Categorie: Articoli Astericcio e altri racconti Curiosità
Tags: Astericcio CiccioBariccio emozioni fantascienza Racconti ricci vita
Scritto da: Barbariccio & Daniccia
Commenti:16
I racconti di Ciccio e Astericcio (1) - NASCITA DI UN'AMICIZIA
Dedicato al nostro Mario che ha lanciato l’idea, dandoci l’opportunità di coglierla al volo! Dedicato a Gianni B. che ha mostrato di gradirla con tre grandi sorrisi! Dedicato ai grandi con l’augurio che, grazie ad essa, riescano a tornare un po’ bambini! Ma, soprattutto, dedicato ai bambini affinché spieghino ai grandi ciò che non riusciranno a comprendere! Di cosa stiamo parlando? Mettetevi comodi, ve lo raccontiamo subito: rilassatevi e leggete con gli occhi del cuore…
Daniccia: Non sei emozionata, Barbariccio, all’idea di pubblicare il nostro primo racconto?
Barbariccio: Certo che sì, sono anni che ho questo sogno nel cassetto, ma non avevo il coraggio di aprirlo. Finalmente si è presentata l’occasione giusta, l’ho colta al volo e ne sono felice! E’ stata un’esperienza molto divertente e istruttiva.
D.: Sono d’accordo! Speriamo di essere riuscite ad interpretare al meglio e a tradurre in linguaggio umano i segnali, i comportamenti, la gestualità, le emozioni dei nostri piccoli amici! Meno male ci ha aiutato PapalScherzone che ha già acquisito abbastanza esperienza a comunicare con noi terricoli; senza di lui sarebbe stato molto più difficile!
B.: Può darsi, ma la cosa fondamentale è stata osservarli in silenzio e lasciarci guidare dai sentimenti nell’interpretare ciò che vedevamo.
D.: Hai proprio ragione, quanti bei messaggi ci hanno comunicato i nostri mici e ricci! Ma dai, non indugiamo oltre e lasciamo a loro la parola!
B.: Giusto! Cari amici del Circolo, ecco a voi il primo episodio di una serie di racconti dedicati ad amicizia, sincerità, voglia di vivere, condivisione, ricerca della felicità, commozione, voglia di imparare e non solo! Buona lettura!
PapalScherzone: Che bello godersi un po’ di relax in questo splendido giardino! Ho davvero voglia di farmi un pisolino all’ombra di questo platano, cullato dal mormorio del ruscello che scorre qui accanto. Quando i miei amici mi hanno invitato a trascorrere un periodo di vacanza a casa loro, in un luogo in aperta campagna situato in una zona collinare del pianeta Terra, ho avuto qualche dubbio perché temevo di non riuscire ad ambientarmi e di soffrire di nostalgia per la quiete del mio Papalla… ma questo posto è davvero fantastico, non solo per il colori del cielo, dall’azzurro acceso del giorno alle meravigliose sfumature dell’alba e del tramonto (che sul mio pianeta, ahimé, non ci sono) e la natura rigogliosa e incontaminata che mi circonda, ma soprattutto per l’amabile compagnia dei miei amici umani e animali.
Bene, bene… ora mi accuccio su questa brandina… ron… fii… ron… fii…
SBADABAM STURM UND DRANG BANG STUMP
Scherzy: Oddio! Per tutti i papallotteri che diavolo è successo?! Vedo una striscia sull’erba che prima non c’era… va a finire dentro quel cespuglio… ora mi avvicino con cautela… Ciao piccolino! Chi sei? Come hai fatto ad arrivare da queste parti?
Astericcio: C-Ciao… mi chiamo Astericcio e tu?
Scherzy: Io mi chiamo PapalScherzone, Scherzy per gli amici, e vengo da lontano, mi trovo qui per un periodo di vacanza. Ma, a giudicare da come brillano i tuoi piccoli aculei, credo che tu ed io abbiamo molto in comune… hai per caso attraversato quell’enorme nube di polvere di stelle che lambisce il campo magnetico di Giove? Io l’ho evitata per un soffio, sai sono un po’ allergico e tutta quella polvere mi avrebbe fatto starnutire!
Astericcio: In effetti sì, ma io ci sono entrato di proposito… mi piaceva l’idea di diventare “brillantinoso”, che divertimento rotolarmi in quella polvere, non avevo mai fatto niente di così eccitante in vita mia!
