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Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Il brodo più nutriente è uguale dappertutto *
Questo articolo è inserito nella sezione d'archivio "Figli delle stelle (e degli asteroidi, e delle comete...)"
Un risultato che potrebbe apparire ovvio, ma che rende sempre più solida l’idea che noi non possiamo essere altro che la norma nell’Universo. Le componenti della vita non sono solo ovunque, ma sono state mescolate nelle stesse proporzioni. Il famoso “brodo primordiale” non è un piatto locale, ma un cibo universale. E questo potrebbe essere vero già da almeno 10 miliardi di anni.
Finora la ricerca di elementi più o meno pesanti, in grado di dare il via a quella mistura che ha permesso al Sole di crearsi dei pianeti e anche la vita su almeno uno di essi, si limitava praticamente solo alla nostra galassia (QUI abbiamo parlato di una stella neonata nel cui disco protoplanetario sono stati individuati i mattoncini della vita biologica, QUI di molecole organiche che vivono tranquillamente nei dintorni di un buco nero). Tuttavia, non era difficile pensare -e ricordare- che l’Universo, quando realizza un processo vantaggioso e facilmente ripetibile, non se lo fa più scappare e lo continua a usare ovunque (l’intelligenza delle particelle?).
Parliamoci chiaro: tutto ciò che è polvere, composti chimici, molecole organiche, vita biologica, ha solo due modi per crearsi ed entrambi i modi sono legati alla morte delle stelle più massicce, le più utili e laboriose. Un unico grande compito che le creature più fondamentali dell’Universo si spartiscono equamente. Sono cose che tutti sappiamo molto bene, ma su cui forse non ci si riflette mai abbastanza e ci si perde in rivoli più piccoli e intricati, dimenticando l’origine di tutto.
Sì, le comete e gli asteroidi possono essere i “trasportatori” all’interno di un sistema planetario e forse anche dei “manovali” in grado di eseguire qualche operazione di montaggio molecolare. Il Sole ha fatto di più, ma non poi molto… Ha eseguito un processo di cattura di materia, utilizzando la sua gravità. In qualche modo, sapeva benissimo che ovunque catturasse la materia essa doveva contenere quel mix universale: ci sarebbe stata polvere sufficiente e ben mischiata per il suo sistema planetario. Lui doveva fare da incubatrice nei primi momenti di vita e poi regalare l’energia necessaria ai processi successivi.
L’origine di tutto, la fabbricazione della materia prima, avveniva altrove, durante l’esplosione delle supernove. Esse possono dividersi in due grandi categorie: quelle estremamente pesanti che collassano per il loro stesso “peso”, quando le reazioni nucleari non riescono più a bilanciare la gravità ed esplodono riversando all’esterno elementi non estremamente pesanti come quelli compresi tra il carbonio e il silicio; quelle che nascono come nane bianche, ma che succhiano la materia dalla compagna fino a esplodere come supernova di tipo Ia. A loro si devono gli elementi più pesanti come il ferro e il nickel. Gli ingredienti per il “brodo” sono pronti e iniziano a mescolarsi fino a quando una stella come il Sole decide di usarli per mettere su famiglia. A suo tempo, li restituirà al Cosmo e ai suoi discendenti.
Una vera e propria vita, con tempi scala lunghissimi, all’interno della quale vi sono episodi in cui le particelle si divertono a creare sistemi ultra complessi, di breve durata. In fondo, la vita biologica è proprio questo, se considerata nel teatro completo del Cosmo.
Tutto ciò avviene nella nostra galassia, ma sarebbe assurdo pensare che non capiti e sia capitato da tempi molto remoti in tutte le galassie. D’altra parte, le supernove nascono da stelle che vivono poco e il brodo di base si costruisce abbastanza in fretta.
Esiste poi un sistema di trasporto ben più efficiente e generale di quello rappresentato dalle comete e asteroidi (autobus cittadini o metropolitane): i treni ad alta velocità e gli aerei supersonici, ossia gli scambi tra luoghi lontanissimi di una stessa galassia o addirittura tra galassia e galassia. Sappiamo benissimo che le galassie, vere e proprie città cosmiche, tendono a riunirsi in gruppi anche molto numerosi: gli ammassi e i superammassi. Città che al pari dei grandi navigatori della nostra storia vogliono stabilire contatti e scambi con le altre.
