Nel novembre 1824 Giacomo Leopardi scrisse una delle prose raccolte sotto il titolo di "Operette Morali". Tra esse vi è il "Cantico del gallo silvestre", dove Leopardi conclude le sue riflessioni con una visione "cosmologica" che infine tocca l'animo dell'uomo antropocentrico. Vale lo sforzo leggere il pur breve ma denso scritto.
Un articolo decisamente facile e sicuramente noto a tutti (o quasi). Tuttavia, visto che stiamo parlando di cinematica, mostriamo ancora una volta come essa, da sola, sia stata capace di cambiare volto alla Scienza. Un grazie doveroso va, ovviamente, a Galileo!
ovvero
RAMINGHE CONSIDERAZIONI D’UN GATTO,
leggiere quel tanto che giova al ben vivere ma al giusto profondo intese
Oggi, 23 novembre, è la giornata mondiale dedicata a Fibonacci e ci uniamo alle celebrazioni riproponendo la tesina che la nostra Valentina scrisse nel 2018 per il suo esame di maturità.
Abbandoniamo il quiz sulla quadratura del cerchio, ma colleghiamo il problema a un genio assoluto di arte e di scienza.
Molti anni addietro, da ragazzino, passavo le estati in campagna, e molto spesso si andava nei boschi. Un pomeriggio mio fratello prese a ripetere una strampalata cantilena che presto ghermì anche me. Quell'insensatezza faceva ridere e rimase a dividere il resto del giorno con noi. Campagna, natura e cantilena si son mescolate nel ricordo e han finito per mettere in scena una favoletta per bambini. Di ogni età.
All'occasione mi affido alla compagnia della musica. Ogni volta mi ritrovo a pensare che dietro a quelle note c'è stata (o c'è) una vita. Una mente e un corpo con una loro storia, una storia piena di dettagli, di minuti passaggi tra vicende di varia sostanza, sogni, angosce, elevazioni di spirito e ricadute, come un po' tutti ne abbiamo. Tutto sta in quelle note, in un pugno di vibrazioni trasmesse all'aria e per mezzo dell'aria diffuse a beneficio di ascoltatori del tutto sconosciuti all'autore. Eppure quella musica è un ponte, che unisce attori lontani nel tempo e nello spazio e che, nel presente caso, han trovato comune approdo in un racconto.
In attesa che il nostro Enzone, tra una visita medica e l’altra, trovi tempo, voglia e giusta concentrazione per tornare a deliziarci con le ultime dal Cosmo (a proposito, pare che Webb stia cominciando a dare spettacolo…), inganniamo il tempo con un "pippone" a sfondo letterario.
Percorrendo un'autostrada vidi un tavolino ben sistemato tra le corsie. Invece dell'ovvia considerazione che lì fosse carambolato dal tetto di qualche automobile, finendo per caso ritto sulle gambe, m'immaginai che attendesse d'esser imbandito. Poi, sul quel primo fantasticare, i pensieri s'involarono e ne sortì una storia.
Riprendiamo il nostro cammino nelle rappresentazioni bidimensionali della realtà tridimensionale. Questa volta tocca alla prospettiva accidentale.
Riprendiamo un argomento che forse è stato trattato in un periodo in cui, giustamente, i nostri lettori potevano finalmente godersi un po' di vacanze.
Straordinaria immagine quella creata dalla nostra cara amica, e bravissima fotografa, Marcella Giulia Pace, in collaborazione con Gianni Sarcone, di cui abbiamo già riproposto qualche capolavoro. Questa volta, un' immagine che riprende la vera luce della Luna in varie situazioni, sembra veramente comporre la Gioconda di Leonardo da Vinci. Non per niente è stata inserita […]
Le ruote della bicicletta non portano in viaggio solo un uomo ma anche una filosofia di vita.
Chi ha conosciuto il Grande Solitario sa che questo era il suo pensiero.
Continuiamo con la prospettiva centrale, muovendo un poco il nostro rettangolo.
L'attività umana può apparire del tutto inspiegabile, dipende dai punti di vista.
E' tanto che avrei voluto parlare di prospettiva e di altre due tecniche di descrizione di ciò che realmente vede l'occhio e della sua rappresentazione su un piano. Questo è un nostro limite... dato che ciò che vediamo viene sempre proiettato su un piano. Il problema quindi si riduce a una rappresentazione bidimensionale della realtà tridimensionale in cui viviamo. Se aggiungiamo la mia passione per l'arte si comprende questa esigenza. Sarà, però, un approccio del tutto personale che, quindi, potrebbe anche essere perfezionato nel tempo, magari quando vi sarà un ritorno dalle ferie di moltissimi lettori. Insomma, partirò per "istinto" e poi, grazie anche ai vostri commenti, cercherò di essere più rigoroso.