Scherzy: (Eccitante rotolarsi nella polvere?! Che tipo strano!) Ma vedo che stai zoppicando, vieni a sederti vicino al ruscello e metti il piede nell’acqua fresca, vedrai che presto starai meglio.
Astericcio: Sì grazie, devo essermi slogato una caviglia mentre atterravo nel cespuglio con il mio turbo-asteroide. Oh, oh… e tu chi sei? Perché mi stai annusando?
Bianchina: Miao… sniff… sniff… mi chiamo Bianchina e abito qui con la mia famiglia. Ho molti amici ricci, ma è la prima volta che mi capita di vederne uno che brilla, miao! Da dove vieni?
Astericcio: Vengo da un pianeta lontano lontano, si chiama Paradiriccio, e sono qui in missione di pace: il Gran Consiglio dei Saggicci ha inviato me ed altri ambasciatori in tutto l’Universo, alla ricerca di nostri simili per dare loro la possibilità di venire a vivere nel nostro pianeta.
Bianchina: Ah sì? E cos’ha di tanto speciale il tuo pianeta?
Tigotta: Miao… prr… Ciao piccolo! Anch’io sono curiosa di sapere cos’ha di speciale questo pianeta… ma forse è meglio se lo racconti a CiccioBariccio! Ciccioooo, dove sei? Vieni, presto, questo racconto non puoi perdertelo!
Ciccio: Yawn… cos’è tutto questo trambusto? Possibile che non si possa riposare in pace neanche dentro la mia catasta di legna preferita?? Mi stiracchio e arrivo, un po’ di pazienza per favore!
Scherzy: Dai Ciccio, muoviti! Devi assolutamente venire a conoscere Astericcio!!
Ciccio: Ok, ok… Ciao Astericcio, ma cosa hai combinato? Non ho mai visto un riccio così brillante, che storia è questa? Sento puzza di bruciato, dite la verità: vi siete messi tutti d’accordo per prendermi in giro?!
Tigotta: Ma dai, Ciccio, sei sempre il solito sospettoso, rilassati!
Ciccio: Parli bene tu che sei sempre vissuta qui coccolata e protetta dai tuoi amici umani! Se avessi vissuto la metà di quello che ho vissuto io, capiresti perfettamente la mia prudenza!
Scherzy: Ora basta voi due, abbiamo un ospite, non fate i maleducati!
Ciccio: Piacere, mi chiamo CiccioBariccio, per gli amici Ciccio e vivo qui anche se questa non è casa mia…
Bianchina: Su, non essere sciocco, Ciccio! Maramao! Lo sai perfettamente che ormai sei diventato di famiglia e puoi rimanere qui tutto il tempo che vorrai.
Ciccio: Sì, certo, lo so… i tuoi amici umani che mi hanno “adottato” sono splendidi e non mi fanno mancare niente, sopratutto l’affetto di cui ho tanto bisogno…
Astericcio: Cosa ti succede, Ciccio? Perché quella lacrima?
Ciccio: Non farci caso, ogni tanto mi assale la nostalgia per la mia famiglia… ma non voglio rattristarti! Parlami di te, piuttosto! Da dove vieni?
Astericcio: Come stavo dicendo prima del tuo arrivo, vengo da un pianeta bellissimo abitato solo da ricci e un gruppo di noi (tra cui il sottoscritto) è stato scelto per esplorare l’Universo alla ricerca di nostri simili a cui dare l’opportunità di trasferirsi nel nostro paradiso!
Ciccio: Interessante… ma spiegami meglio: perché sarebbe così bello vivere nel tuo pianeta? Non vorrai farmi credere che tutto è perfetto?! Non è possibile…
Scherzy: Ben detto, Ciccio! Per esempio, dimmi Astericcio, non esiste povertà nel tuo mondo?
Astericcio: Perdonami, ma non conosco questa parola… cosa significa?
Ciccio: significa non riuscire a soddisfare completamente le necessità primarie per condurre un’esistenza dignitosa, prime fra tutte il cibo e un rifugio che ti protegga da caldo, freddo, pioggia, vento…
Astericcio: Ah, ora comprendo… no, noi non conosciamo la povertà, ognuno ha un rifugio adatto alle proprie esigenze, un lavoro e cibo più che sufficiente. Non riesco proprio ad immaginare come si possa fare a meno di tutto ciò!