Anche se noi vediamo guerra dappertutto, gli scontri tra città non sono guerre, ma unioni e scambi di materia ed energia. E a volte non c’è nemmeno bisogno di venire a contatto per scambiarsi informazioni e merce preziosa, basta il vento intergalattico che sposta grandi masse di gas e polvere all’interno dell’ammasso. Gas che può essere caldissimo e che riesce, se abbiamo i giusti occhiali, a essere visto e studiato. Ebbene, non dovremmo assolutamente stupirci che anche questo materiale assomigli tremendamente al brodo che ha usato il Sole.
Tornando alla Scienza non romanzata, le osservazioni sono state fatte sull’ammasso della Vergine, a soli 54 milioni di anni luce da noi che, oltre a essere vicino, è particolarmente luminoso nei raggi X. Esso è formato da più di 2000 galassie e lo spazio tra loro è riempito di gas estremamente caldo, tale da raggiungere la temperatura necessaria per brillare nell’X.
Chi ha fatto la “spia” è stato il satellite giapponese Suzaku, che ha eseguite misure fino a 5 milioni di anni luce dal centro dell’ammasso. Non è stato difficile (anche se mai si era fatto in precedenza con questa accuratezza) studiare il brodo che era distribuito su queste scale immense. Il succo di tutto (l’avete già capito) era di confrontare questo brodo con quello utilizzato dal Sole… Lo stesso Suzaku aveva già trovato che il ferro era distribuito in modo pressoché uniforme nell’ammasso di Perseo, ma non era riuscito a rivelare gli elementi più leggeri. Cosa che, invece, è riuscita con le nuove osservazioni dell’ammasso della Vergine.
Facciamo una piccola premessa: il Sole utilizza un mix che dovrebbe essere composto dal materiale di una supernova di Tipo Ia per ogni cinque supernove a collasso gravitazionale (core-collapse). Un brodo abbastanza ben definito (mai cambiare ciò che funziona). Ebbene, nell’ammasso della Vergine, e non solo all’interno delle singole galassie, vi è proprio questo tipo di brodo ed esso è distribuito uniformemente per tutto l’ammasso: gli scambi e i commerci si sono svolti perfettamente e si può concludere che lo stesso brodo, con minime variazioni, si trovi un po’ dappertutto nell’Universo. Sembra che il primo mix completo ed efficiente sia nato tra i due e i quattro miliardi di anni dopo il Big Bang. Niente di veramente strano, dato che quello era il periodo più attivo di nascita (e quindi di morte) stellare.
La conclusione è banale e sconvolgente allo stesso tempo (basta pensarci e riflettere): il brodo chimico in grado di portare alle reazioni più complesse della vita biologica, come in un enorme “lego” cosmico, si trova dappertutto e ha le stesse caratteristiche. Mi chiedo: “Perché mai avrebbe dovuto portare alla vita solo qui da noi?”. Sembrerebbe un vero paradosso e preferisco affidarmi alla logica. La vita può crearsi ovunque ed è capace di viaggiare nell’Universo smontando le sue parti essenziali per poi rimontarle quando trova la giusta casa cosmica. E di case cosmiche ce ne sono quante se ne vogliono. La Terra è nata 4.5 miliardi di anni fa e, forse, nella nostra galassia siamo tra i primi successi o, quantomeno, i primi ad aver già raggiunto un certo livello nel commercio e nello scambio di informazioni.
Forse è inutile sperare di trovare civiltà (??) evolute come la nostra. Sarebbe più facile cercarle nelle altre galassie, ma la lentezza della luce sembra sogghignare e dirci che è molto meglio restare ancora isolati. Lei ne ha viste di cotte e di crude attraverso i suoi intelligentissimi fotoni!
