Molto più strano (ma per fortuna sua e della Scienza anche molto più ricco) di Oliver Heaviside, ancor più timido di James Clerk Maxwell, perfino più schivo di Isaac Newton, con una voce sgradevolmente stridula almeno quanto quella di Alan Turing, HENRY CAVENDISH nacque nel 1731 e, nell’arco della sua lunga vita (morì nel 1810) pesò, numerò e misurò tutto ciò che fu per lui possibile pesare, numerare e misurare!
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Da ragazzina ero indecisa se diventare pediatra o astronoma… infine ho scelto la Facoltà di Economia ed è andata bene così. Tuttavia, quell’idea di diventare astronoma, pur sopita, evidentemente non si era spenta del tutto e deve essere per “colpa” sua se, un paio di lustri fa, mentre cercavo in rete il nome di una costellazione che mi aveva particolarmente colpita, ho inciampato negli articoli del prof. Zappalà e sono entrata nella sua orbita. Poter dare un - pur piccolo - contributo a questo bel progetto di divulgazione mi riempie di orgoglio e soddisfazione, oltre a darmi la possibilità di dimostrare in modo concreto ad Enzo la gratitudine per l’impegno e la disponibilità con i quali si prodiga per consentire, a chiunque lo desideri, l’accesso alle conoscenze di base necessarie per comprendere ed apprezzare la Meraviglia che ci circonda.
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In attesa che il prof. torni da una breve vacanza, ripeschiamo qualche "perla" che giace nascosta nei meandri dell'archivio. Questa perla l'abbiamo scelta perché ha attinenza con l'articolo sulle ruote quadrate pubblicato pochi giorni fa. Se, infatti, le ruote quadrate necessitano di strade con curvatura a forma di catenaria, le ruote di Reuleaux funzionano perfettamente anche su strade rettilinee. Scopriamo perché!
Per un po' di tempo il nostro prof. preferito non sarà presente con la consueta assiduità, pertanto, per non farvi sentire troppo la sua mancanza, ci sembra una buona idea quella di attingere all'immenso archivio cosmico per riproporre articoli che potreste esservi persi, o avere dimenticato, o semplicemente avere il piacere di riscoprire. Visto il periodo, cosa c'è di meglio che iniziare con qualcosa di natalizio?
Sarà anche un'occasione per scambiarci gli auguri di buone feste e dare a Enzo-Natale quell'iniezione di energia che solo chi frequenta questo Circolo sa donargli.
E’ di questi giorni la notizia che il telescopio Webb ha immortalato un misterioso punto interrogativo cosmico prospetticamente vicino alla coppia di stelle che stava osservando. Cosa sia esattamente non lo sappiamo, ma l'ipotesi più accreditata negli ambienti scientifici propende per l’effetto di una danza gravitazionale tra due galassie che si stanno unendo. Ma l’Universo, si sa, ama prendersi gioco di chi lo osserva! Non ce la sentiamo, quindi, di escludere a priori spiegazioni alternative, forse meno scientifiche, ma certamente molto più intriganti. Niente a che vedere con poteri forti, scie chimiche o 5G, ma il sospetto che questo punto interrogativo sia il preludio alla comparsa dell’oggetto misterioso profetizzato da Vin-Census è forte, e ci fa piacere condividerlo con voi. Buona lettura!
Come ogni anno si avvicina il solstizio d’estate e, quindi, il compleanno del nostro prof. che con esso coincide (poteva un prof. come lui nascere in un giorno qualsiasi? Neanche a parlarne!). E la domanda che sorge spontanea è “Come lo troviamo un modo carino e originale per fargli gli auguri?”.
Se c’è una cosa sulla quale difficilmente nutriamo dubbi è la natura solida, liquida o gassosa di un determinato materiale.
Invece qualche dubbio dovremmo averlo...
Nelle foreste del nord America alcuni generi di cicala vivono nel sottosuolo per 17 o 13 anni, per poi emergerne, tutte insieme, nell’arco di una notte. Perché ciò accada non lo sappiamo. In questo articolo illustriamo una possibile spiegazione di natura matematica e, per non farci mancare niente, proponiamo un’alternativa al classico gioco dell’oca per introdurre i più piccoli (ma anche i più grandi) al magico mondo dei numeri primi.
Rendiamo omaggio al solstizio d'inverno, proponendo un'incantevole video composto da foto del Sole scattate dall'astrofotografa Marcella Giulia Pace.
Talmente incantevole che Apod NASA non se l'è fatto sfuggire!
A seguito degli ulteriori accertamenti medici alla vista effettuati per valutare la gravità della maculopatia che affligge il nostro Enzone, sembra che con particolari lenti la funzionalità di un occhio possa essere recuperata a livelli soddisfacenti.
Dal perspicillo di Galileo al James Webb Space Telescope, ne è passata di acqua sotto i ponti.
E mentre l'acqua, indifferente alle umane vicende, scorreva lenta, strumenti tecnologici sempre più precisi e potenti si passavano il testimone offrendoci una conoscenza sempre più approfondita e visioni sempre più incantevoli dell'Universo.
Un abbraccio lungo 2200 anni tra Scienza antica e moderna, reso possibile dall’opera di instancabili amanuensi medievali e attenti ricercatori dei giorni nostri, sembra avere restituito il testo originale di una delle più importanti opere prodotte dall’ingegno umano. Stiamo parlando del catalogo stellare compilato da Ipparco di Nicea (190-120 a.C.), andato probabilmente distrutto nel terribile incendio della biblioteca di Alessandria d’Egitto, del quale abbiamo conoscenza grazie a testimonianze tramandate da autori successivi, in particolare Claudio Tolomeo.
Abbiamo da poco parlato dell’effetto Dunning-Kruger, ovvero quello che spiega il comportamento di chi più non sa, più pensa di sapere (e di chi più sa, più è consapevole che ha ancora molto da sapere ed esercita, quindi, la saggia arte del dubbio), e mi è capitato per caso di vedere un video nel quale vengono efficacemente identificate sette “sfumature” di tale effetto.
Questo articolo costituisce un'appendice di approfondimento a "Quanta Terra si vede?" e nasce dal commento del nostro lettore Marco Motta. Lo scopo è quello di calcolare con maggior precisione la percentuale di Terra che gli astronauti vedono dalla Stazione spaziale internazionale, tenendo conto della sfericità del nostro pianeta.
Ricordate la sonda Cassini? Quella che ha volteggiato tra Saturno, i suoi anelli e i suoi satelliti per molti anni e ci ha illuminato d'immenso su quell'angolo di Universo? Se vi ricordate di lei e vi siete mai chiesti cosa potrebbe avere visto dopo essersi tuffata tra le braccia del gigante gassoso, state per avere la risposta alla vostra domanda.
Il ritorno di Samatha Cristoforetti sulla Stazione spaziale internazionale ha acceso i riflettori mediatici su questo laboratorio che da oltre venti anni vola a circa 400 km sopra le nostre teste, compiendo un giro completo della Terra ogni circa 90 minuti. Perché, dunque, non riproporre alcuni articoli sul tema? Ma, in sintonia con lo stile di questo blog, non vi troverete l'elogio della (pur strabiliante) tecnologia, bensì un'occasione per rispolverare qualche semplicissimo concetto di geometria e trigonometria.
In attesa che il nostro Enzone, tra una visita medica e l’altra, trovi tempo, voglia e giusta concentrazione per tornare a deliziarci con le ultime dal Cosmo (a proposito, pare che Webb stia cominciando a dare spettacolo…), inganniamo il tempo con un "pippone" a sfondo letterario.
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