Ciccio: Ti assicuro che qui sulla Terra succede, eccome! Io stesso ho provato la povertà, quando i miei genitori sono mancati in seguito ad un “incontro ravvicinato” con un cane da caccia… è una sensazione terribile, il dolore era grande non solo per le privazioni affettive, ma anche per quelle fisiche.
Astericcio: Mamma mia, ma allora perché non salti sul mio asteroide e vieni a vivere su Paradiriccio?
Ciccio: Sarò sincero, Astericcio, se ti avessi incontrato un po’ di tempo fa, sarei salito di corsa sul tuo asteroide… ma ora ho finalmente ritrovato serenità e voglia di vivere grazie alle tante persone meravigliose che ho avuto la fortuna di incontrare!
Bianchina: Sai, Astericcio, l’anno scorso Ciccio è stato vittima di un brutto incidente e si è ferito gravemente… un trattore è passato molto vicino alla sua tana e l’ha fatta crollare.
Tigotta: Per sua fortuna la mamma lo trovò prima che fosse troppo tardi, saltò in auto e, in tutta fretta, lo portò al Rifugio dei ricci, un posto fantastico dove un medico veterinario, aiutato da alcuni suoi amici, si prodiga per salvare la vita a ricci feriti e, quando possibile, li mette in condizione di tornare ad essere autonomi e a vivere in libertà.
Ciccio: A volte il compito più difficile è proprio quello di farci tornare a vivere in libertà… si sta talmente bene nel Rifugio dei ricci, ci si sente talmente amati che è dura allontanarsene! Infatti molti di noi, una volta liberi, tornano spesso a far visita al medico e ai suoi amici. Non tanto per farsi dare da mangiare (anche se qualche leccornia non si rifiuta mai!), ma per farsi grattare il nasino o massaggiare il pancino… che meraviglia!!
Astericcio: Anche da noi esistono bravi medici e ospedali efficienti, sapete? Io stesso, quando ne ho avuto bisogno per un’appendicite, sono stato curato con la massima professionalità e messo in condizione di tornare al lavoro in un paio di giorni!
Scherzy: Accidenti, davvero efficienti… forse troppo direi! Dopo un’operazione forse qualche giorno in più di riposo e cure non guasterebbe.
Astericcio: Beh, vedi Scherzy, il fatto è che se manchi dal lavoro per più di tre giorni, il tuo posto viene dato ad un altro… quindi perdi il diritto al rifugio e alla razione di cibo giornaliera.
Scherzy: COSA?! Stai scherzando, Astericcio, vero???
Astericcio: No, veramente no… perché dovrei? Da noi è normale che chi non può dare il contributo al bene della collettività, non ne possa più fare parte, cosa c’è di strano?
Bianchina: Scusa, Astericcio, cosa intendi per “non fare più parte della collettività”? Miao?
Astericcio: (Certo che gli abitanti di questo pianeta sono strani, eh?) Beh… mi sembra ovvio: se non si può svolgere la propria funzione si è inutili, quindi tanto vale andarsene!
Ciccio: Andarsene dove? In un luogo isolato, in un ospizio, in un altro pianeta?
Astericcio: Ma no, il sistema è molto più semplice ed immediato… ci procuriamo il sonno eterno con un’iniezione indolore… e tutto si sistema senza tante complicazioni, ovvio no?
Ciccio: Ehm, ehm… perdonami amico, ma davvero pensi che il sistema sia giusto?
Astericcio: Che domande, Ciccio, ovvio che è giusto. Non si può occupare un posto nella società se non si contribuisce al suo corretto funzionamento. Da noi il bene supremo da tutelare, nell’interesse di tutti, è il benessere della collettività. Solo così possiamo garantire a tutti il necessario per vivere!
Scherzy: Ok, Astericcio, comprendo… ma cosa intendi quando parli di “necessario per vivere”?
Astericcio: Di cosa vuoi che parli, Scherzy? Mi pare ovvio: parlo di cibo sufficiente e di un rifugio sicuro! Perché, in questo strano pianeta, di cos’altro avete bisogno per vivere?
Tigotta: Certamente anche noi abbiamo bisogno di cibo e di un rifugio per soddisfare le esigenze materiali del corpo e garantire la nostra sopravvivenza fisica, miao!! Ma che vita sarebbe senza conoscere amore, amicizia, dolore, divertimento, nostalgia, gioia… insomma senza provare tutte quelle emozioni che ti fanno sentire vivo?!