Mi chiedo, infine: “Possiamo noi, piccoli tentativi, più o meno riusciti, di complicare le interazioni tra particelle, pensare di competere con i mezzi di trasporto sfruttati con successo da miliardi di anni dagli elementi del Cosmo?”. E’ come se facessimo piccoli salti e sperassimo di raggiungere la cime di una sequoia… Sì, la mente che per sopravvivere ha bisogno di giudicarsi autonoma, ci fa credere che potremo viaggiare tra le stelle e portare i semi della nostra civiltà e crearla altrove. Scusate se vado contro il pensiero generale, ma mi sembra veramente un gioco infantile… come giocare con i modellini di automobili e pensare di partecipare a un Gran Premio di Formula 1.
Lasciamo che la vita viaggi con le regole che ha messo a punto da miliardi di anni e che possiamo vedere, proprio su di noi, essere abbastanza ben efficienti. Godiamocela fino a che il Sole ce lo permetterà e cerchiamo di imparare. Mandiamo pure telescopi in giro per il Sistema Solare, cerchiamo di conoscere sempre meglio la nostra abitazione con i suoi limiti temporali, cerchiamo di capire le regole che ci hanno permesso di poterle apprezzare e utilizzare, viaggiamo pure fin dove si riuscirà, ma non pensiamo di poter essere noi a inseminare l’Universo. Umiltà… signori, molta umiltà!
Articolo originale QUI
Alcuni articoli - tra i tanti pubblicati nel blog - per approfondire l'argomento:
Le grandi fabbriche del Cosmo e il ciclo della vita
Anche la R del RNA viene dallo spazio?
La vita nasce al centro delle galassie?
35 commenti
Insomma questi atomi forgiati nelle fucine stellari non vedono l'ora di mettersi all'opera. La vita ha proprio voglia di nascere!
Speriamo proprio di non essere noi ad inseminare l'universo. Allo stato attuale non diffondetemmo granché di buono. Abbiamo ancora molta strada da fare.
Mai pensato, caro Enzo, che potremo o dovremo "inseminare" l'universo. Ma consentiti di dire con ragionevole certezza che faremo la di è dei "topi nella stiva" senza una nuova nave. ... ovviamente perché credo che noi, come la vita nell'Universo, non ci fermeremo a fare i bravi "Irochesi". Punteremo a costruire sempre un nuovo super mega telescopio, un nuovo grande suv, a visitare altre 100 volte Marte e non ci daremo mai delle regole che ci preservino dal collasso della nave Terra.
Mi scuso per gli errori ma sto scrivendo con il cellulare. Sempre a leggere il teatro.
caro Luigi,
sono d'accordo con te sul fatto che l'uomo cercherà sempre di andare oltre (fa parte del suo DNA e quindi della Natura), ma non è detto che questa ricerca non abbia una fine, un muro che non si può valicare. Anche le scimmie fanno molte azioni più sofisticate di quelle dei topi, riuscendo a pensare e a usare attrezzi. Ma una scimmia non riuscirà mai a costruire un telescopio... L'uomo si muoverà in uno spazio limitato, ma probabilmente non avrà mai tempo e capacità per andare oltre: è stato fabbricato per eseguire certe cose, ma non per riuscire in tutto ciò che vorrebbe (ma la volontà deve esserci per non farlo collassare e fermarsi troppo presto...). Dai, sto facendo troppa metafisica e poca fisica...
Comunque, non mi riferivo a te nella parte finale, ma a tutti coloro, in genere, che pensano che l'uomo non abbia confini... (e sono i più). Forse hanno ragione loro, ma io temo che la verità sia diversa... Boh...
Be in effetti il risultato della ricerca sembra come scontato, è come vivere in un'isola della terra e porsi la domanda se il resto della vita nel pianeta segue gli stessi componenti di base... possono cambiare le specie ma la sostenZa rimane la stessa...
Nell'universo tutto è uguale all'universo.Lo so mi ripeto,ma a mio giudizio se non ho capito male pure Enzo la pensa così.Credo che lo spazio al quale siamo legati non ci consenta di fare molti salti,tutta la materia complessa sembra avere dei limiti fisici ben precisi.Le cose che ignoriamo sono di gran lunga maggiori di quello che sappiamo,ma osservando come la macchina funziona...
Carissimi:
Gli ingredienti per il brodo primordiale (io avrei preferito un bel piatto di matriciana ) ci sono ed in abbondanza mi pare di capire, poi però bisogna che si verifichino le condizioni giuste nell'istante giusto per far si che scocchi la scintilla della vita.
