Categorie: Relatività Supernove
Tags: ammasso galattico effetto lente espansione Universo Hubble immagini multiple
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Avvenne "dopodomani" **
Il presente articolo è inserito nelle sezioni d'archivio Effetto lente e Spaziotempo/Cosmologia
Penso che qualcuno si ricorderà di un evento decisamente fantastico che avevamo riportato con il titolo di "Accadde domani". In breve, si riportava un 'osservazione, anzi più osservazioni, che avevano dell'incredibile: la stessa supernova si vedeva in tempi diversi e addirittura poteva (come si è riusciti a fare) essere prevista la sua esplosione in modo da assistere a tutto l'evento "in diretta".
Forse, potremmo anche cambiare titolo e ricordare il celebre "Casablanca" e l'altrettanto famosa canzone legata all'invito imperioso: Suonala ancora Sam!
In ogni modo, ciò era stato possibile grazie all'effetto lente della relatività di Einstein, secondo il quale un ammasso di galassie può drasticamente cambiare il percorso della luce di una galassia molto più distante e nascosta e farla apparire al telescopio deformata, ma leggibile benissimo attraverso le previsioni della teoria, in diversi istanti, anche in tempi decisamente diversi tra loro. In quel caso, la supernova era stata vista e rivista a distanza di qualche mese.
Questa volta, le cose diventano ancora più interessanti... Vecchie osservazioni di Hubble del 2016 mostrano una galassia deformata dall'effetto lente in tre momenti diversi della sua esistenza e su ognuna di esse si vede una supernova, anzi la stessa supernova. Osservazioni ripetute nel 2019, mostrano la stessa galassia ma con la supernova ormai spenta.
Attenzione, non confondiamoci... L'effetto lente comporta, trattandosi di una lente multipla, un arrivo OGGI della luce partita in due (o più) momenti diversi (IERI e l'ALTRO IERI), così come la previsione dell'arrivo DOMANI di un evento già visto OGGI.
Tuttavia, calcolando esattamente i parametri della deformazione sia spaziale che temporale ci si è accorti che la supernova potrà ancora essere vista nel suo splendore "dopodomani", precisamente nel 2037!
A questo punto, si va ancora oltre l'interesse sull'analisi della singola supernova, ma si potrà avere finalmente una stima "diretta" dell'espansione dell'Universo.
In 21 anni l'espansione si fa sentire e ci sarà sicuramente un disaccordo tra il momento previsto della supernova (che non tiene conto dell'espansione) e il momento reale. Un disaccordo che potrà insegnarci molto!
Di seguito un brevissimo filmato (Fonte: NASA, ESTEC, STScI, Greg T. Bacon (STScI)) ci mostra il lungo e complicato percorso della luce necessario a far giungere a noi, solo nel 2037, la luce della supernova già vista nel 2016.
Riflettiamo e pensiamo con stupore e ammirazione che la luce della supernova, partita circa 10 miliardi di anni fa, ci permette di studiare anche l'Universo odierno.
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3 commenti
Bellissimo , mi ricordo benissimo di questo effetto in cui la lente gravitazionale produce immagini multiple, ma anche immagini spostate temporalmente a causa della diversa lunghezza del percorso compiuto dalla luce (motivo in più per parlare di spaziotempo e non di spazio e tempo), che poi oggi, vista la distanza temporale di 10 miliardi di anni della supernova, si possa utilizzare questo "fenomeno" per calcolare l'espansione dell'universo è davvero, davvero, interessante.
Presumo che la stima su quando dovrebbe nuovamente comparire l'immagine della medesima esplosione sia stata fatta tenendo conto della distribuzione della massa che produce la lente gravitazionale e del conseguente percorso che dovrebbe fare la luce, al netto dell'espansione dell'universo ovviamente.
esattamente Paolino! Sperando sempre che non vogliano fare entrare in ballo anche la materia oscura...
Mi auguro che da qui al 2037 la materia oscura venga messa da parte per mancanza di affidabili dati sperimentali a sostegno oppure che, al contrario, abbia ricevuto importanti supporti oggettivi alla sua esistenza e ne sia chiarita la natura. In entrambi i casi sarà un passo avanti.
Il fenomeno della supernova "multipla" e delle sue implicazioni è veramente meraviglioso: bastano luce e gravità (ed una "vecchia" teoria) per stimare la velocità di espansione dell'universo. Semplicemente meraviglioso.