Ciccio: Ben detto, Tigotta, la gioia che si prova quando qualcuno si prende cura di te non perché è obbligato a farlo, ma perché gli fa semplicemente piacere ed è fonte, a sua volta, di gioia per lui, è così intensa che ti ripaga di tutte le sofferenze, se ne hai avute! E se tu non ne avessi avute, la gioia non sarebbe così grande perché non potresti apprezzarla fino in fondo!
Bianchina: Ma, dimmi Astericcio, una famiglia ce l’avete?
Astericcio: Cos’è una famiglia?
Bianchina: Un gruppo di persone imparentate tra loro che, di solito, si vogliono bene e si proteggono a vicenda, alcuni dei quali spesso vivono insieme… nonni, genitori, coniugi, figli… non avete una cosa del genere su Paradiriccio?
Astericcio: Sì, diciamo di sì… al momento opportuno arriva un assistente sociale e ti fa conoscere la riccia con cui, sulla base delle analisi genetiche, hai la maggiore probabilità di mettere al mondo una prole sana, robusta e adatta al lavoro. Poi, una volta svezzata, la riccia procreatrice e la prole vengono riaccompagnati delle case comuni dove i piccoli vengono educati affinché un giorno possano svolgere la loro funzione per la Collettività, mentre le femmine provvedono alle loro necessità (preparano il cibo, puliscono la casa comune, lavano la biancheria…)
Ciccio: Oddio, Astericcio, non offenderti, ma questa non è una famiglia! La famiglia è amore, sostegno, comprensione… a volte può non essere così e possono nascere problemi o tensioni, ma il più delle volte è la principale protagonista della nostra vita e la migliore consigliera. Dai miei nonni e dai miei genitori ho imparato tante cose che mi sono state utili per affrontare tutte le difficoltà che ho incontrato quando sono rimasto solo. Nella vita nessuno ti regala niente devi saper lottare per ottenere quello che vuoi e la famiglia può insegnarti a farlo. E, grazie ai racconti delle loro esperienze, ho capito cosa è bene e cosa è male!
Tigotta: Dai Ciccio, non fare troppo il filosofo! Racconta invece al nostro nuovo amico come si viveva all’epoca dei tuoi nonni, e come è cambiata la campagna che ci circonda.
Ciccio: Va bene, va bene… non avere fretta, le cose da sapere e da imparare sono tante anche noi continuiamo ad imparare cose nuove ogni giorno, ricordate sempre tutti che gli esami non finiscono mai!
Tigotta: Uffa che noioso, sta proprio invecchiando!!!
Ciccio: Guarda che ti sento… fai la brava, se no non ti faccio più venire a pisolare e a fare le fusa accanto a me, in mezzo alla legna!
Tigotta: (Com’è permaloso, mi conviene stare zitta!) Ok, ok… non prendertela, lo sai che ti voglio tanto bene, prr…prr…
Mimì: E io te ne voglio di più, miao!
Ciccio: Ciao Mimì, mancavi solo tu, ben arrivata! Allora, Astericcio, mio nonno era solito raccontarmi che, quando lui era ancora cucciolo, la sua mamma poteva lasciarlo girovagare tranquillamente, perché vi erano tanti boschi dove poter giocare e c’erano tanti nascondigli sicuri. Non esistevano i pericoli che dobbiamo affrontare noi oggi. I predatori ci sono sempre stati, ma si sapeva come difendersi da loro, i problemi veri arrivarono quando i nostri boschi cominciarono a sparire per lasciare posto alle coltivazioni, i rifugi venivano distrutti senza pietà da macchine rumorose e tanto grandi e noi non sapevamo più come difenderci, perché non conoscevamo la loro forza e la loro natura!!
Astericcio: Per tutte le comete nell’Universo! Ma perché, allora, non fuggite da questo posto?! Da noi tutto è sicuro, non abbiamo bisogno di difenderci e, se c’è un problema, il riccio saggio ci aiuta e il riccio forte ci protegge.
Bianchina: Sì è vero, può sembrare così ma in realtà saper conquistare i propri successi, arrivare a raggiungere gli scopi prefissati con le proprie forze è molto più gratificante, solo così potrai gioire veramente!
Astericcio: Gioire, ma cosa vuol dire?!?!?
Mimì: Ma come, Astericcio, mi stai dicendo che tu non sei mai stato felice?
