Categorie: Astrobiologia Sistemi extrasolari
Tags: astrobiologia circolazioni oceaniche El Nino La Nina sale salinità oceani
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:3
Come sa di sale lo “pianeta” altrui… *
Questo articolo è inserito nella sezione d'archivio "Quanta vita sulla Terra e (forse) oltre..."
Finora si è sempre pensato di studiare l’ atmosfera degli esopianeti (cosa ancora molto difficile nonché ambigua) per scrutare se vi sono residui gassosi che indichino la presenza di vita biologica.
Si è anche stabilito che i pianeti abitabili sono quelli che devono avere grandi quantità di acqua. Ma, quest’ultima è stata presa per “buona”, ossia considerata simile a quella terrestre.
Una recente ricerca si pone un dubbio del tutto valido: “Cosa succederebbe se l’acqua avesse una diversa salinità rispetto alla nostra?” In fondo, non è scritto da nessuna parte che la quantità di sali sciolti negli oceani debbano essere gli stessi, dipendendo, tra l’altro, dagli elementi base che erano a portata di mano all’inizio della costruzione dei pianeti.
Le conclusioni indicano che la salinità dell’acqua potrebbe essere un punto fondamentale per ipotizzare l’evoluzione della vita. Oltretutto, lo studio dimostra, ancora una volta, come il clima di un pianeta non si possa modellizzare tanto facilmente, solo in base a pochi concetti, nemmeno troppo ben conosciuti e come le circolazioni oceaniche (basta pensare a el Nino e a la Nina) influenzino il clima in modo veramente profondo.
Il fatto è che la salinità (e quindi anche la densità del liquido), implicherebbe forti differenze nella circolazione delle correnti oceaniche. Nel nostro caso, l’acqua si riscalda all’equatore e si sposta verso i poli restando in superficie, per poi sprofondare verso gli abissi e tornare indietro verso l’equatore. Cambiano la salinità, sia in più che in meno, si otterrebbe una circolazione opposta. L’acqua superficiale si muoverebbe dai poli verso l’equatore, dove sprofonderebbe per poi tornare indietro e riemergere ai poli. I modelli indicano che in questo secondo caso le zone polari sarebbero nettamente più calde, favorendo uno sviluppo della vita in zone molto più ampie.
Siamo già tanti così… quanti potremmo diventare in quei mondi non poi tanto strani? Altro che i cinesi… se arrivassero gli alieni salati o dolci, orde di decine di miliardi di invasori piomberebbero sulla Terra. Che ne dite se ciascuno di noi buttasse un cucchiaio di sale nel mare? Forse dissuaderemmo gli alieni che penserebbero di scontrarsi con un numero di terrestri decisamente maggiore del vero.
Articolo originale QUI
Non solo salinità degli oceani, ma anche interazioni tra la massa d’acqua, la sua estensione e la sua distribuzione nonché la rotazione del pianeta
3 commenti
direi caro Enzo di inserire questo articolo anche in astrobiologia..
raga solo io vedo codici html a tutto spiano sul blog o li vedete anche voi...sono al livello delle faccine per commentare e a destra nell'elenco degli ultimi commenti...
Effettivamente caro Enzo pensare solo all'atmosfera e non alla superficie non è giusto, però così le difficoltà aumentano. Questi alieni poi come fanno a mantenere la pressione bassa? Questo sale non aiuta.
caro Mario,
he... sì, mi hanno detto che il tasso di mortalità è molto alto a causa del sale... ma sono così tanti