Casualità o all'opposto routine?? il perno del discorso su cui gira il ragionamento resta questo ....
Comunque dir si voglia resta il fatto che data l'immensità del cosmo è molto probabile anzi ,azzarderei certa, la presenza della vita in altri ecosistemi "extraterrestri".
Dunque siamo più o meno tutti sulla stessa linea di pensiero, costantemente alla ricerca di questa scintilla onestamente troppo piccoli, limitati nelle nostre percezioni costretti a brancolare nel buio senza uno spiraglio di luce che ci indichi con chiarezza la giusta direzione verso la verità.
Grazie Vincenzo con questi articoli, che gradisco in particolar modo, ho spunti di riflessione buoni che mi gratificano intelletualmente .
Diego ha posto ben il problema, ma c'è un ulteriore alternativa che non so descrivere molto bene (ci mancherebbe). Fatemela chiamare realtà quantistica. E' troppo facile dare alla MQ l'aggettivo di casualità. Essa lavora in tale modo, ma le sue leggi sono sempre le stesse ovunque. Ne deriva che non resta molta scelta a un insieme di elettroni e altre particelle che non adattarsi a quei processi casuali che però portano sempre agli stessi risultati. Posso cambiare quanto voglio le due fenditure ma otterrò sempre interferenza. posso prendere milioni di piante, ma tutte useranno la fotosintesi. Un processo casuale, ma che è radicato in tutto ciò che esiste. Uffa! mi sto ingarbugliando, ma spero capiate il senso del discorso... In questo contesto, potrei dire: datemi i composti giusti in condizioni né troppo calde né troppo fredde e poi lasciate fare alla MQ... la vita comparirà!
Certamente Enzo ti comprendo e non volevo troppo semplificare, ma come capire l'arcano?
Sperimentando si potrebbero mettere tutti gli ingredienti giusti con temperature ottimali e poi che altro fare?? lasciare decidere alla MQ .....
Siamo di nuovo al punto di partenza ancora brancoliamo nel buio, certamente Dio non gioca a dadi ma probabilmente ancora per noi è preclusa la comprensione del meccanismo più fantastico dell'universo che è la vita.
Per la materia la particella di Dio l'abbiamo trovata o quasi ora avanti con la ricerca a 360° (l'uomo si sa per sua natura difficilmente demorde) nella speranza di aggiungere nuovi tasselli per avere una visione d'insieme migliore. E poi signori miei scoprire i segreti della vita implicherebbe una rivoluzione planetaria con ripercussioni notevoli che francamente da piccolo uomo quale sono un po' mi spaventano. Ma qui già entriamo in altri campi ed in altri ambiti di discussione...
Caro Enzo la tua frase finale si è capita più che bene. La vita e la MQ non possono che essere legate e questo brodo che circola nel teatro del cosmo deve sicuramente tenerne conto, anzi dipendere da questa.
L'Uomo per forza di cose è limitato nel tempo e nello spazio, ma con la mente no, con la MQ no.
@Mario
Dobbiamo però ai me ammettere che nonostante il nostro intelletto ancora esistono limiti di comprensione, se così non fosse potremmo creare noi la vita conoscendone i segreti più reconditi non credi?? Probabilmente la conoscenza approfondita della meccanica quantistica è il primo passo verso la comprensione....
Più che creare meglio dire gestire con cognizione il processo stesso della vita che, come bene dice Enzo, si trova intrinseco negli elementi e nelle particelle presenti in abbondanza nel cosmo e di cui noi siamo composti.
Noi siamo la materia figlia delle stelle che ha preso coscienza di se stessa.........
Aiuto fermatemi!! Forse sto delirando
Noi vogliamo gestire la vita ma è la vita che gestisce noi....
Lo vediamo scritto nel DNA.....
Ragazzi "TANTA" roba
Scusatemi tutti ma oggi mi sento vulcanico!!!
