08/09/22

Il mondo di Dunning-Kruger *

Ebbene sì, il mondo di oggi, dominato dai "social", dalle "fake news" e dalla libertà di dire ciò che si vuole in modo anonimo, sta velocemente portandoci a una applicazione sempre più perfetta dell'effetto Dunning-Kruger (*), espresso nel 1999, ma legato a considerazioni analoghe che risalgono perfino ai tempi di Socrate. Il che vorrebbe dire che è sempre stato presente, ma oggi sta diventando un effetto dominante.

(*) Gli psicologi David Dunning e Justin Kruger iniziarono a studiare questo fenomeno perché incuriositi dal caso di un rapinatore che nel 1995, dopo avere letto del trucco dell'inchiostro simpatico (quello per cui se si scrive col succo di limone, la scritta rimane invisibile a meno che non si avvicini il foglio ad una fonte di calore) si convinse che cospargersi il volto col succo di limone lo avrebbe reso invisibile. Dopo due rapine in banca in un giorno e l'inevitabile arresto (entrava nelle banche a viso scoperto sorridendo verso le telecamere di sorveglianza), non riuscì a farsi una ragione di come ciò fosse potuto accadere...

E' piuttosto semplice definirlo: l'autostima è massima nei più ignoranti, decresce nelle persone ancora capaci di riflettere, raggiungendo un minimo, per poi risalire, portando a una visione lucida in cui i dubbi aumentano e ci si accorge che il sapere è ancora molto lontano.

La sua rappresentazione grafica è riportata nella figura che segue, dove in ascissa vi è la competenza e in ordinata l'autostima.

Analizziamola meglio, in termini generali.

Chi non conosce tende a pensare che tutto ciò che riesce a comprendere è il massimo possibile. Ai giorni nostri questa "zona" è proprio quella legata ai social e alle bufale che vengono elargite. E' anche quella in cui si preferisce credere in un qualcosa di facilmente comprensibile, anche privo di qualsiasi prova sperimentale, dandogli il valore di massima attendibilità. Ciò porta a comportamenti che stanno impregnando il mondo odierno: il ritorno alle superstizioni, ai dati di fatto che aiutano a non riflettere, ma anche alla voglia di partecipare in prima persona a un mondo così semplificato e distorto.

Nel contempo, però, istiga anche a deridere la scienza in quanto appare complicare in modo inutile le cose semplici. Derisione, però, che porta facilmente all'odio e alla contestazione più violenta. Ricordiamo, infatti, che l'ignoranza si ciba di violenza e viceversa. Credere che l'ignoranza sia il raggiungimento della massima competenza comporta atteggiamenti ostili verso idee che Scienza ha provato nel corso di secoli. Ed ecco rifiorire la terra piatta, la biodinamica, le credenze sugli effetti "magici" della Luna, il creazionismo, la non-discesa umana sulla Luna, e cento altre idiozie del genere, compresa la classica conclusione su come la Scienza ci nasconda ciò che veramente sa.

Per chi ignora è facile credere a prove posticce e infondate ed è anche facile inventarne di nuove: "Io non so, non perché non so, ma perché non c'è altro da sapere e, quindi, posso anche dimostrare di sapere la verità assoluta, scoprire anche le menzogne scientifiche basate su calcoli e prove prive di senso". Purtroppo questa parte di umanità è quella che sta crescendo sempre di più grazie alla pseudo libertà dei social e a una sempre maggiore debolezza delle famiglie e della scuola. Per esperienza diretta ho sentito spesso genitori istigare i propri figli a non credere in ciò che dice la Scienza e insegnanti che, per primi, credono a fenomeni insulsi e privi di logica (ad esempio che la marea influisca sulla psiche perché siamo fatti soprattutto di acqua).

Questo aumento di ignoranti supponenti e violenti si ripercuote nella seconda fascia, quella di chi si accorge di non sapere e che comprende che il suo livello di conoscenza è troppo basso per capire la verità. Piano, piano, questa fascia si assottiglia dato che diventa molto più comodo e remunerativo spostarsi verso la supponenza che regala l'ignoranza. Il minimo si abbassa a causa del magnifico e violento paese dei balocchi della prima fascia.

Infine vi è chi ha studiato, riflettuto e valutato con la giusta modestia. Loro sono quelli che sanno di non sapere tutto, ma che cercano di minimizzare questa mancanza studiando e pensando sempre di più. Il punto di arrivo non è certo la comprensione di tutto, ma la consapevolezza che vi è sempre qualcosa di nuovo da scoprire e che questo può essere ottenuto solo con la fatica della mente e con il confronto con le idee di altri come loro.

Capiscono che l'ignoranza si spegne lentamente e con fatica e che questo sforzo intellettuale porta a un'autostima autentica, intrisa, però, di dubbi, ma con la volontà di seguire ciò che la Scienza dice e, magari, aiutarla a progredire.

Un'autostima crescente, ma ben diversa da quella degli ignoranti assoluti della prima fascia. Purtroppo sono sempre più rari coloro che, sentendosi limitati, cercano di portarsi verso un'autostima intrisa di dubbi e di ostacoli. Molto più facile è abbassare il livello e accontentarsi, convincendosi di raggiungere la completezza del sapere. La terza fascia, quindi, tende a diminuire, aiutata in questo dalla scarsità di sproni legati alla famiglia e all'insegnamento.

Quanto detto non interessa, però, solo la gente "comune", ma anche chi detiene il potere decisionale e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Pensare di cambiare drasticamente la strategia scolastica e il comportamento delle famiglie diventa sempre più difficile dato che chi potrebbe farlo appartiene normalmente alla prima fascia.

Parole, parole, però intanto la tecnologia va sempre più avanti. Attenzione però... una tecnologia che risolve problemi ma che non è assolutamente capita (tutti usano il GPS ma ben pochi sanno come funziona e perché funziona) aiuta sempre più nella completa distruzione dei valori del pensiero umano. Non è difficile pensare, infatti, che chi è in grado di farla progredire sia messo sotto ricatto da chi non ha nessuno interesse a sapere, ma ha il denaro. Ne nasce una tecnologia artefatta, prima o poi destinata a trascinare l'umanità verso la prima fascia, limitando il numero della terza fascia a persone che sanno ma che possono dire solo ciò che gli viene imposto dal potere.

Come uscirne? Io ho poche speranze e temo che sarà qualche catastrofe interna (guerra totale, pestilenza, fame VERA, ...) o esterna (asteroide, sconvolgimento climatico "naturale", supernova vicina,...) ad azzerare la situazione e -forse- a far ripartire tutto da capo. Ma con la stessa specie? Chissà...

 

2 commenti

  1. maurizio rovati

    A volte questo effetto è utilizzato come arma nelle discussioni, almeno mi pare sia così. Il nome altisonante dà anche una patina scientifica utile per condannare una delle numerose debolezze umane e mette in soggezione gli "avversari". Così "è l'Evoluzione, bellezza!" direbbe forse H.Bogart. :wink:

  2. leandro

    La storia della scienza è piena di casi un cui ciò che sembrava semplice si è rivelato complesso
    fino al punto di ribaltare completamente le credenze precedenti.
    Il metodo scientifico si può riassumere nel concetto:
    " aspettati sempre di essere smentito".
    La colpa è sicuramente nella classe dei docenti che non ha mai dato importanza agli STEM.
    Molti si vantano di non capire la matematica e la maggior parte sono "onorevoli" o giornalisti.
    Piero Angela è uno scoglio isolato nel mare dell'ignoranza.

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