Concludiamo la serie di articoli dedicata al riflesso di raddrizzamento aereo dei gatti con una leggera e (ci auguriamo) piacevole carrellata storica sul rapporto tra uomini di Scienza e i loro a-mici, da Newton fino ai nostri giorni.
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Da ragazzina ero indecisa se diventare pediatra o astronoma… infine ho scelto la Facoltà di Economia ed è andata bene così. Tuttavia, quell’idea di diventare astronoma, pur sopita, evidentemente non si era spenta del tutto e deve essere per “colpa” sua se, un paio di lustri fa, mentre cercavo in rete il nome di una costellazione che mi aveva particolarmente colpita, ho inciampato negli articoli del prof. Zappalà e sono entrata nella sua orbita. Poter dare un - pur piccolo - contributo a questo bel progetto di divulgazione mi riempie di orgoglio e soddisfazione, oltre a darmi la possibilità di dimostrare in modo concreto ad Enzo la gratitudine per l’impegno e la disponibilità con i quali si prodiga per consentire, a chiunque lo desideri, l’accesso alle conoscenze di base necessarie per comprendere ed apprezzare la Meraviglia che ci circonda.
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Ogni anno in aprile e in settembre avviene un fenomeno naturale molto suggestivo in Alto Adige a cui lo studioso Dietmar Bernardi ha dato il nome evocativo “Il Sole diviso”. I suoi studi sono un interessante fonte sul possibile significato archeastronomico di questo avvenimento.
Cari amici lettori,
il prof. mi ha chiesto di informarvi che sua figlia Barbara si è fratturata una spalla.
L'infortunio non è grave, ma, dovendosi occupare delle sue necessità oltre che delle faccende domestiche che quotidianamente gestisce Barbara, nei prossimi giorni non avrà molto tempo per occuparsi del blog.
Oggi proponiamo un altro interessante articolo tratto dal blog Easy Astronomy dell'amico Carlo Azimonti.
E, visto che vi si parla di meridiane, non possiamo non ricordarvi gli altri articoli presenti nel nostro archivio, grazie ai quali potrete approfondire l'argomento...
La capacità di condividere informazioni attraverso l’interscambio vocale e scritto è alla base del processo di civilizzazione umano. Tale capacità, tuttavia, nonostante la sua vitale importanza, ha avuto un’evoluzione molto lenta in quanto vincolata dai limiti imposti dalla tecnologia di tempo in tempo disponibile (i messaggi hanno viaggiato per secoli alla velocità di uomini, cavalli, navi, piccioni viaggiatori). Fino a quando, negli anni ’30 del XIX secolo, avvenne una prima importante svolta...
Parafrasando Francesco Nuti in "Madonna che silenzio c'è stasera", potremmo presentare Oliver Heaviside dicendo: Maaaaaadonna com'è strano 'sto Evisaid. E 'unnè uno di quelli strani che uno dice "Madonna com'è strano quello lì" no no, questo l'è uno di quelli strani che uno dice "Maaaaaaadonna com'è strano quello lì".
Ma la stranezza è un concetto relativo...
Come è possibile che colui che, a detta di Richard Feynman, ha dato vita, con le sue equazioni sull'Elettromagnetismo, all'evento più significativo del XIX secolo (tale da fare diventare insignificante, fra diecimila anni, la coeva guerra civile americana), abbia subito un così ingiusto oltraggio alla memoria per svariati decenni? Non possiamo saperlo con certezza, ma dare uno sguardo alla sua vita può consentirci di farci un'idea...
Mentre in internet impazzano le notizie sulla superluna che potremo ammirare stasera (26 maggio 2021) e sulla suggestiva eclisse che purtroppo non sarà visibile dall'Italia (se non tramite foto e video che riempiranno la rete in tempo reale e nei prossimi giorni), noi vi suggeriamo di prepararvi ad osservarla leggendo (o rileggendo) questo fantadialogo nel quale Galileo ci racconta l'emozione del momento in cui puntò il cannocchiale verso la Luna e...
Prendete un sacerdote cosmologo che insegna Fisica all'Università, Albert Einstein, una formula molto famosa che non è E=mc2, un uovo cosmico, un papa e un mistero rimasto tale per ottant'anni. Frullate il tutto e non otterrete una barzelletta né un giallo di Agatha Christie, bensì la storia vera di Georges Lemaître, una delle menti più brillanti del XX secolo, rimasto fuori dai riflettori, quindi dalla conoscenza del grande pubblico, ma non meno importante di altri suoi famosi colleghi per l'enorme balzo in avanti che ha fatto fare alla conoscenza dell'Universo. Vediamo perché...
Un anno fa, quando si cominciava a riassaporare il piacere delle gite fuori porta, convinti che la pandemia sarebbe presto diventata un lontano ricordo, l'amico Carlo suggeriva di trascorrere una giornata all'aria aperta alla scoperta di un pittoresco sito archeologico nei pressi di Bolzano. Perché, dunque, non riproporre lo stesso consiglio, visto che oggi ci troviamo più o meno nella stessa situazione?
Se penso ad una “persona giusta nel posto giusto al momento giusto”, non mi viene in mente esempio migliore del prof. Eddington che, alle Isole Principe il 29 maggio del 1919, offrì ad Einstein su un piatto d’argento la prima prova sperimentale della Relatività Generale, fotografando alcune stelle che facevano capolino accanto al Sole durante quella che sarebbe diventata l’eclissi più celebre della storia della Scienza.
Ma presentare la figura di Sir Arthur Stanley Eddington in questo modo, sarebbe decisamente riduttivo.
In quel secolo e mezzo o poco più che separa Newton da Einstein, molti personaggi scrivono importanti pagine nel libro della Scienza ma, tra di essi, ce n’è uno che, più degli altri, può essere considerato un vero e proprio ponte tra quei due geni assoluti, risolvendo il dubbio di Newton e ponendo le basi per le intuizioni di Einstein: nacque a Londra nel 1791, morì nel 1867, diventò il più grande fisico sperimentale dei suoi tempi e di lui bisognerebbe parlare di più. E allora, orsù, parliamone!
Prosegue la collaborazione con Easy Astronomy, il blog di Carlo Azimonti. Questa volta vi proponiamo il secondo articolo della serie "Il cielo dal balcone" che Carlo ha scritto l'anno scorso, ispirandosi alla porzione di cielo stellato che poteva osservare dal balcone di casa sua.
Prosegue la collaborazione con Easy Astronomy, il blog di Carlo Azimonti. Questa volta vi proponiamo il primo articolo della serie "Il cielo dal balcone" che Carlo ha scritto l'anno scorso, ispirandosi alla porzione di cielo stellato che poteva osservare dal balcone di casa sua.
Riceviamo dagli organizzatori questa comunicazione e con piacere la divulghiamo!
Poteva un'insegnante in pensione innamorato di mare, montagna e cielo stellato, per di più iscritto per venti anni all'Unione Astronomica Italiana e residente nella Strada del Vino, sfuggire al campo gravitazionale di Enzone Zappalà? Decisamente no. E l' "impatto" è stato tanto piacevole quanto inevitabile.
E' con grande piacere, quindi, che inauguriamo la collaborazione con Carlo Azimonti, proponendo l'articolo che segue, pubblicato su Easy Astronomy, il suo blog.
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