Concludiamo l'avventura di Tarzan sia matematicamente che geometricamente, permettendo anche una costruzione meccanica (roba da ingegneri della giungla...)
About: Maurizio Bernardi
Settant'anni (o poco più), ingegnere elettronico, oggi in pensione dopo una attività all'inseguimento della tecnologia, ma anche della organizzazione e dello sviluppo delle persone, all'interno di una grande multinazionale nel settore dei computer. Mi ha sempre affascinato la capacità umana di pensare oltre il credibile, di immaginare, di cercare instancabilmente i perché. Mi ha sempre commosso l'idea di una staffetta infinita, tra uomini di epoche diverse, che cooperano per un risultato che potrà essere visto da uno solo di loro ma che non sarebbe stato ottenuto senza l'aiuto di tutti. Forse per questo amo anche le tecnologie primitive, le meridiane, le radio a galena, i telescopi senza motorizzazione. Non so bene quale contributo potrò portare a questo luogo stupefacente, ma qualcosa mi ingegnerò di trovare.
Recent Posts by Maurizio Bernardi
La storia dei grandi ponti inizia nel 1826, sullo stretto di Menai che separa l’isola di Anglesey dalla Gran Bretagna.
Progettato dall’ingegnere inglese Telford, questo ponte presentava una campata centrale di 176 metri. Sfortunatamente ebbe vita molto breve: crollò poco dopo la sua inaugurazione durante una tempesta di vento.
Nella vorticosa fucina del blog, ogni tanto succede che si producano contemporaneamente articoli gemelli, del resto anche nel mondo dei numeri esistono i “primi gemelli” e tutti ne hanno profondo rispetto. L'ultimo di questi casi riguarda la metamorfosi della catenaria in parabola, evento che è sotto i nostri occhi ogni volta che osserviamo un ponte sospeso.
Data l'equazione polare della spirale logaritmica, non è difficile passare alla corrispondente rappresentazione parametrica. Meno immediato è il cammino inverso: da parametrica a polare. Ma percorrendo questo sentiero si può meglio comprendere il significato geometrico dei parametri che stabiliscono la forma della curva.
La soluzione del quiz di Pippo e del solito Nobody. Benché sembri impossibile, a prima vista, anche al buio, il nostro eroe sarebbe capace di catturare non una ma infinite automobiline che si dirigono ognuna in una direzione diversa verso le pareti con velocità costante. Non ci riesce ricordando Archimede, ma ci riesce passando alla "spira mirabilis" di Bernoulli. La soluzione è stata soprattutto elaborata e scritta da Maurizio che ama le spirali più che il suo amico Pautasso i marroni!
Non tener conto delle vere lunghezze può portare a conclusioni sia matematiche che fisiche anche molto discordanti con la realtà dei fatti. La Luna lo dimostra...
Cari amici lettori, ho il piacere di informarvi che la soluzione del quiz sulla scatola nera si può ottenere con meno di 9 misure, precisamente con sette.
Come è facile immaginare, prima di pubblicare un quiz ci si assicura di poterne proporre una soluzione ragionevole. Non sempre però si possono esplorare tutte le possibili impostazioni e avere la certezza che la soluzione sia la più efficiente e/o la più elegante.
E' successo varie volte che nei commenti emergessero impostazioni alternative più semplici di quella predisposta come soluzione “ufficiale” e questo è motivo di soddisfazione, perché sta indicare l'interesse e l'impegno dei lettori.
Una vecchia baita in collina, cosa c'è di più tradizionale e non tecnologico? Poi arriva il cognato Mattia e si inventa questa diavoleria della scatola nera. Aiutatemi voi, fedeli lettori, se no rischio di restare chiuso fuori per sempre dalla dimora degli avi. Cerea !
Cosa c'è di meglio, visto il tempo primaverile inclemente, che ci dissuade da gite fuori porta, se non dedicare un tranquillo weekend casalingo a dare una sistemata alla nostra collezione di figurine retoriche? Apriamo con trepidazione la quarta bustina, appena comprata in cartoleria e ...
Avevamo lasciato la nostra formica in preda ai dubbi che le aveva instillato l'amico scarabeo.
“Stai attenta, cara amica. Tu hai preso una decisione trascurando la logica matematica. Sei arrivata a una conclusione senza valutare veramente tutte le variabili del problema. E’ un po’ come se tu avessi scelto la soluzione basandoti solo sui casi estremi, senza valutare le possibilità intermedie.”
Così l'aveva ammonita, guardandola da sopra i suoi occhialini da presbite (o forse erano multifocali...mah).
Ricordate?
Ebbene la formica non è una che si tira indietro. Occorre studiare tutte le possibili alternative? Benissimo, e che sarà mai ?
Più fortunata di altre sue "colleghe Stem", la cinese madame Wu (al secolo Chien Shiung Wu) non ha dovuto lottare per frequentare la facoltà di fisica (cosa non scontata negli anni '30 per le donne nella "civile" Europa), né ha dovuto subire l'umiliazione di lavorare gratis per seguire il suo percorso professionale. "Casualmente", però, il premio Nobel del 1957, che si sarebbe ampiamente meritata, è stato assegnato solo ai suoi colleghi maschi. Ecco la sua storia...
La tradizione vuole che si debba arrivare a comprendere il presente ripercorrendo la storia passata. Ma la discontinuità tra il modello Newtoniano, estremamente intuitivo e tangibile, e quello Einsteiniano, più generale e più lontano dalle esperienze quotidiane, è tanto più insormontabile, quanto più prolungata è la familiarità con il pensiero tradizionale.
Invece di trasmettere "certezze" superate da oltre un secolo, è necessario creare una mentalità orientata già da subito ad accogliere la corretta e più ampia visione della realtà, negli anni in cui le menti sono più ricettive ed elastiche, immuni da polarizzazioni e tabù. Forse avremo anche una società più attenta e smaliziata.
Quasi al traguardo dei tremila articoli pubblicati, rivediamo insieme le immagini di qualche anno fa, agli esordi del blog, quando negli uffici le donne indossavano il grembiule nero, gli orologi non erano digitali e i telescopi erano sulla Terra e non in giro per lo Spazio.
Ecco la soluzione facile facile, con qualche considerazione su come il testo di un quesito, congegnato in un certo modo, possa fuorviare e far prevalere le reazioni istintive su quelle razionali
Partorito nel 1918 da Emmy Noether, questo è considerato uno dei più geniali teoremi che la mente umana abbia mai concepito, la spina dorsale della fisica moderna, che ha trovato applicazioni negli ambiti più diversi: dalla meccanica quantistica, allo studio delle particelle elementari, dalla termodinamica, alla teoria della relatività, diventando uno degli strumenti più affilati per la comprensione delle leggi naturali. Sviscerarlo a livello matematico va ben oltre le nostre possibilità, ma possiamo provare a comprenderne i concetti e l'enorme portata scientifica.
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- 07/05/2024 on (Q) Tre quadrati **
- 28/03/2024 on Scivolando verso la vittoria
- 28/03/2024 on Scivolando verso la vittoria
- 27/03/2024 on (QI) Evviva la bandiera britannica * (***)
- 26/03/2024 on (QI) Evviva la bandiera britannica * (***)