Beh... Diego, in qualche modo è giusto. Però, siamo ancora ben lontani dall'aver preso coscienza. Per adesso descriviamo ma non capiamo... Mi chiedo: "Le stelle hanno preso coscienza dei meccanismi che le tengono in vita?" Chiunque direbbe di no, perché non hanno intelligenza. Il succo è tutto lì... Noi abbiamo intelligenza per capire la MQ? In altre parole, la MQ che regola probabilmente ogni azione biologica, permette al nostro cervello che la utilizza di rendersi conto veramente di ciò che gli capita? O siamo come una stella? Ciò che deve cambiare, sempre che sia possibile, è il modo con cui pensare. Magari è intrinsecamente impossibile, ma bisogna cominciare a dare a tutti le basi di partenza per sperare di ottenere un qualche risultato. Ecco perché io metterei obbligatorio lo studio della MQ in dalle scuole elementari. E' proprio lì che si costruisce la sequela dei processi che utilizziamo normalmente. Una normalità che va in verso opposto alla realtà delle cose. Solo così potrebbe nascere un Einstein capace di immedesimarsi e fare un passo decisivo. Non so... ragazzi... sto andando a raffica e non certo seguendo una chiara logica. Ma se ne fossi capace avrei superato l'ostacolo più grande... ragionare in termini di MQ. E' un po' come quando si studia l'inglese e ti dicono che per arrivare a un livello ottimale devi essere capace di pensare in inglese. Noi di solito traduciamo... ma la MQ non si può tradurre.
Grandissimo Vincenzo quando vai a raffica mi fai sognare.
Hai ragione da vendere bisogna portare il prima possibile nelle scuole queste riflessioni e anche io come te sono convinto che sia la strada giusta e ho a cuore la tua idea per questo ti seguo nonostante i miei limiti culturali sento la stessa tua voglia di far progredire il prossimo la possiamo chiamare una forma di filantropia ma che può dare un senso nobile alla propria esistenza.
Lunga vita a chi semina virtù e conoscenza.
No, no hai ragione Diego, mi sono spiegato male e forse sono andato troppo in fretta anche io. C'è da mettere un sarebbe bello grande. Ma con la mente non lo sarebbe se si fosse più consapevoli delle nostre capacità mentali, se si studiasse la MQ fino da bambini come dice Enzo, se si fosse consapevoli , come dici tu , che è la vita a gestirci e quindi più umili difronte ad essa. Insomma tanti se ovviamente ma (vedi c'è anche un ma) diamoci una smossa.
Eh sì cari ragazzi... con le nostre limitatezze intellettive non possiamo fare molto. Ma, almeno, non dobbiamo mollare, cercando di istigare le future menti al nuovo e non alla pappapronta (stile Stellarium) e di staccarle dal cellulare di ultima generazione! Vi immaginate Einstein con un cellulare acceso tutto il giorno? Anche lui, forse, avrebbe fatto girare un programmino e la RR e la RG sarebbero ancora nel cassetto. L'ideale sarebbe uno come Feynman che pur impostando le nanotecnologie è sempre riuscito a stare ancorato alla visione logica e semplice dei fatti. Alti tempi? Speriamo proprio di no e che sia solo un periodo di rimbambimento completo. Forse ci penserà la MQ a riportarci sulla giusta linea... Però, però, che nostalgia!
Grazie Mario per la risposta è vero e quanti quanti se.....
Prendiamo allora esempio dai Grandi:
"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile".
(Francesco d’Assisi)
Caro Vincenzo aspettavo di leggere altri interventi magari delle nostre fanciulle, ma probabilmente oggi sono tutti presi dalle app più trendy del momento
Sono tremendo
Cari tutti,
Che meraviglia leggere i vostri commenti. .. esiste ancora un luogo dove il cellulare non serve a rimbambirsi.
La mia opinione sull'intelligenza implicita nella MQ è questa: in tutte le circostanze nelle quali dobbiamo dare necessariamente risposte a qualcosa di non compreso usiamo degli appellativi astratti. Intelligenza, materia oscura, casualità, trascendente o Dio, sono tutti esempi di qualcosa, un espediente, per rispondere a qualche dilemma profondo ed irrisolto. La certezza è il dilemma; la risposta è dimostrata e dimostrabile solo con il metodo scientifico. Spesso, poi, anche il metodo scientifico da risposte approssimative. Nulla però è descrivibile scientificamente ed in maniara esatta con le astrazioni di cui sopra. Teoricamente potrei calcolare quanti incidenti aerei si verificheranno il prossimo anno conoscendo tutte le variabili in gioco. Allo stesso modo avrei una nuova disciplina perfettamente predittiva e descrivibile con matematica certezza se conoscessi tutte le regole della MQ e tutte le variabili in gioco. Dio ed i dadi sono due faccie della stessa medaglia. Servono a colmare un vuoto che non tolleriamo.