Astericcio: La felicità come me la state descrivendo voi è un sentimento che non ho mai provato… e lo stesso vale per la tristezza! Noi viviamo in una comunità dove non c’è gioia ma nemmeno dolore, non è forse meglio così??
Ciccio: No, non sono d’accordo… nessuno vorrebbe vivere esperienze dolorose, ma è innegabile che aiutino a formarti un carattere forte. Che brutta sarebbe una vita senza sentimenti, in cui dover solo lavorare-mangiare-dormire-lavorare-e cosi via!!
Astericcio: Si, forse capisco cosa vuoi dire: la felicità si ottiene solo quando s’impara a superare le difficoltà con le proprie forze
Ciccio-Bianchina-Minì (in coro): Bravo Astericcio!! Cominci a capire la filosofia della nostra vita sulla Terra!!!
Scherzy: Scusatemi, mi duole interrompere questa interessante conversazione, ma mi sembra che la zampina di Astericcio sia sempre più gonfia e stia assumendo un colore violaceo… credo proprio che ci sia bisogno di farlo visitare da un dottore!
Astericcio: No, no, ho paura dei dottori! E se fosse grave?! E se non potessi essere curato in pochi giorni, cosa mi succederebbe?! E poi voi non avete un dottore riccio, come fate?!
Ciccio: Tranquillo… è quel dottore umano di cui ti ho parlato prima, quello che mi ha salvato la vita dopo il mio incidente, è davvero molto bravo e gentile con noi! Ho ancora tanti amici ricoverati al centro e sono felici delle amorevoli cure che ricevono. Possono metterci tutto il tempo necessario per guarire e, se non ce la fanno completamente, vengono accuditi per il resto della loro vita.
Astericcio: Ma non so… quello che mi racconti è molto bello, ma io non conosco il significato della parola “fiducia”… credo, però, di non avere scelta: con la zampina in queste condizioni e così lontano da casa, cosa posso farne se non imparare a fidarmi di un umano? E poi voi mi sembrate davvero sinceri! Allora andiamo!
Bianchina: Solo un po’ di pazienza, Astericcio… stasera la mia amica notturna uscirà come al solito per venire a vedere come state: quindi non dovrai fare altro che camminare davanti a lei, così si accorgerà della tua zampa e stai pur certo che si prenderà cura di te!
Ciccio: Sì, sì, hai ragione! Lei è molto gentile, arriva tutte le sere, si mette l’occhio per vedere al buio e ci osserva senza farci del male.
Astericcio: Ferma, ferma… ho capito bene? Cosa vuol dire un altro occhio? Vuoi farmi credere che gli umani hanno due occhi diversi?! O che ne hanno tre?!?!
Ciccio: Si è molto strano, lo so, ma quando viene buio, lei si avvicina e apre questo occhio che produce una forte luce, così può vederci, poi lo richiude quando va via. È un po’ fastidioso ma non fa male. E poi è l’unico modo per poter godere della sua compagnia, quindi ci siamo abituati e ci fa piacere quando se lo mette e ci viene incontro piano piano!
Astericcio: Va bene voglio fidarmi, fino adesso avete sempre avuto ragione…
FINALMENTE ARRIVA LA NOTTE
Scherzy: Eccola arriva, tranquillo rilassati, non hai niente da temere.
Astericcio: Aiuto, mi sta accarezzando… mi garantite che è tutto ok, vero? Però, a dire il vero, non mi fa male… anzi è particolarmente piacevole e rilassante!! Uh, uh… che bello questo massaggino, la zampina mi sta già meglio!!
Ciccio: Cosa ti avevo detto, buon viaggio e a presto! Saluta tutti i miei amici!
Astericcio: Ciao, ciao, a presto!
Ospiti del centro: Ciao! Come ti chiami? Ma come sei luccicante, Che bello, da dove vieni? Sei forse una stella-riccio!!??
Astericcio: Noooo, quella che ho addosso è solo un po’ di polvere di stelle… io sono un riccio in carne ed ossa, mi chiamo Astericcio e vengo da un altro pianeta, ma sono già diventato molto amico di Ciccio, che mi ha detto di salutarvi tutti!
Gli ospiti: Stai parlando proprio di “quel” Ciccio, il nostro vecchio amico? Come sta quella simpatica canaglia??
Astericcio: Sta molto bene: si è completamente ripreso da quel terribile incidente e ha trovato una splendida famiglia composta da umani e mici che l’ha adottato. E’ solo merito suo e dei suoi amici se ora sono qui per curare la mia zampina.
