Una passeggiata nell’Universo *
Chandra è un telescopio perfetto, senza vincoli osservativi. Confrontiamolo con quelli a disposizione delle persone normali (non degli scienziati che sono ovviamente favoriti). Che vantaggi ha rispetto a un telescopio amatoriale, ad esempio (ma anche professionale)?
1) Le condizioni atmosferiche non hanno alcuna importanza, così come la notte e il giorno e nemmeno la stanchezza o gli impegni lavorativi. Anzi, quello è proprio il suo lavoro.
2) Non ha bisogno di conoscere le basi dell’astrofisica. Fa solo quello che gli si dice di fare, ossia osservare tutto quello che può.
3) Ha a sua disposizioni le migliori attrezzature tecnologiche e riesce a vedere dove e come l’uomo non riuscirebbe mai.
4) Vede cose bellissime sia esteticamente che scientificamente: il meglio del meglio.
5) Tutto ciò che riesce a vedere è già stato pagato non solo dalla NASA ma da tutti noi, attraverso i ricercatori di tutto il mondo che possono farlo perché noi, gente normale, gli permettiamo di avere uno stipendio (anche se sempre più ridotto).
6) Ciò che vede non l’ha mai visto nessuno prima di lui o, almeno, non l’ha mai visto in quelle condizioni.
Sono solo alcuni vantaggi di Chandra rispetto a ciò che potremmo ottenere noi anche se ricchissimi e pieni di tempo libero e di cieli sereni a disposizione. Possiamo concludere che Chandra è sicuramente molto meglio di un Dobson, di un CX 34t2 o di un vattelappesca qualsiasi? Direi proprio di sì e penso che saremmo tutti d’accordo.
Tuttavia, qualcuno potrebbe dire: “Sì, tutto bello… ma è a disposizione solo degli addetti ai lavori, di una elite scientifica con la puzza sotto al naso. Noi, dilettanti, potremo solo vedere i risultati dopo che sono stati elaborati e tradotti dagli esperti. Il bello della scoperta e della novità è tutta un'altra cosa. Una bella immagine non dà la stessa soddisfazione di una brutta immagine legata solo a me al mio piccolo strumento. Quella è mia, solo mia e aperta alla mia fantasia: nessuno in fondo la vede come me”.
Giustissimo e sicuramente condivisibile. Ma che diremmo se Chandra ci offrisse le sue novità su un piatto d’argento? Ossia ci facesse vedere con i suoi occhi ciò che nessuno prima di noi ha visto, studiato e analizzato? Non sarebbe come avere uno strumento fantastico a nostra disposizione e potere far correre la fantasia attraverso quelle strane forme e colori? Saremmo liberi di fare ciò che vogliamo, senza doverci sentire oppressi dal fatto che non sappiamo ancora cosa significhino realmente quelle immagini. Il rumore “fastidioso” degli addetti ai lavori sarebbe ancora lontano. Anzi, saremmo come loro, abbagliati da una bellezza nuova e ancora inviolata.
Impossibile? No, assolutamente no.
Io per primo ho scritto decine di articoli sulle scoperte di Chandra, sulle loro interpretazioni, sulle ricadute che hanno sulle teorie astrofisiche. Cose troppo tecniche, che fanno perdere la bellezza della novità e che ci obbligano già a sapere cosa stiamo guardando. Addio alla fantasia e alla soggettività.
Prima di trarre le conclusioni, riflettiamo un po’ sopra al lavoro di Chandra. Ciò che appare nelle riviste scientifiche, la “pappa pronta”, difficile da digerire perché già condita con le salse degli esperti, così pesante per chi vuole sentirsi libero di gioire e basta,è solo una piccolissima parte di ciò che Chandra ha realmente visto e ha immagazzinato nella sua fantastica memoria. Tecnicamente questa memoria viene chiamata “archivio”. Resta lì, in attesa di essere mandata in onda, per la prima volta, come fosse una diretta televisiva o un’osservazione fatta con il nostro primo strumento.
E se vi dicessi che ogni persona, non solo gli scienziati, avesse la possibilità di assistere a questa prima assoluta?
