07/06/21

Chi la fa l'aspetti **

Abbiamo visto da poco come sia possibile in un certo luogo, vicino a un buco nero, riuscire a guardare avanti a noi e vedersi la nuca. Basta affidarsi ad Einstein e alla sfera fotonica, ossia quel luogo in cui la gravità è tale da immettere in orbita la luce. E' una sfera che per un buco nero statico è poco più lontano dell'orizzonte degli eventi (esattamente 1.5 volte) e, quindi, non è una prerogativa dei soli buchi neri, ma anche di stelle di neutroni particolarmente massicce tali da "contenere" al loro interno l'orizzonte degli eventi, ma non la sfera fotonica.

Siamo, comunque in piena relatività generale e cerchiamo, invece, di tornare un po' con i piedi per terra o -meglio- con i piedi per "aria", ma nel campo gravitazionale della nostra piccola Terra. Oltretutto, limitiamoci a velocità ben più basse di quella della luce... in poche parole, dedichiamoci alla meccanica classica, quella "newtoniana". Anzi, per essere ancora più semplici, facciamo un viaggio sul pianeta Papalla che ormai conosciamo molto bene insieme ai suoi abitanti sempre scherzosi e allegri (uno in particolare... vero Papalscherzone?).

Perché proprio Papalla? La ragione è molto semplice: su Papalla non esiste atmosfera, anche se ha la stessa massa della Terra. In poche parole attorno a lei lo spazio è perfettamente "vuoto" o -se preferiamo- qualsiasi moto si svolge senza attrito. Anche su Papalla esiste la Stazione Spaziale ed è posta alla stessa distanza in cui si trova la nostra (non è ancora chiaro se siamo noi a copiare i papalli (o papallicoli) o viceversa...).

Questa volta, a bordo della stazione spaziale papalliana vi è un solo astronauta, che è anche uno dei pochi papalli veramente antipatici, di nome Papallaccio. Invece di svolgere la sua missione gli è saltato in mente di prendere di mira alcuni papalli che lui considera veramente "nemici". Da lassù li può vedere benissimo. Papallaccio pensa di conoscere molto bene i moti degli oggetti nello spazio e decide di  "bombardare" le persone che secondo lui meritano la sua cattiveria. Non per niente si è portato dietro delle pietre perfettamente circolari di peso non certo trascurabile.

Dopo una meticolosa ricerca, ecco che finalmente riesce a scorgere una delle sue vittime, uno di quelli che, pensa convintamente, "se prendesse una bella botta in testa gli starebbe solo bene! "Ricordiamo comunque che i papalli per la loro stessa struttura fisica non patiscono gli urti più di tanto... solo un po' di dolore temporaneo e... tanta paura.

Ormai Papallaccio è padrone dei macchinari della stazione orbitale e quindi sa come calcolare le varie traiettorie. In poche parole, è  in grado di lanciare la pietra nel modo giusto e al momento giusto per colpire quel farabutto che cammina senza problemi. Grande giocatore di baseball e di golf, Papallaccio ha una forza notevole nel suo braccio e, fatti tutti i dovuti calcoli, lancia con la massima velocità possibile la pietra verso il bersaglio... Il tempo passa, ma... qualcosa non è andata per il verso giusto, anzi!

Prima di proseguire in modo leggermente più "tecnico"(ma non troppo), mi sapreste dire che cosa è successo? Nessuna formula, mi raccomando, solo una trattazione abbastanza approssimativa... Siamo in periodo di fuga e di movimento ed è meglio non mettere al fuoco carne troppo "pesante".

 

La risposta la trovate QUI

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