Categorie: Astrobiologia Satelliti e anelli
Tags: attività interna Europa oceani sotterranei pozze sotterranee solchi a M
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:6
Eppur si muove **
Questo articolo è inserito nella sezione d'archivio "Oceani sotterranei nel Sistema Solare"
La vita su Europa è sempre più probabile dato che è un mondo tutt'altro che statico ma in continua evoluzione interna.
Sappiamo ormai molto bene che il satellite di Giove, Europa, rimane forse il miglior candidato del Sistema Solare per ospitare una qualche forma di vita nel suo immenso oceano sotterraneo. Esso riesce, a causa del calore interno mantenuto in parte dagli effetti mareali di Giove e dei fratelli satelliti, a rimanere liquido, favorendo la nascita di vita aliena supportata dalla composizione organica degli elementi chimici che lo popolano.
Un problema non indifferente, però, è la sua profondità, ossia il fatto di essere circondato completamente da una crosta ghiacciata spessa fino a decine di chilometri. L'apparenza, perciò, è quella di un satellite "statico", la cui superficie sembra non riuscire a modificarsi nel tempo. Tutto appare congelato e lo scambio di materia organica tra oceano e superficie inibito.
Sono stati, in realtà, visti degli sbuffi di vapore, simili a quelli di Encelado, ma cosa stia realmente succedendo nel sottosuolo rimane un mistero. Il mistero si infittisce guardando le caratteristiche della superficie: lunghi e contorti "canali" solcano Europa, come se fossero stati lasciate da profonde "unghiate" di chissà quale mostruosa creatura (che sia la nostra amica bisciabova?)
Essi hanno una tipica sezione che ricorda la lettera "M", ossia sono caratterizzati da un solco centrale fiancheggiato, da entrambe le parti, da creste più alte e decisamente simmetriche.
Cercare di capire il meccanismo che le abbia formate non è semplice ma, per nostra fortuna, la Terra, malgrado il fantomatico riscaldamento globale che la perseguita, ha ancora delle zone in cui il ghiaccio la fa da padrone, presentando profondità non trascurabili. Se si trovassero strutture simili a quelle di Europa, anche se su scala più piccola, si potrebbe fare un passo decisivo per la loro comprensione. Così è successo e, durante un'attenta analisi della superficie e delle zone sottostanti, nella Groenlandia, si sono notati solchi del tutto simili a quelli del satellite di Giove, come mostra la figura che segue.
Come detto cambia la scala di grandezza, ma non la forma. Bene, in Groenlandia è stato possibile "vedere" cosa ci stava sotto e sono state rilevate delle pozze di acqua allo stato liquido, intrappolate nel ghiaccio. Soprattutto si è notato che questa specie di "laghi sotterranei" sono in evoluzione dinamica continua e che sottoposti a pressione e a varie forze permettono all'acqua di salire verso la superficie per poi dare luogo proprio ai solchi con le due creste laterali.
In poche parole, i nostri strani canali sono legati a un'attività continua e mostrano un corpo celeste dinamicamente vivo. Se il meccanismo fosse lo stesso anche su Europa, ci sarebbe il grande vantaggio di un possibile scambio di materia tra esterno e interno, ricordando che molti elementi essenziali per una qualsiasi forma di vita primitiva sono forniti dall'attività instancabile dei vulcani di Io.
Riassumendo... i solchi di Europa potrebbero essere continuamente formati da una intensa attività sotterranea che favorirebbe l'ingresso nelle pozze sotterranee di elementi chimici essenziali alla vita. In qualche modo, le probabilità di trovare vita su Europa aumenterebbero significativamente. I solchi di Europa darebbero segnali chiari su dove essa potrebbe svilupparsi maggiormente.
Per entrare un po' di più nei dettagli può essere utile questo video della Stanford University
Articolo originario QUI
6 commenti
Povera Europa, sempre più divisa da solchi che confinano e sempre più invasa da bisciebove che aguzzano pericolosamente i loro artigli!
hai ragione Albertone! Nessuno sembra tenere in conto la presenza della bisciabova europensis, ormai verificata sul campo nella sua forma ridotta terrestre... Ah questa scienza che dimentica le grandi scoperte...
La scienza si sarà anche dimenticata della bisciabova, ma PapalZapZorro (il correttore notturno mascherato) no!
"...lunghi e contorti "canali" solcano Europa, come se fossero stati lasciate da profonde "unghiate" di chissà quale mostruosa creatura (che sia la nostra amica bisciabova?)"
Buongiorno, è interessante rilevare che l'osservazione delle strutture naturali terrestri è una possibile (e forse anche efficace, il tempo e le verifiche ci diranno quanto e in quali contesti) chiave per interpretare le morfologie planetarie extraterrestri. L'entità del rapporto dimensionale tra queste strutture analoghe dovrebbe suggerire ulteriori informazioni sulla loro genesi e dinamica. Ricordo al proposito la "scoperta" su Plutone di regioni costellate da strutture morfologicamente simili ai "penitentes" terrestri, ma aventi dimensioni (stimate) centinaia di volte superiori.
Ecco i "penitentes" nostrani:
https://www.youtube.com/watch?v=qKgir4AXHQE
e quelli plutoniani, ripresi da New Horizons:
http://www.sci-news.com/space/new-horizons-penitentes-plutos-tartarus-dorsa-04513.html
grazie Guido!
E non dimentichiamoci dei penitenti che, secondo le simulazioni degli scienziati, potrebbero esistere su Europa e costituire un pericolo per l'atterraggio (o europaggio?!? ) di una sonda...
http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2018/10/12/i-penitenti-di-europa/