e credulone (basta spaventarlo), e il carbone e il petrolio continuano a far gola. Un esempio per tutti: la Norvegia, un paese ecologista modello, che oltre a uccidere le balene, malgrado dovrebbe essere vietato, buca in lungo e in largo l’artico per estrarre petrolio e venderlo a tutto il mondo. Quando l’ipocrisia diventa atto di fede!!!
Penso, infine, che l’accanimento verso la CO2 sia una specie di specchietto per le allodole che cerca di nascondere i veri problemi dell’inquinamento. Problemi troppo legati alle industrie automobilistiche e all’eccessivo riscaldamento cittadino. Ma di questo inquinamento, quello vero, ci si ricorda solo quando non piove e operando palliativi ridicoli.
Riflettiamo e usiamo il cervello prima che ce lo brucino completamente!
Oltre ai link presenti nell'articolo, QUI trovate molti altri riferimenti. Consiglio anche questo completissimo archivio.
23 commenti
Caro Vincenzo, un mio caro amico e maestro di vita mi raccomandava sempre, specie nel mio lavoro di giornalista, di non andare a mettere il (scusate) culo dove prima o poi arriveranno i calci.
L'ho trovata un'ottima regola di vita e allora parliamo di Universo, di MQ, di RG, di matematica e per il resto non ti curar di lor, ma guarda e passa.
Lo so di apparire così un qualunquista disimpegnato, ma alla nostra età è ormai pura questione di sopravvivenza.
Sai, caro Alberto, ho passato la vita a cercare di fare ricerca e di dimostrare con dati di fatto teorie e ipotesi varie. Vuoi che faccia finta di non vedere ciò che viene detto senza alcuna prova, ma solo per interesse? No, è più forte di me...
Purtroppo con la co2 produciamo anche un inquinamento insostenibile, a Cremona abbiamo superati i limiti delle polveri sottili innumerevoli volte. Ridurre l'inquinamento sembra una cosa impossibile, bisognerebbe riuscire a produrre energia pulita come il sole, ma le grandi compagnie petrolifere difendono a spada tratta i loro profitti e navigano contro.
mi raccomando: non confondiamo la CO2 con le polveri sottili! La CO2 non è un'inquinante, ma il cibo della Natura.
tanto per citarne qualcuno... ossidi di azoto , biossido di zolfo, ammoniaca ed i Composti Organici Volatili (COV), per formare solfati, nitrati e sali di ammonio. Niente a che vedere con la CO2...
Ma poi, una cosa è inquinare e un'altra è essere capace di riscaldare. Non mischiamo arance con angurie. La CO2 viene accusata di riscaldare. Chi dice che inquina non ha capito niente.
I cicli di Milankovic
I cicli di Milankovic rispondono alle variazioni a lungo periodo (periodi glaciali e periodi caldi con scale di decine di migliaia di anni), il Sole con cicli non periodici (?) di qualche ciclo solare (centinaia di anni o anche meno), le correnti oceaniche per variazioni a corto periodo (pochi anni). Senza contare le risposte variegate dell'atmosfera ai raggi cosmici (nuvolosità), e tutto ciò che ancora non sappiamo: il tempo ha un regime altamente caotico! Invece di creare modelli "ad hoc" che sono del tutto inaffidabili, sarebbe meglio spendere i soldi per studiare meglio i rapporti tra orbite, attività solare, risposte oceaniche e chi più ne ha più ne metta.
I programmi che cambiano continuamente dell'IPCC e che non c'azzeccano mai (ormai è chiaro a tutti o, almeno, dovrebbe esserlo) sono simili al problema degli n-corpi. E' impossibile trovare una soluzione analitica e bisogna avere tutti i dati che possano influenzare i vari fenomeni. Solo così, si può tentare una soluzione numerica a piccola scala. Il clima non solo è altrettanto caotico, ma non si ha ancora assolutamente un'idea di quali siano i dati necessari e/o non si possiedono valori attendibili. Qualsiasi previsione data come sicura nasconde sicuramente una ben diversa finalità.
Carissio Enzo sai già che con me sfondi una porta aperta. In pratica anche Alberto lo capisco ma sono xcon te perchè certe situazioni non sono concepibili ed a qualunque età viene da arrabbiarsi un po' dira la propria idea .
Soprattutto quando una gran massa di evidenze vengono ficcate sotto metri di terra in nomedi interesi, mode, manipolazione e pseudo scienza.