Gli ospiti: Hanno avuto ragione. Il dottor Maxriccio è molto bravo si prenderà cura di te. Eccolo che arriva, ti lasciamo in buone mani. A dopo!
Maxriccio: Povero il mio riccetto brillante, fortuna che la mia amica ti ha portato qui, chissà che brutta fine avresti fatto con questa zampina così malridotta. Dai, ora ti darò una medicina che ti farà dormire un po’, così potrò curarti senza che tu senta alcun male! Per fortuna non è rotta, basteranno un paio di giorni di riposo, dopodiché potrai tornare a correre nei prati insieme ai tuoi amici!
Astericcio: (Yawn… che sonno, meno male che non sono su Paradiriccio, se no un po’ di paura ce l’avrei… qui invece posso addormentarmi tranquillamente, con la certezza che presto mi risveglierò e sarò più in forma di prima… buonanotte… ron…fii…ron…fii…)
RITORNO A CASA
Scherzy-Ciccio-Bianchina-Mimì: Bentornato!!
Tigotta: Stavamo cominciando a sentire la tua mancanza, come è andata? A giudicare da come cammini, sembra che la tua zampina stia molto meglio.
Astericcio: Benissimo! Per fortuna vi ho dato ascolto. Il viaggio con la nostra amica notturna è stato molto divertente, non avevo idea che esistessero queste scatole di metallo con quattro ruote! Il dottor Maxriccio è stato davvero molto gentile e, incredibile ma vero, non chiede niente in cambio!! Non pensavo che qualcuno potesse prodigarsi per gli altri solo per il piacere di farlo… non lo ringrazierò mai abbastanza!
Ciccio: Sono contento che tu abbia vissuto questa bella esperienza, ma adesso cosa pensi di fare? Non vorrai mica tornare in quello pseudo-paradiso dove non esiste gioia né dolore?! Perché non resti qui a vivere con noi, sono sicuro che anche tu hai molte cose da raccontarci…
Astericcio: Beh, sì, qui sto molto bene… ma io non sono come voi: brillo tutto, sono diverso… come potrò farmi accettare? Vorrei tanto rimanere e provare tutti i sentimenti e le emozioni che non ho mai conosciuto… la gioia, ma anche il dolore (perché ormai l’ho capito che non si può provare vera gioia, se non si conoscono tristezza o dolore…)
Bianchina: Resta con noi e ti promettiamo che ti faremo provare tutto l’arcobaleno di emozioni disponibili in questo mondo! E non preoccuparti per il tuo aspetto, come vedi noi viviamo tutti insieme anche se abbiamo il pelo di diversi colori, voi avete gli aculei, gli uccelli hanno le ali ecc… Ma conviviamo benissimo! E, se qualche volta litighiamo, non è certo per le differenze fisiche, credimi!!
Ciccio: Ricorda che a noi l’aspetto esteriore non interessa, non ci fermiamo alle apparenze, guardiamo nell’animo e, se sei gentile e onesto, per noi va bene!!
Astericcio: Grazie di cuore, ragazzi, siete tutti così bravi con me… come posso rifiutare la proposta? Facciamo così: per il momento mi considero in vacanza e poi si vedrà!
Mimì: Però, ragazzi, non dobbiamo fargli credere che il mondo terrestre sia tutto così, maramao! Di pericoli ce ne sono… eccome se ce ne sono! Bisogna fare attenzione ai predatori, agli umani cattivi e a quelli stupidi, alle scatole con quattro o due ruote che sfrecciano sulle strade… e tanti altri ancora, perbacco! Dobbiamo essere onesti con Astericcio affinché possa ambientarsi al meglio nel nostro mondo, miao!!
Ciccio e Scherzy: E dai, Mimì, hai ragione, ma non devi spaventarlo… gli insegneremo a difendersi, perdindirindina!
Astericcio: Mi starete vicino vero, amici?
Ciccio: Certo! Sei pronto ad esplorare il mondo??!!
Astericcio: Prontissimo!
Ciccio-Scherzy-Bianchina-Mimì-Tigotta: Ricorda il nostro motto “L’unione fa la forza!”
Daniccia: Allora, Barbariccio, com’è andata secondo te? Saremo riuscite a fare riflettere su come sia difficile giudicare il proprio mondo fino a quando non si riesce ad osservarlo dall’esterno, confrontandolo con altre realtà?
