Anche se esistono ancora dubbi in proposito, è quasi certo che l'estinzione dei dinosauri sia stata innescata dalla caduta di un asteroide di circa 10 km di diametro. Una distruzione molto "creativa", però, dato che la loro scomparsa ha permesso ai pochi mammiferi già presenti all'epoca di avere a disposizione nuove nicchie in cui svilupparsi ed evolvere fino a portare alla nascita dell'homo sapiens, gioia e dolore della Terra attuale.

La faccenda, però, non ha interessato soltanto i mammiferi, piccoli e indifese creature che erano avvezze a rintanarsi e a vivere per lunghi periodi senza cibo (la strategia del letargo). Altri animali hanno approfittato di quell'immane disastro e tra loro, in modo particolare, i serpenti.

Alla fine del Cretaceo esistevano già i serpenti, ma erano molto limitati come numero di specie e, forse, confinati in alcune zone dell'emisfero sud. Tuttavia, proprio per la loro conformazione erano abituati a passare molto tempo sotto la superficie e a digiunare a lungo. Anche loro si trovarono, quasi improvvisamente, a vivere in un mondo diverso, senza terribili predatori e uscirono allo scoperto diversificandosi sempre più e conquistando sia le terre emerse che quelle marine. Oggi se ne contano circa 4000 specie di ogni ordine di grandezza e di velenosità.

I serpenti sembrano rapidissimi nello sfruttare variazioni climatiche anche estreme per evolversi verso nuove specie e distribuirsi in nicchie del tutto nuove. Ne è una prova anche il periodo glaciale che ha permesso un'ulteriore diversificazione.

Tra i tanti pericoli del riscaldamento globale vi può anche essere quello di una crescita esponenziale dei serpenti? E perché no! Magari si  apriranno nuove nicchie abitabili all'interno dei giardini pubblici o nei salotti o nelle cucine. Insomma, serpenti dappertutto! Forse la nostra Greta dovrebbe esserne informata e gli attivisti potrebbero sventolare bandiere con su scritto: "Abbiamo paura dei serpenti, ridateci il freddo!"

E che dire della nostra bisciabova (QUI, QUI e QUI)?

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