Vi segnalo che nell'editoriale del numero di gennaio de Le Scienze, Cattaneo parla "della macchina della propaganda che ha inquinato il dibattito sull'andamento climatico ritardando l'adozione di misure che con gli anni si sono fatte sempre più urgenti"
Insomma anche a un semplice appassionato come me è difficile farsi un'idea chiara. Non ho dubbi sui cicli millenari o secolari o undecennali che tu evidenzi, ma mi è capitato di vedere sempre su Le Scienze impressionanti picchi di crescita dell'inquinamento dall'inizio della rivoluzione industriale, perfettamente paralleli alla crescita del riscaldamento globale.
Ho due app che consulto spesso: fligtradar24 e marinetraffic che già da sole mi fanno paura. Navi e aerei fitti in tutto il globo che sputano gas e polveri in continuazione sul nostro sottilissimo velo di atmosfera. Io almeno già a 3500 metri trovo difficoltà a respirare.
Quanto alla CO2 ricordo anche il suo effetto serra, certamente minore del metano, ma se è troppa è noi deforestiamo...
Torno a dire, è dura adottare una precisa convinzione, almeno per me.
Caro Enzo,
proprio ieri ho visto girare su un social network, postato da un amico, un video in cui l'innominabile geologo Mario pontificava sul clima, supportato ovviamente da tutti gli "specialisti" in studio, e dava i numeri ( ): "Nell'ultimo anno su 15.000 articoli scientifici sul clima, solo lo 0,005% nega che ci sia un cambiamento climatico dovuto all'uomo".
Esulando da quello che tu dici riguardo alla destinazione dei fondi per le ricerche sul clima, ma dove li ha presi questi dati? Li ha letti tutti? Considerato che per una lettura superficiale di un articolo ci vuole 1 ora, facendo un rapido calcolo, una persona impiegherebbe circa 2 anni per leggerli tutti (dormendo 4 ore a notte).
Ovviamente in studio tutti annuivano e sorridevano con una faccia di bronzo che non ti dico.
Ciao Alberto, dal 1850 ad oggi la TGM è aumentata dell'1%, l'uomo può solo adattarsi a questo, e mettere dei vincoli (ad esempio mantenerla a <2%) come nell'accordo di Parigi del 2015, è privo di ogni base scientifica.
Ad oggi, che che se ne dica nei vari salotti in tv, è impensabile una riduzione dell'uso di combustibili fossili, perché questo comporterebbe una carenza di energia a disposizione ed un conseguente degrado della qualità della vita.
Credo che l'uomo debba cercare di adattarsi al cambiamento del clima, cercando di inquinare il meno possibile, per preservare la sua sopravvivenza.
Concordo, le polveri sottili e tutti gli altri inquinanti non sono la co2, ma noi li produciamo tutti nello stesso momento.
Caro Mauro,
se è come dici tu, allora perché si parla di riscaldamento globale e non solo di inquinamento delle città? e cosa c'entra mai l'ammoniaca, lo zolfo e cose simili, con la CO2? Comunque, cari amici... io molti articoli li ho letti (e non come dice di aver fatto quel certo Mario "picozzaro" che oggi è diventato uno dei soliti tuttologi) e mi sono fatto delle idee molto precise sul contributo naturale e quello trascurabile dell'uomo. Ognuno mantenga pure le proprie idee, ma non si mischi riscaldamento con inquinamento!
Come dice supermago dobbiamo prenderne atto e ricordare che l'uomo si è sempre dovuto adattare ai cambiamenti climatici naturali, come dimostra la storia degli ultimi millenni... per non parlare dell'uomo delle caverne vissuto nella fase di glaciazione. E poi, come mai di tutte le previsioni fatte sulla catastrofe senza ritorno non se ne è verificata una? Forse, forse... perché i modelli sono sconclusionati e costruiti sapendo già cosa si VUOLE dimostrare.
Comunque, io riporto decine di articoli e di dati di fatto, ma ognuno è libero di pensarla come vuole! E' inutile che ribatta, ormai... l'archivio -e non solo- risponde per me...
Mi ero ripromesso di non entrare troppo in questo dibattito, per cui chiudo qui. Desidero solo precisare che concordo con Vincenzo sulla necessità di approfondire gli studi su questo problema, ricordando i successi, bene o male, della meteorologia che ogni 10 anni ha allungato di un giorno le previsioni.
Frequento(avo, causa Covid) il planetario del Lido di Venezia dove tempo fa tenne una conferenza sul clima Antonio Bianchini, un anziano astronomo di Padova che sosteneva le stesse tesi di Vincenzo. Ci presentò una lunga serie di studi e di grafici con cicli, ricicli epicicli e deferenti (lasciatemi un po' scherzare con il massimo rispetto per entrambi) che alla fine ne trassi l'impressione che in tal modo si poteva dimostrare tutto, ma anche il contrario di tutto.