Barbariccio: Lo spero, ci siamo impegnate molto per descrivere i pensieri, le paure e le emozioni dei nostri amici. Un tema molto importante, a mio parere, è quello della ricerca della felicità, che si può trovare nelle semplici azioni quotidiane, purché si sia capaci di costruire rapporti sinceri e affettuosi con chi ci sta vicino. E non è possibile provare una gioia intensa se non si è mai conosciuto tristezza o dolore… E non è tutto oro ciò che luccica... Spero proprio che i terricoli mettano in pratica quello che hanno imparato e agiscano di conseguenza.
Daniccia: Già! Gli spunti di riflessione non mancano e sono certa che la mente pulita di un bambino saprebbe trovarne altri a cui noi non abbiamo neanche pensato… a questo punto non ci resta che pensare alla prossima avventura: di cosa parleremo?
Barbariccio: E chi lo sa! Osserveremo i nostri piccoli amici, ascolteremo il nostro cuore e presto lo sapremo…
Le altre puntate dei racconti di Ciccio e Astericcio sono disponibili nella rubrica ad essi dedicata
16 commenti
Caro Scherzy il racconto è molto bello e dolce. E' anche molto intenso per le riflessioni che ci fà fare . Un mondo nuovo ci vuole o ci vorrebbe e bisogna imparare dai personaggi del racconto, soprattuto perchè questo mondo nuovo non deve essere come quello di Astericcio (sarebbe altrettanto pericoloso, anzi più, di quello attuale) ma deve mantenere ed intensificare le gioie e i dolori, le differenze tra i soggetti nel rispetto di tutti, il gioco, la cultura, il pensiero di ciascuno e così via. Non creiamo un mondo morto in partenza bensì un mondo di vivi e vegeti, solo un po' più giusto, un po' più accogliente, un pò più...
Scherzy grazie di farci conoscere , anche a chi non ha avuto il piacere di conscerli personalmente (almeno alcuni) quegli umani e non che formano quella bella famiglia capeggiata dal famoso Vin...Census.
Grazie a te, Mario, non vedevo l'ora di leggere il commento che ero sicuro avresti inserito e devo dire che la sua delicatezza e profondità va oltre le mie aspettative
E grazie anche da noi! E' la conferma che ce l'abbiamo fatta a tradurre in linguaggio terricolo quello dei nostri piccoli amici
Continua a seguirci, Mario, e se ti viene qualche idea o spunti di riflessione per nuove avventure da vivere con Ciccio e Astericcio, non esitare a suggerirla a PapalEnzo che ce la comunicherà!
Bravissime
Grazie Givi!!
niente da fare: il circolo si allarga (anche se un po' all'italiana, ma direi proprio meritatamente...) e non ha più confini: quanta strada dall'inizio, grazie a lettori veramente SUPER!!!
Insomma, cari amici, non ce n'è per NESSUNO!!!!
Un ringraziamento a Barbariccio e Daniccia, senza dimenticarci del nostro Marko che sta facendo il possibile e l'impossibile per mettere a punto anche una grafica superlativa... Cosa si può volere di più???
Ho letto questo racconto con grande piacere,è scritto anche bene,tutti abbiamo bisogno di sognare e di perseguire una società meno cattiva e ignorante.Anche se poi come dice il saggio:"Più si ha coscienza, meno si è ricchi; meno si ha coscienza e più si è ricchi.".Grazie dell'attenzione ragazzi!
Eh sì, caro Gianni, in certe circostanze il giusto grado di "incoscienza", ovvero il lasciarsi andare un po' di più alle emozioni liberandosi dalle catene della razionalità, può aiutare a vivere meglio. Non è forse questo che ha fatto Astericcio iniziando a fidarsi di alcuni umani nonostante la ragione lo sconsigliasse di farlo?
