Ormai sto per tornare a casa (il 31 maggio), sperando di avere di nuovo una gamba funzionante. Un mese (quasi) di ospedale non mi hanno permesso di "lavorare"molto, ma di pensare parecchio. Ne conseguono una serie di riflessioni che non possono non influenzare il nostro stesso "circolo".
Ne abbiamo già parlato in modo molto rapido e penso sia giusto tornare sull’argomento, soprattutto perché le immagini riprese dalla stazione spaziale hanno reso questo fenomeno, normalmente abbastanza elusivo, molto ben visibile e alla portata di tutti. Stiamo parlando dell’airglow, ossia di quella luminescenza notturna che circonda il nostro pianeta.
Parliamo di Venere soprattutto per sfatare alcune “leggende” che si sono create su di lei (o lui… dato che è un pianeta?). Leggende che hanno guadagnato consensi proprio perché sembrano perfette per ingigantire la paura del riscaldamento globale terrestre e mostrarci Venere come un incubo sempre più vicino. Le cose sono invece molto diverse.
Una conquista giudicata a lungo irrealizzabile aprì il quarto millennio. Si stava impostando un mondo veramente nuovo ?
Non vi è dubbio che il transito di Venere davanti al Sole sia un fenomeno tra i più seguiti da qualsiasi tipo di "osservatori" del Cielo. Si sente parlare di cicli di visibilità che spesso permettono di vedere il fenomeno dopo pochi anni e a volte dopo più di un secolo. Si trovano dappertutto numeri e date ad essi relativi, ma forse poco si fa per spiegare come tutto ciò avviene. Questo articolo non vi dà, perciò, i soliti “numeri”, ma descrive soltanto i concetti base. Poi tutto diventa semplice...
Conosciamo molto bene le vagabonde blu, ossia stelle appartenenti a enormi ammassi globulari che per qualche motivo sono state costrette a fondersi assieme e iniziare una nuova vita, a causa della materia che si sono auto regalata abbracciandosi strettamente. Molto meno le vagabonde ... bianche.
Questo esercizio è, probabilmente, un po’ più difficile, in quanto chiede anche di analizzare il ragionamento di un … treno. A prima vista sembrerebbe un paradosso, ma poi tutto si sistema, come capita sempre, nella Relatività Ristretta.
Il Paradosso di Fermi potrebbe avere una soluzione molto ovvia e logica. Saremo mai in grado di arrivare al dunque?
Cosa c'è di meglio, visto il tempo primaverile inclemente, che ci dissuade da gite fuori porta, se non dedicare un tranquillo weekend casalingo a dare una sistemata alla nostra collezione di figurine retoriche? Apriamo con trepidazione la quarta bustina, appena comprata in cartoleria e ...
Il titolo di questo articolo è quello italiano di un celebre romanzo di fantascienza del 1951, scritto dal grande Robert H. Heinlein (titolo originale “Puppet Masters”). La sesta luna non è altro che un satellite che ha per molto tempo stimolato la curiosità degli scienziati e non solo. Anche oggi che è stato analizzato e addirittura raggiunto da una navicella, le sue caratteristiche fanno sognare e pongono interrogativi che superano quelle puramente scientifiche. Sto parlando di Titano, la più grande Luna di Saturno e la seconda del Sistema Solare.
Questo articolo va ad arricchire il nostro archivio dedicato alla Relatività Ristretta. Un classico paradosso apparente della relatività ristretta, trattato sia nella sua versione più semplice che in quella più ambigua che sembra riportarci a quello dei gemelli. La contrazione delle lunghezze è una soluzione solo mentale o decisamente fisica? La macchina e il […]
La netta scissione tra Europa occidentale e orientale determinata dalla decadenza dell’Impero romano con il conseguente oblìo del bagaglio scientifico degli antichi greci, unito alla diffusione del Cristianesimo con la sua tendenza ad interpretare letteralmente le ingenue nozioni astronomiche della Bibbia, determinarono un grave regresso e rallentamento dello sviluppo di questa scienza in occidente. Si ritornò perfino a deridere la sfericità della Terra, prima grande scoperta dei greci.
Bisogna aspettare il sedicesimo secolo perché si avvii una vera e propria rivoluzione astronomica. Anche se il merito di tale cambiamento epocale viene dato solitamente a Niccolò Copernico (1473-1543), va ricordato che egli fu in pratica solo l’iniziatore di un lungo e tormentato processo di rinnovamento culturale che portò alla visione newtoniana del mondo.
Sul fatto che il tempo sia relativo, dubbi non ce ne sono! Ce l'ha spiegato bene Albertino più di cento anni fa e le conferme sperimentali abbondano. Ma fino a che punto sia relativo, forse ancora nessuno lo sa. Forse...
Approfondiamo la conoscenza di uno dei periodi più luminosi nella storia dell'intelletto umano, riproponendo un articolo pubblicato qualche tempo fa. Tutto ciò non vuole (e non potrebbe) essere una trattazione esaustiva, ma solo stimolare interesse, stupore e... curiosità!
Mentre mandiamo avanti il tentativo di regalare la relatività ristretta a tutti, ci sembra giusto riproporre articoli legati allo stesso argomento, ma di difficoltà nettamente superiore. Cominciamo con il paradosso del bacherozzo, dove la RR ha assunto risvolti veramente fisici e ha creato non poche discussioni. Questo articolo va immediatamente ad arricchire il nostro archivio.
Quale occasione migliore dell'assenza del Capo Blog per spulciare nell'archivio alla ricerca di qualche bel vecchio articolo da riproporre in modo da fare sentire il meno possibile la sua mancanza? Se, poi, gli articoli spulciati fanno venire l'ispirazione per aprire una nuova pagina nell'infinito archivio dell'infinito Teatro, meglio ancora... il nostro Oreste direbbe che si sono presi due cinghiali con un marrone!