Sono comunque certissimo che tutto il gran parlare sul RG che se ne fa ora sia principalmente mosso da interessi economici di questa o quella lobby. Un gran giro di denaro, in gran parte virtuale, che si sposta dal petrolio all'eolico o ai pannelli solari. Nel nord della Scozia ho visto distese di piattaforme petrolifere dismesse per essere sostituite in mare dai ventilatori. Se appena faccio due conti sul bilancio energetico nella costruzione e smaltimento di un pannello o di una macchina elettrica mi vengono i brividi.
Concordo pienamente con Supermagoalex sull'impossibilita di sostenere il nostro attuale livello di "civiltà" senza il petrolio. Ricordo che intervistando un produttore di impianti solari a concentrazione calcolammo che utilizzando esclusivamente i migliori, quelli con tecnologia spaziale al gallio, avremmo dovuto coprire completamente l'intero Abruzzo per soddisfare la richiesta energetica italiana (sai con che reale cambiamento climatico! ). E che comunque non sarebbe bastato tutto il gallio del mondo. FINE
Il caro Bianchini! Avevamo anche collaborato per una proposto all'ESA... Non mi stupisco che concordi.
Non entro in merito al discorso di chi ha ragione perché ormai la situazione si è talmente aggrovigliata che non è possibile tornare indietro senza fare danni. A torto o ha ragione e io penso a torto, i sostenitori del GW sono riusciti a cambiare l'impostazione dell'economia globale e ormai con questo dobbiamo fare i conti.
Solo un piccolo suggerimento ad Alberto Salvagno mi sento di darlo: capisco la difficolta di farsi un'idea sull'argomento e per questo come per altri argomenti la via maestra è sempre quella galileiana, chi trae conclusioni con dati parziali, inventati o modificati a proprio piacimento sta facendo solo propaganda di sciocchezze e questo è abbastanza facile da vedere basta leggere qualche articolo di quelli scritti dal Prof. e si capisce che le cose non tornano a partire dalla pronosticata fine del mondo e di volta in volta spostata. Riguardo a "Le Scienze" è sempre stata filo GW e qualche domanda occorre farsela. Anni fa pubblicarono un articolone che pronosticava la fine del petrolio per il 2012 i dati a cui si riferiva erano evidentemente incosistenti ma il caro MC non fece alcun appunto al riguardo. Faccio notare che a Maggio 2020 il prezzo era andato in negativo di quasi 40 dollari a dimostrare quanto scarseggia. Questo per dire che occorre sempre essere critici indipendentemente da dove arriva l'informazione.
Gli scienziati sono umani come tutti e tentati come tutti, ecco il suggerimento:
Enrico Bucci, "Cattivi Scienziati" add editore. Da una visione più "umana" del mondo della scienza. Sono poco più di un centinaio di pagine e danno un quadro della situazione. Non si parla di GW ma si capisce bene quanto rende pubblicare anche se sono fandonie, tanto difficilmente si verrà scoperti se non vi sono applicazioni pratiche e immediate di quanto scritto.
PS comunque leggi tutti gli articoli del Prof. che non manca di fare riferimenti ad articoli/studi opposti e cominci a farti un'idea. Ad esempio scrivi "troppa co2", troppa rispetto a cosa? A quando? Queste sono delle domande che puoi porti a cui i fautori del GW danno delle risposte ma quando chiedi come fanno a saperlo le certezze cominciano a sgretolarsi. Buona lettura.
Ringrazio Frank per il contributo e mi permetto di aggiungere, più in generale:
Rispetto a quale temperatura è aumentata quella attuale? Chi sa qual è la temperatura IDEALE per l'uomo? E poi di quale zona terrestre? Se ci riferissimo al medioevo oggi farebbe freddo, se ci riferissimo al 1700 farebbe caldo. Chi decide lo ZERO? Non può essere una variabile... e poi vi ricordate del freddo terribile previsto negli anni '60 del secolo scorso? Ne abbiamo parlato in diversi articoli con prove documentate!