E proprio ciò che capita una volta all’anno alla NASA. L’archivio enorme di Chandra, migliaia di immagini mai viste prima, vengono regalate al pubblico, sia esso formato da professionisti, sia esso composto da persone normali. E’ un obbligo che Chandra si è assunto dato che è stato costruito da tutti noi, con i nostri soldi. E i motori di ricerca più sofisticati sono a disposizione di tutti, senza alcun favoritismo. E’ ovvio che i professionisti si buttano a pesce su questa mole impressionante di dati e cercano conforto alle loro ipotesi, teorie, idee più o meno strambe. Ma, anche il vero appassionato può attingere a piene mani, scegliendo ciò che vuole e dove vuole. Nessuno lo limita e probabilmente può essere il primo a guardare attentamente certe immagini piene di fascino estetico, indipendentemente dal loro potenziale interesse scientifico. Non è forse quello che cercano molti appassionati dell’Universo? E tutto ciò sarebbe gratis, ottenuto con attrezzature che nessun magnate della finanza potrebbe mai permettersi.
In America ciò avviene ogni anno a ottobre, indicato proprio come il mese degli archivi. Quello di Chandra si chiama CDA e di lui voglio darvi qualche esempio. Otto immagini in tutto, un antipasto ridicolo, ma già sufficiente a stimolare i nostri sensi. Per chi vuole saperne un po’ di più aggiungerò una vaga idea di cosa rappresentano le immagini. Ma si può benissimo farne a meno e pensarle come un qualcosa che appare all’improvviso al proprio oculare, senza etichette e senza costrizioni. Una meraviglia tutta da scoprire. Un viaggio incredibile nell’Universo che si regala nella sua veste più segreta e nascosta. Una vera e propria passeggiata “a zonzo” nel Cosmo. Poi, ognuno, può farne ciò che vuole…
Cosa si può volere di più?
Beh iniziamo, sfruttando il lavoro di selezione già fatto dalla NASA, ma che ognuno può personalizzare entrando direttamente nell’archivio immenso a disposizione di tutti. Immergiamoci nel mondo dei raggi X…
G266.2-1.2: siamo di fronte ai resti dell’esplosione di una supernova della nostra galassia. Leggendo attentamente si potrebbero notare particelle di energia mostruosa causate dall’impatto dell’onda di shock contro il mezzo interstellare. Sì, va bene, ma è anche una tenda violetta che si espande tra stelle che assistono a uno spettacolo di “morte” che prima o poi darà origine a nuova vita. E quella tenda trasporta i mattoni della vita biologica che regalerà alle stelle che nasceranno grazie a lei. Si possono passare ore a pensare, a fantasticare e quella nube apparirà muoversi e forse sorriderci.
3C353: Un mostro del cielo. Spettacolare e impossibile da vedere se non attraverso Chandra. Due getti si lanciano nel Cosmo, carichi di energia, nati da un buco nero super massiccio che si annida nel centro di una galassia. Ma dov’è la galassia? E’ ben poca cosa, bisogna saperla cercare. E’ quel batuffolo luminoso nel centro. Com’è piccolo rispetto alla gigantesca farfalla che si espande attorno a lei. E che dire di tutte quelle pieghe che arricciano le ali? Un’opera d’arte, non c’è che dire e tutta da ammirare e da scoprire.
NGC 3576: Gas che splende verso il centro della Via Lattea. Sembra tutto calmo, e invece si nascondono drammi e gioie immense. Stelle enormi nascono e muoiono quasi senza poter dire di avere vissuto, ma anche astri neonati che hanno davanti a loro una vita lunga e tranquilla. Non le vediamo? Poco importa. Le luci e le ombre sono dovute alla loro luce che illumina il gas. Un puzzle da interpretare, ma anche da gustare pezzetto per pezzetto.
NGC 4945: Sembra di osservare il centro della Via Lattea, che cerca di nascondere il suo buco nero. Invece, appartiene a un’altra galassia. Il suo buco nero è più grande, ma l’immagine è molto simile. Sembra impossibile poter vedere qualcosa di così lontano come se fosse vicino a casa. Quali differenze e quali somiglianze possiamo trovare. Quante ne vogliamo: l’immagine è a nostra disposizione.
IC 1396A: Una zona di formazione stellare, ma che forma strana! Forza, inventiamo un nome, mentre viaggiamo attraverso la sua struttura piena di chiari e di scuri, simile a un fantasma o a una nuvola temporalesca. Nel frattempo, pensiamo anche che tra qualche migliaia di anni la forma cambierà proprio come le nubi del cielo. Via con la fantasia prima che sia troppo tardi!
3C 397 (G41.1-0.3): Una nuvoletta rosa è tutto ciò che resta di una grande stella esplosa. Che forma strana… merita guardarla e riguardarla.
