La formula di Parameshvara **
Vi è in geometria una formula non molto nota che consente di calcolare il raggio della circonferenza circoscritta ad un quadrilatero ciclico: la formula di Parameshvara,
che prende il nome dal matematico e astronomo indiano Vatasseri Parameshvara Nambudiri (Kerala, India c. 1380–1460).
La sua dimostrazione non è particolarmente difficoltosa in quanto si basa essenzialmente su due formule ed un teorema:
1: la formula per la determinazione del raggio R della circonferenza circoscritta ad un triangolo di lati
l1 , l2 , l3 ed area S:
dalla quale, all’inverso, si può ricavare l’area noto il raggio:
2: il teorema di Tolomeo per un quadrilatero ciclico di lati consecutivi a, b, c, d
e diagonali p e q:
3: la formula di Brahmagupta per ottenere l’area (S) di un quadrilatero ciclico di lati consecutivi a, b, c, d:
dove s minuscola indica il semiperimetro: .
Figura 1
In riferimento alla figura 1, si considerino i triangoli ABC e ADC, che condividono un lato rappresentato dalla diagonale AC = p. In base alla formula numero 1, le aree dei due triangoli si possono scrivere come:
;
Sommando le due aree si ottiene, ovviamente, l’area del quadrilatero ABCD:
(4)
Si considerino successivamente i triangoli ABD e BDC, che condividono un lato rappresentato dalla diagonale BD = q. Analogamente al passaggio precedente, si può scrivere:
;
e sommando le due aree:
(5)
Moltiplicando la (4) per la (5) si otterrà l’area del quadrilatero ABCD elevata al quadrato:
(6)
Ma per il Teorema di Tolomeo (formula numero 2) si ha che:
per cui la (6) si può scrivere:
e portando al denominatore ed al primo membro:
(7)
Infine, sostituendo nella (7) l’area elevata alla seconda di ABCD con la formula di Brahmagupta:
ordinando ed estraendo la radice quadrata:
(8)
che restituisce il valore di R ricercato.
Nota: se non si volesse usare il semiperimetro s del quadrilatero ABCD ma fare riferimento solamente ai suoi lati, la formula equivalente alla (8) diventa:
in quanto:
= =
e così via per gli altri lati.
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APPENDICE
Dimostrazione della determinazione del raggio della circonferenza circoscritta ad un triangolo (formula numero 1):
Un triangolo qualunque di lati a, b, c è inscritto in una circonferenza. Si consideri il lato b la base del triangolo e si tracci dal vertice opposto l’altezza che chiamo hb ;
a’ è la proiezione di a sulla base b, c’ è la proiezione di c sulla base b.
Si congiunga l’estremo sinistro del lato b con l’estremo inferiore del diametro d, ottenendo il segmento f.
Il triangolo rosso di lati a, f, d è rettangolo perché costruito in una semicirconferenza;
il triangolo blu di lati hb , c’, c è rettangolo per costruzione;
inoltre i due triangoli sono simili perché contengono due angoli α uguali in quanto insistono sullo stesso arco di circonferenza delimitato dalla corda a.
Si può allora scrivere:
2r / a = c / hb → 2r = a×c / hb
ma dato che:
Areaabc = b×hb / 2 → hb = 2·Areaabc / b
allora:
2r = a×c / (2Areaabc / b) = a×b×c / 2Areaabc → r = a×b×c / 4Areaabc
2 commenti
Interessante, ovviamente non ne avevo mai sentito parlare. Dei quadrilateri inscritti mi avevano solo detto, o non ricordo altro, che i loro angoli opposti sono supplementari.
I quadrilateri ciclici sono una miniera inesauribile ...