Caro Diego,
questa fanciulla non ha né app né Facebook né altro (un marito, due figlie, una casa, un lavoro e qualche buona lettura sono più che sufficienti )... questa volta mi limito a leggere con interesse i vostri commenti perché il mio pensiero sull'argomento l'ho espresso l'altro ieri qui
http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2015/10/23/la-vita-terrestre-potrebbe-essere-piu-vecchia-di-quanto-si-pensi/
e non voglio essere invadente
Grazie Dani!!
Il tuo commento dell'altro giorno mi era sfuggito ora me lo son letto e goduto.
Lo sapevo che mi sarebbe piaciuto un tuo parere e devo dire che riesci sempre a sorprendermi e a (si può dire?) intrigarmi in positivo. Complimenti per la tua intelligenza.
Troppo buono, Diego, troppo buono...
grandi ragazzi e ragazze e bellissime le parole di Luigi...
Ah... se non ci foste voi!!!!
scusate... ragazze e ragazzi!!!!
Approfitto di questo commento, Prof., per raccontarti cosa è successo ieri sera... (e mi scuso con gli altri se vado fuori tema)
Mia figlia, che domani avrà compito in classe di fisica, era preoccupata perché la nuova insegnante dà per scontato che i ragazzi conoscano i vettori, ma il professore del biennio non glieli ha spiegati (magari fossero l'unica cosa che non ha spiegato ). Allora le ho consegnato le tue lezioni sul momento angolare che, casualmente, iniziano proprio con una bella spiegazioni sui vettori.
Dopo averne letto la prima parte (quella che arriva alla somma vettoriale che è ciò che le serve), prima di addormentarsi mi ha detto "Grazie mamma, ora sono più tranquilla, mi hai proprio illuminato!", "Prego, amore" le ho risposto "ma non sono stata io a illuminarti!"...
@Luigi
Grazie a te per il tuo intervento, ognuno di noi penso sente il bisogno di astrarsi ogni tanto fa parte della condizione umana e sono giustificabili ed ammesse sia la fede la filosofia o ciò che ci può dare quel senso di pace e di tranquillità per combattere il timore di non aver risposte e di non sapere che cosa ci aspetta al di la dei nostri orizzonti e delle nostre possibilità umane.
Noi tutti nonostante i progressi nonostante le scoperte nonostante la strada che decidiamo di percorrere ci troviamo sempre allo stesso bivio come se girassimo in un labirinto senza via d'uscita apparente e per ciò ipotizziamo quale sia la strada migliore ammesso che ci sia, ognuno con le sue ragioni e le sue verità.
Dico ciò avendo ben presente il metodo scientifico nell'indagare, per esempio seguendo la meccanica quantistica a quanto pare ci troviamo sempre li, di fronte allo stesso bivio sempre al punto di partenza particella od onda??? Credere o non credere aver fede, essere puri uomini di scienza o magari entrambe le cose.
cara Daniela,
mi hai fatto provare una gioia vera! Questo è lo scopo di tutto questo mio scrivere e rompere le scatole... E quando serve a qualcuno, è il regalo più bello!
Un bacione alla bimba (meglio ragazza...) e ovviamente anche a te!!! Per qualsiasi problema io sono qui, a tua disposizione
Beh! Cara Dani il nostro Enzo non ha illuminato solo tua figlia....
Su, su, non esagerate se no ci credo
Grazie Prof., grazie Diego.
Grazie Prof.!
Lo so e l'ho detto anche a Valentina che, in caso dubbi, ha la fortuna di avere a disposizione un matematico e astrofisico di fama internazionale che non vede l'ora di risolverglieli... poi, però, non ti lamentare se ti troverai sommerso dalle domande!!
Bella questa citazione di San Francesco,ha detto una cosa di sacro buon senso più che di religioso .