06/07/21

Chi "sporca" di più è Marte *

Questo articolo è inserito nella sezione d'archivio dedicata alla missione Juno

 

Non sappiamo ancora se aveva acqua oppure no, se aveva vita oppure no, se è ancora attivo oppure no, però sembra assicurato che Marte è colui che sporca di più lo spazio.

Non c'è stato bisogno nemmeno di inviare una missione su di lui (l'ennesima), ma sono bastati i dati raccolti dalla sonda Juno, mentre si dirigeva verso Giove, per mettere Marte nell'angolo dei più "sporcaccioni". Sembra infatti più che probabile che la polvere che continua a risiedere a forma di ciambella sul piano dell'eclittica non sia dovuta principalmente alle collisioni asteroidali o alle comete a breve e lungo periodo, ma soprattutto al pianeta rosso, estremamente polveroso e sferzato da tempeste di sabbia capaci di inviare nello spazio vere e proprie nuvole di granelli.

La sonda Juno ha attraversato questa ciambella e ha catturato la sabbia riuscendo a valutare la sua composizione e questa è risultata del tutto simile a quella del suolo marziano.

Questa ciambella è quella che dà luogo alla ben nota luce zodiacale che si può notare prima e dopo il Sole, soprattutto ai tropici e con cieli  limpidi. Di questo fenomeno abbiamo parlato in questo articolo (e perché non dare un'occhiata anche a questo?), quando ancora si pensava che fosse proprio la fascia degli asteroidi e le collisioni mutue, che continuano ad avvenire tra di loro, a esserne la fonte principale.

Assolti gli asteroidi rimane la magnifica visione di questa luce che deriva dalla riflessione della luce solare da parte dei granelli di sabbia orbitanti attorno alla nostra stella e spinti verso di lui o in senso contrario dai vari effetti non gravitazioni, come il Poynting-Robertson e lo Yarkovsky.

Io avrei anche un' ipotesi alternativa... Che non siano proprio le infinite sonde che raggiungono Marte a causare questi sbuffi polverosi? Si fa per ridere, ovviamente...

Articolo originale QUI

 

12 commenti

  1. Mario Fiori

    Chissà caro Enzo, a volte anche a scherzare poi non si sbaglia.... scherzavo anche io :lol:

  2. maurizio rovati

    A me resta il dubbio che la polvere sollevata dal vento possa acquisire una velocità tale da sfuggire alla gravità marziana :roll:

  3. beh... i conti li hanno fatti. D'altra parte molti frammenti di meteoriti riescono a scappare.

  4. maurizio rovati

    Sì, però magari i conti sono sbagliati... Sui frammenti meteorici sono d'accordo, l'energia dell'impatto può essere più che sufficiente a scagliare qualche pietra nello spazio (che poi ritroviamo a terra nei deserti, ma parliamo di pietre non di polvere). Per sfuggire a Marte ci vogliono velocità maggiori di 5 km/s... tempeste ipersoniche?

  5. Molto probabilmente, la polvere viene prima trascinata in alta atmosfera dove è molto più semplice strapparla al campo gravitazionale...

  6. maurizio rovati

    Dubito fortemente che, anche in alta atmosfera, le velocità in gioco siano tali da raggiungere quella di fuga.

  7. caro Maurizio,

    resta il fatto che Phobos mostra chiaramente la faccia verso Marte "sporcata" da materiale marziano (cito: Dai calcoli fatti risulta come lo strato più superficiale di Phobos – entro diverse centinaia di nanometri, ossia 250 volte meno profondo del diametro di un capello umano – possa contenere da 20 a 100 volte più ioni marziani rispetto alla regolite che si trova sull’emisfero opposto a Marte) e nemmeno che l'acqua è stata facilmente strappata dal vento solare. Ovviamente, stiamo parlando di polvere minutissima, ossia molecole o poco di più. Comunque, puoi sempre fare richiesta di chiarimento agli autori... :wink:

  8. maurizio rovati

    Caro Enzo,

    anche gli autori ammettono che 5 km/sec sono una velocità troppo alta per spiegare la dispersione di polvere marziana solo con eventi meteorologici, che è esattamente il mio dubbio.

    "What is lacking in our model is a mechanism by which the primary IDP population is created with the inclination and orbital eccentricity of Mars. Can the planet Mars source this population? A large flux of dust particles is observed by the Mars-orbiting Maven spacecraft (Andersson et al., 2015) but the source of the dust remains a mystery; the observed distribution is thought to be inconsistent with an origin at either Mars satellite Phobos or Diemos. While Mars does suffer episodic planet-wide dust storms (Martin & Zurek, 1993; Zurek & Martin, 1993) and Mars dust (so-called “rocket dust”) is launched to extraordinary altitudes (Heavens et al., 2019; Spiga et al., 2013), escape from Mars would require overcoming escape velocity (∼5 km s−1), for which no mechanism has yet been identified."

    Quindi, o si trova un meccanismo o marte non c'entra, secondo me. Ovvero, anche se le impronte digitali sembrano corrispondere, forse il colpevole è un altro... :wink:

  9. Boh... vedremo. Tuttavia, potrebbero subentrare effetti non gravitazionali, capaci di cambiare semiasse alle particelle di polvere... Approvo, comunque, i tuoi dubbi.

  10. maurizio rovati

    Grazie dell'approvazione Enzo, ne sono onorato.

    PS: Leggendo l'articolo ho notato che gli autori citano un tuo lavoro (Zappalá et al., 1995) 8)

  11. grazie a tee per l'interesse... Beh... almeno riguardo alle famiglie qualcuno si ricorda ancora :wink:

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