Seguo questo blog praticamente da quando è nato ma,un pò perchè non sono proprio bravo a scrivere, un pò perchè pur cercando di far fronte a tutti miei impegni a velocità quasi relativistiche e pur avendo seguito tutte le lezioni di Enzo non sono ancora riuscito a dilatare il mio tempo e questo mi manca sempre, ma soprattutto perchè da Voi ho tanto da imparare e nulla da insegnare, non ho mai postato un commento. Lo faccio adesso, non solo perchè l'avevo promesso a Barbariccia, ma soprattutto per ringraziarVi tutti per i tanti motivi di riflessione che mi avete dato ( attraverso i vostri scritti ed i commenti che sempre li accompagnano), per aver fatto VERA divulgazione scientifica ( anche se qualche volta sugli articoli con tre asterischi qualche aculeo me lo sono spuntato a forza di rileggerli), per avermi fatto divertire con i racconti di Vin Census e dei Papalliani, stupire con le foto di Giorgia ritornare al liceo con le lezioni di matematica ed adesso ritornare bambino con questo racconto sui ricci che da speranza con la certezza che se mi prendo cura dei "ricci" questi prima o poi si prenderanno cura di me. Grazie a tutti
Ma tu guarda che bella combricola: ricci, gatti, bipedi dall'animo nobile... chissà che idea si sarà fatto astericcio... come al solito tocca ai gatti far presente che purtroppo non è tutto rosa e fiori...
Mi sembra un buon esordio dagli sviluppi imprevedibili.. ed è questo a mio avviso il bello...
Un plauso alle autrici, davvero brave!
Infine una piccola considerazione: Franco, sarà anche la prima volta che inserisci un commento, ma, lasciatelo dire, è proprio un bel commento.
Il tempo in fin dei conti è relativo.... per cui spero di rileggere altri tuoi commenti nel Circolo....
Paolo
Caro Gilberto,
da quanto scrivi mi sembra di capire che tu conosca personalmente la mia "collega" Barbara, quindi ti rispondo a titolo personale, e non con la comune identità "ricciosa"...
Ci avrai messo tanto a deciderti, ma sei riuscito a scrivere uno dei più bei commenti che abbia mai letto in questo Circolo e spero proprio che tu non aspetti altri tre anni a scriverne un altro (tra l'altro, non è vero che non sei bravo a scrivere!). Ti garantisco che, se inizi a interagire, l'esperienza diventerà molto più piacevole sia per te che leggi sia per chi scrive... e se te lo dice una che ci ha messo quattro o cinque anni prima di decidersi a scrivere un commento, ci puoi credere!!
Che buffo, Paolo, ho scritto il mio commento prima di leggere il tuo e abbiamo detto quasi le stesse cose: sarà mica colpa di PapalScherzone??
Daniccia e Barbariccio mi pregano di ringraziarti per i complimenti! Riguardo ai possibili sviluppi, hai ragione... sono davvero imprevedibili, al punto che dobbiamo scoprirli anche noi!!
cari amici "circolari",
voi non sapete quanto sia contento di avere smosso, tramite la nuova fantastica coppia guidata da Scherzy, la montagna "Gilberto". So perfettamente quanto sia preso dal suo lavoro che svolge non solo con maestria professionale, ma con vero spirito altruistico e passione. Anche se avrà difficoltà a scrivere (spero di no, una volta rotto il ghiaccio), possiamo considerarlo a tutti gli effetti un pilastro portante sotto tanti punti di vista. Per me, poi, molto di più...
Grazie Gil
Evviva!!!! Che gioia leggere un tuo commento,Gil , che belle parole.
Tu puoi ben capire quanto sia orgogliosa e felice di aver realizzato finalmente un mio sogno.
La mia indispensabile collaboratrice Daniccia ed io Barbariccia, saremo liete di continuare a farti sorridere con i nostri semplici,ma genuini racconti, ricchi sempre di emozioni e sentimenti veri.
Aspettiamo un tuo prossimo commento!!
Scusate il ritardo nel commento, volevo leggere con calma e in ordine tutti i vostri articoli... abbiate pazienza che ci metto un po' ma alla fine arrivo sempre.
È un piccolo dettaglio ma devo proprio dirvelo... lo Sturm Und Drang in mezzo agli effetti sonori mi ha fatta morire povero Scherzy, è proprio come una tempesta impetuosa veder piovere dal cielo una nave spaziale, con tutto il baccano che fa!
Comunque è stupendo ragazze, i valori trasmessi da queste storie sono davvero tanti, la lettura è molto scorrevole e l'originalità di questi personaggi fa venir voglia di leggere anche tutte le altre! Ero partita da una qualsiasi e solo adesso leggo l'inizio di questa bellissima amicizia e comprendo bene chi sono i personaggi... continuate così, siete grandi!!
Grande Maria!
Quello "sturm und drang" non è certo casuale e non è da tutti individuarlo, complimentoni!!!