SNR B0049-73.6: Lo stesso fenomeno di prima, ma tutto sembra molto più “normale”. Un vero fuoco d’artificio. Sembra proprio di vedere la materia che si lancia nello Spazio, mentre si formano gli elementi più pesanti, Se guardate bene, forse li riuscite a scorgere e anche a sentire… E perché non pensare a quale immensa forza che ha prodotto una così splendida girandola.
NGC 6946: Se volevamo una girandola siamo stati accontentati. Questa galassia dista solo 22 milioni di anni luce da noi, ma in un secolo ha mostrato ben otto supernove. Forza, almeno tre si possono ancora vedere. Basta cercarle. E se non ci riusciamo, poco importa… avremo comunque fatto un viaggio straordinario di migliaia e migliaia di anni luce attraverso stelle e nebulose del tutto aliene.
Ah…. Dimenticavo. Le immagini di Chandra sono state sovrapposte a quelle ottenute attraverso strumenti diversi per meglio assaporare le meraviglie regalateci. Tuttavia, chi preferisce, può ottenere solo le immagini X. Insomma, si può utilizzare il “filtro” che si preferisce…
L’archivio e le istruzioni per usarlo si trovano QUI. Bisogna fare un po’ di fatica e capire come usarlo. Ma sicuramente ben minore di quella necessaria per trovare il miglior telescopio, il miglior oculare o il miglior modo per eseguire fotografie. Oltretutto, il risultato è sicuramente ben più soddisfacente! Scusate, ma io preferisco aspettare i dati analizzati da altri e poi cercare di imparare e valutare. Così come preferisco vedere le immagini di Chandra piuttosto che quelle di un telescopio amatoriale. Ma altri sicuramente no… e allora, via, alla scoperta dell’archivio!
Avete sicuramente capito che questo articolo tutto vuole essere meno che polemico. Anzi, è solo uno spunto in più per aiutare molti ad allargare il piacere più semplice e gioioso che può regalare l’Universo.
9 commenti
Ciao Enzo, manca il link all'archivio
Questo qui ? http://chandra.harvard.edu/photo/2013/archives/
ho inserito il link ...scusate!
Tuttavia, datemi una mano... perchè non sembra così facile arrivare ai dati (almeno per uno come me che capisce poco di computer...)...
Il link per arrivare ai dati dovrebbe essere questo: http://cda.harvard.edu/chaser
Da quanto ho capito bisognerebbe scaricare delle immagini nel formato .fits, che poi vanno elaborate con un apposito programma (che ho scaricato ma non ho idea di come vada utilizzato, serve sicuramente qualche ora per capirci qualcosa... )
Stupendo caro Enzo, e poi "poetici" i tuoi commenti.
Per voi Scienziati poi può essere una manna per provare ad analizzare in proprio immagini ,magari ancora non viste, e trarre qualche conclusione. Per noi rsta comunque il fascino del Cosmo e l'analisi delle Vostre (Tue) spiegazioni.
Ho scoperto come arrivare ai dati.
1) Si parte da qua: http://cda.cfa.harvard.edu/chaser/ in cui dobbiamo inserire il nome dell'oggetto da ricercare. Cliccare sul bottone "Search" in alto a sinistra.
2) Ora siamo nella schermata dei risultati della ricerca, in cui bisogna spuntare le righe che ci interessano. A questo punto cliccare sul bottone "Add Products to Retrieval List", posto in alto al centro.
3) Nella nuova schermata cliccare su "Retrieve Products", ed arriveremo in una nuova pagina che conterrà un link cliccando sul quale potremo scaricare il file contenente il pacchetto dati che ci interessa (il mio ad esempio era di 150mb).
Grazie Sml
grande SMA!!!!!
Questa sì che è collaborazione....
inserisco subito le tue istruzioni nei CONTRIBUTI, così saranno a disposizione di tutti . Se pensi di poterle scrivere ancora più in dettaglio fai pure...
Questo è un vero gruppo di .... lavoro
Ciao ragazzi e grazie ad Enzo per l'articolo!
IC1369A sembra proprio una medusa. Che bellezza !
NGC6946, l'ultima postata, mi piace molto perchè mi ricorda il numero aureo e il buon Fibonacci.
Quelle spirali e quel numero così particolare che sembra collegare tutto, dalle galassie, ai petali dei fiori, dal DNA umano alle strutture cristalline dei minerali o ai gusci di antichi Nautilus.....sembra tutto collegato
Anche noi siamo universo!
P.S. grazie SMA!
Ciao Andrea.