Categorie: Collisioni galattiche
Tags: fusione galattica galassie ellittiche M87 nebulose planetarie
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Rinfreschiamo l’acqua stagnante **
Qualcosa del genere capita anche quando una galassia gigante ingoia una galassia più piccola. Finito il ballo dominato dalle forze mareali, la galassia più piccola si mescola quasi perfettamente con quella più grande e tutto sembra tornare pacifico e normale. Ciò che si è ottenuto è uno “stagno” un po’ più grande, pronto a ricevere qualche altro secchio d’acqua, magari molto più fresca e pulita.
Tuttavia, come per lo stagno, l’avvenuta fusione con l’acqua del secchio si può ancora notare andando a cercare e a controllare il movimento dei grani di polvere messi in agitazione dal travaso. Questo è quello che è stato fatto per M87, una gigantesca galassia ellittica con una massa di migliaia di miliardi di masse solari che contiene anche un buco nero niente male. Galassia ellittica, vuole anche dire struttura anziana, dove è difficile vedere giocare dei bambini. O, se preferite, uno stagno immobile e limaccioso.
La situazione si anima ogni qual volta una giovane galassia, piena di vita, decide di accorrere in aiuto nel gigante e si fa completamente assorbire da lei: una ventata di … acqua fresca. Una recente ricerca ha puntato la sua attenzione sulla polvere più visibile all’interno dello stagno M-87. I grandi di polvere da studiare non potevano essere le stelle (troppe e troppo deboli), ma i fuochi d’artificio che fanno quelle che assomigliano al nostro Sole prima di andare in pensione: le nebulose planetarie.
Ne sono state scelte circa 300 ed è stata ricostruita la loro velocità attraverso la spettroscopia. Ne è risultato un movimento anomalo, un qualcosa che poteva dipendere solo da uno scuotimento non trascurabile dell’acqua in tempi piuttosto recenti. M87 ha divorato una galassia di medie proporzioni non molto tempo fa (milioni di anni o anche meno?) e i grumi di fango nebulosi permettono di avere una conferma. Inoltre, l’alone esterno della galassia gigante appare più luminoso del dovuto in una certa zona e questo confermerebbe che la piccola galassia ingoiata si è distribuita un po’ ovunque all’interno di quella che l’ha digerita.
Per M87 è stata una vera ventata di giovinezza che le ha regalato molte stelle giovani e blu che appartenevano alla piccola galassia, probabilmente una galassia a spirale in piena fase formativa stellare.
Insomma, anche le galassie vecchie e stanche crescono ancora e i segni di queste visite aliene si possono determinare abbastanza bene attraverso il movimento delle correnti e della nebulose planetarie che sono costrette a seguirle.
Un altro pezzo di vita galattica è uscita allo scoperto!
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2 commenti
E chissà quante nuove stelle nasceranno dallo scontro tra Via Lattea ed Andromeda!
E' davvero una galassia portentosa per le sue caratteristiche e anche la più vicina a noi nel suo genere, (Virgo A altro suo nome)....davvero un bell'oggetto...