Categorie: Corpi minori Strumenti e missioni
Tags: Cerere criovulcani Dawn oceano sale
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:4
Le saline di Cerere **
Parliamoci chiaro: la sonda Dawn ha dato ben poche informazioni aggiuntive su Cerere. A parte le macchie bianche e quella montagna che sembra uscita dal nulla e per magia, tutto il resto si conosceva già abbastanza bene da terra. Tra l’altro l’idea che Cerere fosse ricca di acqua era già ben radicata sia attraverso studi spettroscopici sia a seguito della sua bassa densità. Non ci resta che aspettare l'intelligenza umana, dato che le semplici immagini non sono capaci a ragionare... Qualcosa si sta, comunque, muovendo...
A parte i concorsi premio sull’origine delle macchie bianche (che fine hanno fatto?) e il bisogno impellente di dimostrare che la strumentazione italiana sta facendo miracoli (dire che c’è acqua non è, però, una scoperta eccezionale…), le macchie bianche e la montagna “intrusa” sono restati ancora senza una chiara spiegazione (QUI).
Tuttavia, finalmente, qualcosa si sta muovendo, grazie a nuove immagini estremamente dettagliate (era ora…), ma soprattutto a un legame tra le idee precedenti e la verifica diretta. I crateri cosparsi di materiale bianco sembrano proprio individuare dei criovulcani, favoriti dagli impatti e/o da qualche frattura della crosta sottostante. Probabilmente, le macchie sono formate da sale che è rimasto in loco dopo la sublimazione dell’acqua: delle vere e proprie saline.
Anche se se ne è parlato poco, cercando di mantenere una veste di mistero profondo, le macchie bianche erano attese da molti ricercatori che avevano già creato modelli geologicamente attivi per Cerere, con la presenza di un oceano sotterraneo. Nel nostro piccolo, lo avevamo previsto anche noi fin dall’inizio.
Cerere si sarebbe formato da una mistura di ghiaccio e di micro particelle di roccia e polvere. Il decadimento radioattivo avrebbe formato un piccolo nucleo roccioso pesante centrale e un oceano di acqua sporca, ricca di sali, che potrebbe ancora essere in uno stato semi liquido. Il tutto coperto da una crosta segnata da minerali collegati alla presenza di acqua.
La composizione dell’oceano potrebbe mantenerlo ancora liquido alle temperature stimate tra -27 e -10 °C. Un liquido che, durante i miliardi di anni dalla formazione, tenderebbe a ghiacciare sempre più e a espandersi, fuoriuscendo all’esterno lungo le fratture, trasportando con sé materiale fluido. In altre parole, a mano a mano che si forma ghiaccio all’interno, questo si espande e tende a far uscire materia fluida all’esterno. Da cui un’attività di tipo criovulcanica ancora particolarmente attiva. Cerere è estremamente giovane in questo rispetto.
L’immagine estremamente dettagliata di un cratere a fondo bianco mostra molto bene una specie di cupola di materia, profondamente incisa. Niente di veramente diverso da un … cono vulcanico.
Ancora una volta si dimostra che le strumentazioni sono importanti, ma la mente umana è decisamente più fondamentale. Solo lei riesce a dare senso a ciò che la tecnologia offre, magari anche su un piatto d’argento.
Articolo originale QUI
Altri articoli su Cerere e su Dawn li potete trovare inserendo Cerere nel motore di ricerca.
NEWS! Gli oceani sotterranei potrebbero essere molto comuni, vedi QUI
NEWS del 2/9/2016 - La misteriosa montagna di Cerere è un criovulcano!
4 commenti
Carisimo Enzo quindi Cerere sarebbe ancora molto attivo o "crioattivo" ? E quindi di materiale ancora probabilmente ne uscirà e si formeranno ancora coni?
Piccolo ed attivo il nostro Cerere.
eh sì, Mario. Se l'ipotesi fosse vera, i vulcani aumenterebbero col raffreddamento dell'interno... ma i tempi non sono tali da assistere in diretta a un'eruzione (o almeno, credo...).
Perchè ciò non abbiamo potuto osservarlo su altri corpi?
Non dico Plutone o Caronte perchè troppo freddi, ma Marte le lune di Giove?
Caro cryox,
dipende molto dalla composizione interna (Cerere è in un posizione intermedia e abbastanza grande da aver subito una differenziazione). I satelliti di Giove hanno problemi simili, anzi molto più evidenti... solo che la "lava" cambia di composizione. Lo stesso possiamo dire per Encelado... e anche per Plutone...
La lava di Marte era molto più simile a quella terrestre (finché è uscita)