"Perché tanta attenzione al green? Perché c’è stata Greta? O Greta c’è stata perché c’era un problema di green? Il green è legato a tutta questa attenzione improvvisa che l’Unione Europea ha per le fonti energetiche, legato allo scioglimento dei ghiacciai, a quello che ci fanno vedere in televisione a cadenze ripetute? O non c’è anche un’altra ragione importante che io vi suggerisco di tenere in un angolo dei vostri pensieri? Il green significa incentivare la possibilità di avere risorse energetiche senza usare le energie fossili di cui l’Unione Europea è povera e siccome, ovviamente, più la società digitale si sviluppa, più il consumo di energia cresce, e siccome noi non abbiamo fonti energetiche, o riusciamo a sviluppare fonti energetiche innovative, o la nostra economia diventa prigioniera o condizionata da chi possiede le fonti di energia. E noi sappiamo benissimo che l’Europa vive grazie a fonti di energia che provengono da paesi extraeuropei […] quindi favorire il green per l’Unione Europea è vitale, perché l’economia digitale avrà sempre più bisogno di energia. La blockchain ha il suo limite principale nell’enorme quantità di energia che consuma e, ovviamente, promuovere le energie rinnovabili (pale eoliche ecc… ecc…) al di là di quanto siano utilizzabili queste fonti, diventa essenziale per un contesto che è povero di energia e ha un bisogno crescente di energia"
Queste parole non le ha pronunciate il prof. Zappalà in uno dei suoi tanti articoli critici su Greta & co. ma, con la saggia lucidità che sempre lo contraddistingue, le ha pronunciate il prof. Francesco Pizzetti, ordinario di Diritto Costituzionale e Diritto per la tutela dei dati personali, ed ex presidente dell'Autorità Garante per la Privacy.
Chi vuole ascoltarlo può farlo qui (al minuto 38):
https://www.facebook.com/assodata/videos/299994504675463
Un consiglio: ascoltatelo tutto l'intervento, dura tre ore ma le vale tutte. A parte questo inciso, non parla di energie né di cambiamenti climatici, ma offre una panoramica a 360° sulla nostra società presente e futura, e tanti spunti di riflessione sul valore dell'economia dei dati e sul perché dovremmo imparare a tutelarli.
Mi vien da chiedere, ma chi l'ha detto che l'economia digitale (qualunque cosa sia) ha bisogno di più energia? Perchè dovrebbe? Perchè, al contrario, non dovrebbe essere occasione di razionalizzazione e risparmio energetico?
Perchè ce lo dice un ordinario di diritto costituzionale? Invece che un ingegnere elettromeccanico, che probabilmente sa quanto consuma un'acciaieria o un cementificio, un cacciabombardiere, un carro armato etc...
Secondo me è un'altra fake news che serve a giustificare, con un ragionamento circolare, il gretismo (verde fuori e rosso dentro) degli attivisti e delle elites mondialiste ed euroburocratiche. Non ti va di credere alla favola verde del mulino bianco? Credi a quella dell'economia digitale.
Le risorse non mancano, carbone e petrolio/gas ci sono anche in europa e nel mare del nord, quello che manca è lo sviluppo del nucleare civile, impedito sempre dai soliti noti che hanno terrorizzato le Casalinghe di Voghera il cui voto al referendum vale quanto quello di un ingegnere nucleare...
Sull'ipocrisia della "verde" Norvegia abbiamo già parlato. Stanno riducendo l'Artico a un colabrodo, i cari norvegesi, e poi vendono a caro prezzo il loro carburante fossile, ma loro sono anime candide...
Il punto, Maurizio, non è tanto la "contabilità energetica", ma il dubbio che anche una persona di grande cultura ed esperienza come il prof. Pizzetti ha, sul fatto che l'azione di Greta (in quanto simbolo del movimento green) sia "stimolata" da motivazioni diverse da quelle ufficiali. Tra le righe si legge (almeno io ci leggo) scetticismo nei confronti del catastrofismo climatico che viene usato come spinta emotiva per favorire un movimento di opinione contrario all'utilizzo delle fonti energetiche classiche.
Gentile Daniela, ma io ho risposto al punto, infatti ho scritto: "Non ti va di credere alla favola verde del mulino bianco? (il climate change) allora credi a quella dell'economia digitale" ... che, in ogni caso, sempre favole sono dato che si vuole fare a meno a tutti i costi di una cosa che non manca per ragioni scientificamente infondate.
Ragioni che invece sono fondate, a mio avviso, sull'immenso potere che risiede nel controllo dell'energia. Tagliare le fonti fossili a favore di "rinnovabili" inaffidabili e costosissime crea una carestia energetica artificiale nel mondo occidentale e nei paesi in via di sviluppo con ovvie conseguenze a favore della Cina e pochi altri in termini di potenza economica e politica.
Giovanni Falcone disse: “Che le cose stiano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando c’è da rimboccarsi le maniche e cominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”... magari preferendo non mettere il culo dove arrivano i calci.
Mi sento in obbligo di precisare che avevo confermato a Vincenzo la necessità di impegnarsi ulteriormente in questi studi. E ritengo anche giusto che ci sia un'indegnazione e una mobilitazione dei giovani contro l'immobilismo politico. Il consiglio di evitare i calci intendevo riservarlo a noi ormai quasi centenari